Mecna – Disco inverno

Direttamente dalla crew indipendente più prolifica e talentuosa dell’underground italiano, Mecna ritorna con il suo primo, vero album, dopo il buon EP “Le valigie per restare”. Nel frattempo, non è stato certo a girarsi i pollici: oltre ad aver curato le grafiche e le copertine di mezza scena italiana, è apparso in varie collaborazioni, mostrando la crescita della sua scrittura. Il suo Rap è oramai maturo e “Disco inverno” conferma la sua capacità di regalare grandissime soddisfazioni.

Mecna ha una serie di assi nella manica che non si esime dal giocare, portandosi ben al di sopra della media degli mc’s italiani: il suo flow è forte di uno stile molto particolare, fatto di associazioni di immagini che vengono legate dai tricks fonetici e non dalla logica (un esempio: <<d’istinto; post-scriptum; stà zitto>>). Ciò crea una suggestione originale, che travalica il semplice discorso consequenziale in rima che fanno tanti rapper. In ogni caso, la bellezza del Rap di Mecna – benché sia pieno di giochi di suono – non sta nella tecnica: la musicalità e l’interpretazione, la scioltezza e il trasporto che mette nel flow, lo rendono estremamente orecchiabile e originale rispetto agli stili vocali impostati di gran parte dei suoi colleghi.

Un altro punto a favore del Nostro è un’attitudine tutta particolare nel raccontare i propri sentimenti. Non elenca – se Dio vuole – tutto ciò che prova in maniera indiscriminata e senza rielaborazione, come fanno in tanti, ma racconta situazioni minime, senza entrare prepotentemente nel territorio dello storytelling ma con una cura narrativa che rende il suo Rap originale e mai monotono. “Due passi”, “Fatto così”, “Fuori” e “Kryptonite” sono ottimi esempi di questa dote. Aggiungete un’attitudine un po’ provinciale, lontana dalla voce grossa dei rapper metropolitani, una tendenza a farsi vanto del <<groove delle casalinghe>> e delle <<sbavature del dialetto>>, senza però trascurare un sano orgoglio per la propria carriera musicale e la propria vita, come appare evidente in “Tipo ok”.

Dovremmo segnalare, in realtà, quasi tutta la tracklist: l’intro, dove il flow deciso e battagliero ma non spaccone, assieme all’ossimoro del ritornello tra il cantato delicato e il testo parodisticamente violento, riassume l’atteggiamento di tutto il disco; le prove di pura tecnica, come la liaison tra Unlimited Struggle e Blue Nox di “Più o meno”, dove Kiave si rivela mostruoso come sempre; “Bravo”, con la presa di posizione sulla scena Hip-Hop (oltre a una grandissima strofa) di Mecna e di un Ghemon geniale in apertura dei suoi sedici versi; la meravigliosa “Servirà una scala”, dove si parla d’amore con il solito trasporto e il solito gusto descrittivo che fa dimenticare tutta l’introspezione retorica che ci aspetteremmo in un pezzo del genere.

Mecna si avvicina, insomma, alla linea che separa i rapper da chi scrive in forma Rap, se così si può dire, ossia il confine tra una scrittura che si muove all’interno dei canoni del Rap – spesso soffocanti e per nulla originali – e un Rap che spazia nelle possibilità della scrittura – per definizione infinite. E, facendolo, si afferma definitivamente come una delle figure di spicco, oltre che di Blue Nox, di quest’underground italiano.

Tracklist

Mecna – Disco inverno (Macro Beats Records 2012)

  1. La ballata dell’odio [Feat. Andrea Nardinocchi]
  2. Senza paracadute
  3. Sul serio [Feat. Bassi Maestro]
  4. Due passi [Feat. Hyst]
  5. Più o meno [Feat. Kiave e Frank Siciliano]
  6. Fatto così
  7. Di nuovo
  8. Fuori [Feat. Mistaman]
  9. Bravo [Feat. Ghemon]
  10. Servirà una scala [Feat. Andrea Nardinocchi]
  11. Tipo ok
  12. Kryptonite [Feat. Gilmar]
  13. Tempo per noi [Feat. Nasty e Lustro]
  14. Non sono qui [Feat. MadBuddy e Pat Cosmo]
  15. Grazie mille
  16. Senza le idee [Feat. Killacat]
  17. Aeroplani (iTunes bonus track)

Beatz

  • Andrea Nardinocchi: 1
  • Fid Mella: 2, 3, 8, 9, 14
  • Dj Dust: 4
  • Clefco: 5, 12, 13
  • Cope: 6
  • Roc Beats aka Dj Shocca: 7
  • Tony Madonia: 10
  • K-9: 11
  • Frank Siciliano: 15
  • Macro Marco: 16, 17
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Riccardo Orlandi

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