Mathematics – Return Of The Wu And Friends

Voto: 1,5

Dischi come questo sono un perfetto esempio di come non si dovrebbe utilizzare un nome che di fatto è l’identificativo di un collettivo leggendario, ma al tempo stesso una macchina da soldi altrettanto grande alla cui tentazione non è mai facile resistere. Prima o poi qualcuno ci spiegherà come mai nessun membro del Wu-Tang Clan non riesca a opporsi a oscenità del genere, buttate fuori da gente a loro affiliata con l’unico scopo di far vedere un marchio in copertina senza la minima cura della qualità e, soprattutto, senza alcun rispetto per il fan di turno che decide di gettare via i suoi soldi (manco ne girassero tanti in questo periodo…) per un progetto che, una volta ascoltato, non lo si vorrebbe inserire nella propria collezione nemmeno gratuitamente. Nel frattempo, raccontiamoci qualcosa con più precisione…

Cominciamo col dire che otto tracce di sedici presenti in “Return Of The Wu And Friends” sono già apparse su un album ufficiale nella stessa e identica versione, neanche lo sforzo di un remix, di una strofa con nuovi versi – e stiamo parlando del 50% di tutto il lavoro! Chi ha buona memoria ricorderà infatti “It’s What It Is” e “Iron God Chambers”, presenti su “Made In Brooklin” di Masta Killa, mentre le altre sei tracce prese in prestito arrivano, chi di qua e chi di là, direttamente dalla discografia precedente di Mathematics, cresciuto a pane e RZA con risultati non sempre consoni alle aspettative.

Che cosa resta? “Clap 2010”, “Respect 2010” e “All Flowers” sono inutili sequel, peraltro mixati molto male in quello che sembra un pallido tentativo di imitazione dell’abate Robert Diggs nella creazione di suoni volutamente sporchi, con l’ulteriore nota dolente che qui si sfigurerebbe anche contro la qualità di un demo qualsiasi. Per non parlare di “Early Grave”, dove quel poverino di Ol’ Dirty Bastard viene riesumato per l’ennesima occasione, così come lo è pure il verso che interpreta, essendo proveniente da “Dirty Mef” (presente in “4:21 – The Day After” di Method Man); “Station ID Break” presenta una delle peggiori basi mai abbinate al talento di GZA; infine le mosce “Keep Pace” e “Spotlite” sono accreditate al collettivo Wu ma di questo contengono ben poco.

Ne deriva che le tracce più belle, alla fin fine, sono quelle che s’erano già sentite in epoche passate comprese tra il 2003 e il 2007, motivo più che sufficiente per sconsigliare questa sonora presa per i fondelli anche ai wu-aficionados più accaniti. Matematico.

Tracklist

Mathematics – Return Of The Wu And Friends (Gold Dust Media 2010)

  1. Clap 2010 (Raekwon, Ghostface Killah, Method Man and U-God)
  2. Respect 2010 (Wu-Tang Clan)
  3. It’s What It Is (Masta Killa feat. Raekwon and Ghostface Killah)
  4. Strawberries & Cream (Inspectah Deck, The RZA and Ghostface Killah)
  5. Station ID Break (GZA)
  6. All Flowers (Raekwon, Method Man, Ghostface Killah, Ica Da Don and Inspectah Deck)
  7. John 3:16 (Method Man)
  8. Treez (Raekwon)
  9. What It Is (The RZA, Streetlife and Buddah Bless)
  10. Iron God Chamber (Masta Killa feat. The RZA and Method Man)
  11. Real Nillaz (Masta Killa feat. Ghostface Killah, Buddah Bless, Raekwon and Eyes Low)
  12. Rush (Method Man and Gza)
  13. Da Way We Were
  14. Early Grave (Ol’ Dirty Bastard and Bad Luck)
  15. Keep Pace (Wu-Tang Clan)
  16. Spotlite (Bonus Track) (Wu-Tang Clan)

Beatz

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