Westside Gunn – And Then You Pray For Me

Voto: 2,5/3

<<Ancora tu… Ma non dovevamo vederci più?>> (Lucio Battisti, diversi anni prima di “LL Bool Gunn”)

Be’, sì. La storia – a dirlo era il diretto interessato – doveva concludersi coi due capitoli di “Hitler Wears Hermes 8”, poi, nel corso del 2022, “Peace Fly God” (che c’era piaciuto) e “10” (che non c’era piaciuto) hanno dimostrato il contrario, per la felicità di quanti avevano sperato che le dichiarazioni di Westside Gunn fossero attendibili quanto un pensiero di La Russa sul sentimento democratico. Annunciato già durante la scorsa primavera attraverso il consueto rincorrersi di anticipazioni, calendarizzazioni disattese e autocompiacimento in dosi smodate, “And Then You Pray For Me” è il sequel dichiarato di “Pray For Paris”, col quale tuttavia sembra condividere solo un Caravaggio in copertina, la firma di Virgil Abloh sul concept grafico (apposta dunque oltre un biennio fa) e nulla più.

Alla sua uscita, il disco ha incassato pareri nella migliore delle ipotesi tiepidi: il pomo della discordia andrebbe fatto risalire al parziale ribaltamento di sound, con i vari Daringer, Beat Butcha, Conductor Williams e JR Swiftz finiti in minoranza perfino rispetto al solo Miguel da Plug – che ammettiamo candidamente di non sapere neppure chi sia. Si è parlato, forse con un filo di approssimazione, di rovinose derive Trap, che è l’equivalente della storiellina di quel tizio che, mentre gli indicavano la Luna, guardava il dito; il problema di “…Pray For Me”, che esamineremo meglio di seguito, sta infatti nel suo essere un progetto sconclusionato, capriccioso, debordante a partire da una durata che va ben oltre i settanta minuti, quasi a smentire quell’unica abilità riconosciuta al Nostro anche dai suoi peggiori detrattori: essere un art director di talento. Che qualcosa sia fuori fuoco lo intuiamo invece fin troppo presto, quando Cartier A. Williams allunga il brodo di un’altrimenti egregia “Mamas PrimeTime” – la strumentale potente, i due fratelloni in forma, l’mc di Atlanta J.I.D. che non fa da terzo incomodo – esibendosi in un Tip-tap!

<<Paura… Ma che cazzo sta succedendo?>> (Mina e lo zio DeeMo, orchestra diretta dal maestro Marco Fiorito)

In realtà, è sufficiente giungere alla successiva “Kostas” per cominciare a vederci chiaro: il beat è bruttino e pazienza, se però Benny e Conway (<<call me Slamface Killah, Grimy Rap shit, they sayin’ I’m the face of it>>) non sembrano pagarne le conseguenze, nelle sue sedici barre il flow di WSG appare ingessato, zavorrato, poco spontaneo. Non scorre, ecco. E la ragione, come scrivevamo per “FLYGOD Is An Awesome GOD II”, è semplice: da un punto di vista squisitamente tecnico, Alvin è un rapper mediocre; di carisma ne ha da vendere, ma fuori dalla sua zona di comfort non è né il fratello, né il cugino, capaci di reinventarsi su sonorità che in origine mai avremmo accostato al logo Griselda. “1989”, “DunnHill”, “JD Wrist” (pura cacofonia), “Disgusting”, “LL Bool Gunn”, “Steve And Jony”, “Mr Everything”, “Freddy Js”: l’elenco dei brani che abbiamo sentito il bisogno di skippare parla da sé, con responsabilità che pesano tanto sul capo dei produttori interessati, quanto – e soprattutto – su quello del padrone di casa, talmente presuntuoso da non percepirsi in palese difficoltà sui suoni e sui tempi selezionati.

Tutto ciò è reso ancor più evidente dall’alternarsi di episodi che, viceversa, ricalcano quel canone che trovava una definitiva sbocciatura in corrispondenza di “FLYGOD”. Qui, anche grazie ai soliti infallibili (Stove God Cooks in primis, Boldy James e Rome Streetz sempre all’altezza della chiamata), l’ascolto si fa agevole, infilando centri pieni quali “Kitchen Lights”, ispiratissima, “FLYGOD 2x”, “House Of Glory” (il Soul lo fornisce RZA campionando “I’ll Be Here” dei Gladys Knight and The Pips), “Babylon Bis” e “The Revenge Of Flips Leg”. A conferma del fatto che, venute meno l’originalità e l’energia creativa di un lustro e più fa (tra spaccio, ambizioni, moda, ego e via dicendo, il racconto non presenta particolari evoluzioni), se la cartella è quella giusta e la qualità delle collaborazioni è tale da ingrossare il tasso lirico, la formula ha un’efficacia potenzialmente infinita, valorizzando una strategia che l’artista di Buffalo ha impostato – e non è una critica negativa – a partire dalla creazione di un collettivo affiatato, in grado di amplificare la somma delle singole forze. Peccato nell’album in esame accada a intermittenza, con conseguenze prevedibili.

<<Confusion… Will be my epitaph>> (i King Crimson nel disco dei dischi)

Il doppio registro di “And Then You Pray For Me” confonde, perplime, disorienta. A tratti, si ha l’impressione di scorgere nell’ombra la silhouette di un altro West che per megalomania non è secondo a nessuno; e linee come <<like I’m not the same nigga who brought you “Pray For Haiti”/seem like it’s everybody hate West lately>> (“Babylon Bis”) consolidano la similitudine. Ironia a parte, non si ricavi l’idea che, sfilettata la tracklist in lungo e in largo, il risultato avrebbe soddisfatto in toto le aspettative: Westside Gunn ha dato ossigeno a una scena statica, spenta, grazie a una visione capace di tracciare un solco profondo nell’Hip-Hop dell’ultimo decennio, elemento che nell’esperimento “…Pray For Me” viene a mancare di netto. Frutto di abbinamenti non riusciti e scelte discutibili, l’ennesimo presunto congedo del Fashion Rebel lascia in sostanza indifferenti.

Tracklist

Westside Gunn – And Then You Pray For Me (Griselda Records/Empire 2023)

  1. FLYGOD Did [Feat. AA Rashid]
  2. Mamas PrimeTime [Feat. J.I.D., Conway The Machine and Cartier A. Williams]
  3. Kostas [Feat. Conway The Machine and Benny The Butcher]
  4. 1989 [Feat. Stove God Cooks and Dj Drama]
  5. Suicide In Selfridges [Feat. Dj Drama]
  6. Kitchen Lights [Feat. Stove God Cooks]
  7. FLYGOD 2x
  8. DunnHill [Feat. Rick Ross]
  9. House Of Glory [Feat. Stove God Cooks]
  10. JD Wrist [Feat. Stove God Cooks, Estee Nack and Trap-A-Holics]
  11. Disgusting [Feat. Giggs]
  12. Chloe [Feat. Ty Dolla $ign]
  13. LL Bool Gunn
  14. Babylon Bis [Feat. Stove God Cooks and Keisha Plum]
  15. Ultra GriZelda [Feat. Denzel Curry]
  16. Jalen Rose [Feat. Boldy James]
  17. Steve And Jony [Feat. EST Gee]
  18. Mr Everything [Feat. Jeezy and Dj Swamp Izzo]
  19. Freddy Js [Feat. Peezy]
  20. The Revenge Of Flips Leg [Feat. Rome Streetz]
  21. And Then You Pray For Me [Feat. Kaycyy Pluto]

Beatz

  • Mr. Green: 1
  • Beat Butcha and Mr. Green: 2
  • Tay Keith e tbeatz_: 3
  • Miguel da Plug: 4, 8, 11, 13, 15, 19
  • Conductor Williams: 5, 20
  • Dj Benoit: 6
  • Dxpe Mikie Beats: 7
  • The RZA: 9
  • Flygod Jr.: 10
  • Denny LaFlare: 12
  • JR Swiftz and Mario Luciano: 14
  • Daringer: 16
  • Tay Keith and Deats: 17
  • FOREVEROLLING, TooDope, NFE Paris and BeatsByJuko: 18
  • Brother Tom Sos: 21