Awon & Parental – Sublime

Voto: 3/3,5

L’eterno connubio tra Hip-Hop e Jazz non tramonta mai, l’uno confluisce nell’altro unendo in tutta naturalezza sorgenti di pari vivacità, dando luogo a un’armoniosa fusione contraddistinta da suoni melodici, gustosi, delicati, adagiati sopra i classici quattro quarti distintivi del boom bap più radicato, simbolo delle infinite possibilità ottenibili dall’intreccio di due elementi che, nel corso delle decadi, sono andati a creare un vero e proprio sottogenere che vive di una propria autonomia. Il processo genetico che conduce alla realizzazione di “Sublime” vede le sue origini provenire esattamente dai presupposti appena citati, ovvero dalla decisione di rendere tributo alle sonorità che hanno cresciuto intere generazioni dedite alla musica black abbinate alla poesia del Rap, un vero e proprio viaggio alla scoperta di nuovi orizzonti da esplorare, nel nome di una sottocultura musicale che vive privilegiando purezza e autenticità quali valori assoluti.

La formazione della coppia che vede Awon al microfono e Parental occuparsi di una produzione per l’occasione estesa anche al contributo di polistrumentisti del settore come Dan Amozig, ha dunque perfettamente senso nel momento in cui se ne analizzano le radici, nel senso che ambedue hanno contribuito al mantenimento dei canoni di questa particolare fusion. Il rapper di Brooklyn, oggi residente in Virginia, si è infatti sempre trovato a proprio agio nel proporsi in contesti particolarmente attinenti alle note Jazz, sia per l’indiscusso amore provato per il genere, come pure per una voce che, date le sue peculiarità, vi si abbina pertinentemente; di riflesso, il parigino Parental ha costantemente dimostrato attrazione verso il ricorso a trombe, piano, piatti, vibrafoni e quant’altro sia riuscito a campionare, creando nello specifico una poco conosciuta ma stuzzicante collaborazione transatlantica unendosi a un altro mc americano specializzato nel settore, Pete Flux.

Nonostante le premesse di rito, le quali forniscono di solito un entusiastico livello di aspettative, i tredici brani che costituiscono la scaletta tendono a generare un’esperienza sì gradevole, senza tuttavia riuscire a reperire qualcosa di davvero elettrizzante o rispondente in pieno alle potenzialità messe in campo. La strumentazione utilizzata da Parental è molto valida, a tratti affascinante, l’edificazione dei pezzi è interessante per come sa aggiungere dei brevi solo strumentali che diversificano il prodotto quel tanto che serve per togliersi dalla consuetudine, per quanto l’impressione di essere significativamente distanti dai mostri sacri del genere divenga maggiormente tangibile col progredire degli ascolti. Il disco promette bene nelle sue fasi iniziali, quando la freschezza sonora è espressa al massimo delle sue possibilità; successivamente, la struttura nel metodo di scrittura diviene riconoscibilmente prevedibile per via della ripetitività nell’intercambio tra strofe e ritornelli, in più qualche strumentale, al netto dell’eleganza dei suoni, non riesce a trasmettere particolari emozioni, fornendo un impatto solo modesto, se non quasi del tutto assente.

Tale considerazione non vuol sminuire né le abilità metriche di Awon, né le velleità produttive del francese, ma semplicemente evidenziare come la sommatoria dei due talenti non sempre porti alla definizione di un risultato aritmetico. A testimonianza di ciò vi sono tracce di punta come “Goretex”, ove il frizzante flow snocciola concetti derivanti dalla personale realtà di strada tratteggiando una personalità autentica, il tutto in un’ambientazione il cui loop di piano fornisce una particolare sensazione di tranquillità, definendo una produzione di indubbia classe. Delizioso è altresì il sample di chitarra che arricchisce i ritornelli di “Fine Lines”, altra dimostrazione di coscienziosa genuinità espresse in compagnia dell’anima gemella Tiff Da Gift, compagna e frequente collaboratrice cui Awon dedica in toto le rime di “Moonlight”, sunto ben scritto di quella che è la vita di coppia di tutti i giorni, le difficoltà nel creare e mantenere la famiglia, i sacrifici, nonché una dedica amorosa nei confronti della donna che gli ha dato dei figli e che lo ha aiutato nella maturità delle scelte quotidiane (<<I was supposed to get you a Maserati but instead we bought a crib ‘cause we can’t be moving sloppy>>). “Abstractions” ospita congruamente Pete Flux e tratta di lealtà, cerchie ristrette, gestione dei rapporti con l’esperienza di chi viene da un ambiente difficile, su un gradevole accompagnamento di piano, ponendo la luce dei riflettori sulle caratteristiche metriche dell’attore principale, il quale mostra dimestichezza nel versatile collocamento delle rime multisillabiche e, in generale, una buona schematicità nella costruzione ed enunciazione delle strofe.

Ciononostante, Awon rimane un rapper monotono, in possesso di una vocalità bassa e poco espressiva, caratteristica non sempre adeguatamente bilanciata da un flow più che buono, in particolare quando i bpm si abbassano, appesantendo tracce come “Legacy” – al di là della composizione ricca, ricercata, della sobrietà degli scratch, tutti elementi senz’altro coerenti agli intenti. A volte serve una prestazione diversa per modificare l’effetto di un particolare brano, è il caso di “Searching”, alla quale Fresh Daily fornisce tutt’altra verve per un beat più battente di altri nella sezione ritmica; in altri casi la profondità vocale del rapper costituisce un valore aggiunto per come si insinua coerentemente nella raffinatezza di una “Microcosm”, altra situazione rilevante; infine, la produzione è a volte carina, però ripetitiva, ridondante, generando un calo d’interesse che, nel caso di “Slow Dance”, si trasforma pure in noia.

Un pacchetto di buone tracce, alcune più godibili di altre, per quanto nessuna riesca significativamente a elevarsi da una scaletta che scorre via liscia, senza particolari sussulti, offrendo semplicemente un prodotto genuino, ricavato dalla passione e dal legame con la Cultura. Una buona esecuzione, esente da eclatanti straordinarietà, che difficilmente si porterà appresso una particolare longevità.

Tracklist

Awon & Parental – Sublime (HHV Records 2024)

  1. Sublime
  2. Goretex
  3. Legacy
  4. Fine Lines [Feat. Tiff The Gift]
  5. Moonlight
  6. Abstractions [Feat. Pete Flux]
  7. Slow Dance
  8. Cream (Interlude)
  9. Searching [Feat. Fresh Daily]
  10. Mind
  11. Microcosm
  12. Memory Image [Feat. Anti-Lilly]
  13. Until We Go

Beatz

All tracks produced by Parental except track #7 co-produced by Alcynoos

Scratch

  • Debonair P: 2, 3
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