Asher Kuno e Non Dire Chaz – Sapori forti

Piccola digressione esplicativa. Mi sono preso del tempo – tanto, considerata la velocità a cui gira questo mondo – per ascoltare “Sapori forti”, il nuovo disco di Asher Kuno e Non Dire Chaz, nato sull’asse Milano/Verona. L’ho lasciato decantare, aspettando che ogni rima si depositasse in maniera spontanea dentro di me. Ero naturalmente in trepidazione. In scaletta, tra l’altro, ci sono Cricca dei Balordi, MDT, Capstan, Zampa, Jack The Smoker, Dj Zeta… Personaggi mit(olog)ici di una scena – ancorché qualcuno dica che non esiste più – senza tempo, nel suo piccolo classica. Ho ascoltato e riascoltato per giorni, in ogni dispositivo, perché in cuor mio sapevo che, prima o poi, mi avrebbe colpito: il fottamaker Kuno è una macchina assassina al microfono, Non Dire Chaz è un produttore coi fiocchi, con un timbro che si sposa alla perfezione alle barre dello Spregiudicato; eppure, non è successo nulla di davvero significativo.

“Sapori forti” è, in un certo senso, un disco freestyle – sperando il concetto sia comprensibile. A tratti istintivo, libero, cazzuto; tuttavia – ahimè – niente di più. Forse è nato proprio con quest’intenzione, voler proporre un Rap mai stato conscious, senza troppe pretese, che vive in sé e di sé. Rap dunque puro, incontaminato, radicato a una visione primordiale. Rime da battaglia e tanti saluti. Un’operazione, secondo me, riuscita anche per questo solo in parte. Perché l’album scorre liscio, magari più del necessario, dalla prima all’ultima traccia, senza acuti, senza updown. E allora queste, in fondo, finiscono col somigliarsi un po’ tutte, al netto di un beat che suona più potente o di una rima andata meglio a segno. Né le citazioni calcistiche o quelle strettamente Hip-Hop aiutano a lasciare un’impronta differente, decisiva: “Sapori forti” è un progetto da ascoltare tutto, non aspettandosi però nulla di rivoluzionario. Salvo che le mie aspettative non fossero troppo alte, chi lo sa.

Alcuni pezzi va da sé che emergano sugli altri, come “Zamorano”, “Mai stato conscious (coi veronesi)” e “Vecchio cane” (il più riuscito, a giudizio di chi scrive). Tecnicamente, poi, nulla da eccepire: in quanto a flow e punchline, Asher Kuno potrebbe dispensare lezioni a molti colleghi, anche più titolati. E infatti l’impressione è che “Sapori forti” sia un disco da ascoltare in situazione, con gli amici e le canne, magari prima di una partita allo stadio – che sia o meno il Meazza; perché accompagna, crea un sottofondo reale, è Hip-Hop e non c’è ulteriore bisogno di aggiungere, spiegare, aggettivare. Potrà quindi incontrare i gusti di chi non si attenda una virgola in più, di chi in una performance indiscutibilmente solida trovi quel che basta per proseguire nell’ascolto e ripeterlo; faticherà, viceversa, a superare quest’asticella, sorta di soglia psicologica, laddove si ambisca a un’esperienza comunque più adulta – che non vuol dire didattica o pedante.

Ecco, una potenziale linea di demarcazione potremmo tracciarla a questo proposito: a ben ventuno anni da “The fottamaker” e a sette da “Gemelli”, realizzato con Ape e cui era seguita una fase di relativa pausa, il rapper di Peschiera Borromeo non azzarda il salto in avanti e si (ri)conferma un liricista di sostanza più che riflessivo, abile nell’intrattenimento a prescindere dalla modesta originalità proposta, mancando di raccontarsi sotto altre vesti. I “Sapori forti” spadellati dal duo non lasciano indifferenti, a maggior ragione se si possiede un palato mediamente nostalgico; di contro, assaggio dopo assaggio, ingredienti e condimento – con la gradita eccezione di “Testa alta” – tendono a riproporsi, compattandosi quasi in un piatto unico. Kuno e Chaz potevano fare di più? Tenendo presente le notevoli abilità dell’uno e dell’altro, a mio avviso potevano uscire da una comfort zone che sappiamo padroneggiano benissimo. Ma, ripeto, può darsi mirassero con esattezza a un risultato del genere, riducendo al minimo, all’essenziale, le sfumature di una tracklist che va dritta al punto, parlando anzitutto ai fan del buon Rap.

Per riprendere la metafora calcistica, che qui abbonda: l’azione è ben concertata, persistono dei dubbi da sciogliere al VAR.

Tracklist

Asher Kuno e Non Dire Chaz – Sapori forti (Vibra Records 2024)

  1. Sapori forty
  2. Safety car
  3. Testa alta (my life)
  4. Tornado
  5. Down in VC [Feat. Capstan]
  6. Matchatssimi [Feat. Capstan]
  7. Mai stato conscious (coi veronesi) [Feat. Capstan, Zampa e Re-TKO]
  8. Scemi contro scemi [Feat. MDT]
  9. Zamorano [Feat. Eddy Virus e Jangy Leeon]
  10. Rapparquet
  11. Ghetto valzer [Feat. Cricca dei Balordi]
  12. MVP [Feat. Ibo Montecarlo e Jack The Smoker]
  13. Vecchio cane [Feat. Efeizee]

Beatz

Tutte le produzioni di Non Dire Chaz

Scratch

  • Dj Zeta: 4
  • Dj Kamo: 6
  • Dj 2P: 9
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