Wu-Tang Clan – Iron Flag

Voto: 4

<<See the logo: a monument in Hip-Hop>> (GZA, “Wu Banga 101”). Si sa, i monumenti ogni tanto richiedono un po’ di manutenzione. Col passare del tempo accade che si scuriscano sotto l’influsso degli agenti atmosferici e colpiti da quei maledetti piccioni… Si va avanti così per anni, fino a quando un bel giorno non si decide di ridargli una lustratina per riportare alla luce l’antico splendore. Per chi non avesse letto tra le righe, i Wu-Tang sono tornati, rinvigoriti e più tosti che mai, con il loro quarto album (il secondo in due anni): “Iron Flag”, la rinascita definitiva? Può darsi.

L’album è un concentrato di basi, rime, kung-fu sample e scratch (novità assoluta per il Wu!) di altissimo livello. Oltre all’assenza strutturale di Ol’ Dirty Bastard, c’è da segnalare l’allontanamento di Cappadonna in seguito alle sue ultime performance non proprio all’altezza. A impreziosire il menù troviamo ben tre ospiti non accreditati: Street Life, 12 O’ Clock e Prodical Sunn, nonché quattro produttori oltre al Re, che rinuncia alla sua egemonia per dare un respiro più ampio all’album. Inutile ripetere che i Wu-Tang sono la migliore squadra di mc’s al mondo (su quale altro album trovereste una tale concentrazione di stile?), ma una nota di riguardo per il numero e la qualità dei loro versi la meritano Genius (che, a differenza dei precedenti album, scrive una quantità considerevole di rime), Method Man (che si conferma l’mc più prolifico) e Masta Killa (che migliora il suo stile a ogni uscita).

Si comincia con 45 secondi di intro in compagnia di RZA, poi il beat cambia e parte “In The Hood”, una tempesta di sirene, clacson, spari ed esplosioni su un beat cattivissimo, perfetto per aprire le danze. Si prosegue con “Rules” e qui ci inchiniamo dinanzi al genio artistico di Mathematics, che sforna probabilmente la strumentale migliore dell’album, sfoggiando un’infinità di sample presi da “Enter The Wu-Tang” e per lo più scratchati alla grande. In più c’è Ghostface Killah che strabilia, inaugurando quello che sarà il tormentone dei futuri album Hip-Hop; il riferimento è più che chiaro: <<who the fuck knocked our buildings down? Who the man behind the World Trade massacres? (…) Mr. Bush sit down, I’m in charge of the war!>>. Nella traccia seguente, “Chrome Wheels”, un Bob Digi molto ispirato ci presenta la nuova coppia di api assassine Two On Da Road: 12 O’ Clock (<<I love my brother to death>>) e Prodical Sunn. “Soul Power” è la traccia sperimentale dell’album, una di quelle che, assieme a “Babies” e “One Of These Days”, hanno secondo me qualcosina in meno rispetto al resto. Discorso a parte va fatto invece per il singolo di cui tanto si è parlato prima che uscisse l’album, “Uzi (Pinky Rings)”: ammetto di essere tra quelli che al primo ascolto hanno storto il naso, il beat è di quelli che all’inizio ti lasciano sconcertato, poi, man mano che l’ascolti, ti accorgi che ti piace sempre più e che quella maledetta tromba ti è entrata in testa tanto da non lasciarti più in pace. Aggiungete che è l’unico pezzo in cui ci sono proprio tutti e dovrete ammettere anche voi che si tratta di un ottimo singolo.

Assolutamente fantastiche, probabilmente le migliori, “Ya’ll Been Warned” (ennesimo gioiello di Trumaster) e “Radioactive (Four Assassins)” (il miglior RZA), che riproducono ed esaltano lo stile unico delle 36 Camere in un mix eccellente di kung-fu e shaolin style. Provate in particolare ad ascoltare “Four Assassins” con le cuffie: RZA vi colpirà da tutti i lati con una serie infinita di strati, tanto da darvi l’impressione di essere circondati da un esercito di ninja lanciati all’attacco contro di voi. Bellissima anche “Back In The Game”, un saggio dello stile Wu in 4 minuti e 34 secondi. I signori Trackmasters riescono in un’impresa che neanche RZA avrebbe portato a termine così brillantemente e per lo più con una traccia che si amalgama perfettamente col resto dell’album, da non credere! La titletrack e “Dashing (Reasons)” sono altri due ottimi brani, il primo ha un classico beat alla RZA e nasconde una sorpresa, la hidden track “The Glock”, una sequenza di versi intervallati dalla stessa frase ripetuta all’infinito, una specie di supplizio di cui si sarebbe anche potuto fare a meno, il secondo riprende invece nientemeno che “Jingle Bells” (!) e suona incredibilmente bene. Infine non sottovalutate la bonus track, il beat è quello nascosto alla fine di “Do You Really (Thang Thang)” su “The W”: tre suoni in tutto, eccellenti per esaltare lo stile e il flow degli mc’s, GZA su tutti.

In definitiva, “Iron Flag” segna sicuramente un passettino in avanti rispetto a “The W”, almeno per l’insieme più coeso, confermando la tendenza positiva degli ultimi album Wu-Tang (“Digital Bullet” di RZA, tra gli album più sottovalutati del 2001, e “Bulletproof Wallets” di Ghostface Killah). Indizio che il Clan abbia imparato (forse) dai suoi errori e che quindi si possa guardare con ottimismo ai prossimi lavori in uscita: il 2002 potrebbe essere un grande anno, all’ombra della Fenice.

Tracklist

Wu-Tang Clan – Iron Flag (Loud Records 2001)

  1. In The Hood [The RZA, Masta Killa, Inspectah Deck and Street Life]
  2. Rules [The RZA, Ghostface Killah, Inspectah Deck, Masta Killa, Street Life, Raekwon and Method Man]
  3. Chrome Wheels [Madame D, 12 O’ Clock, The RZA, Raekwon and Prodical Sunn]
  4. Soul Power (Black Jungle) [Raekwon, Masta Killa, Ghostface Killah, U-God and Method Man feat. Flavor Flav]
  5. Uzi (Pinky Ring) [U-God, Raekwon, Ghostface Killah, The RZA, Method Man, Inspectah Deck, Masta Killa and Genius/GZA]
  6. One Of These Days [Inspectah Deck, Raekwon and U-God]
  7. Ya’ll Been Warned [Method Man, The RZA, Inspectah Deck, Raekwon and Masta Killa]
  8. Babies [Madame D, Ghostface Killah, Raekwon and Genius/GZA]
  9. Radioactive (Four Assassins) [Genius/GZA, Raekwon, Method Man and Masta Killa]
  10. Back In The Game [Inspectah Deck, Method Man, Genius/GZA, Raekwon and Ghostface Killah feat. Ron Isley]
  11. Iron Flag [Raekwon, Masta Killa and Inspectah Deck]/[U-God, Ghostface Killah, The RZA, Masta Killa and Raekwon]
  12. Dashing (Reasons) [Inspectah Deck and Genius/GZA]
  13. The W (International Bonus Track) [Genius/GZA, The RZA, Method Man, U-God and Raekwon]

Beatz

  • The RZA: 1, 3, 4, 5, 8, 9, 11, 12, 13
  • Mathematics: 2
  • Nick “Fury” Loftin: 6
  • Trumaster: 7
  • Poke & Tone (Trackmasters): 10
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