Dj Muggs & Mach-Hommy – Tuez-Les Tous

Voto: 4 +

Tre indizi; una prova. Matematica a parte, la Setta degli Assassini di Muggs sembra aver innescato un cammino dedito a un fanatico proselitismo, come mai aveva fatto nella sua ultraventennale storia. L’elusivo Mach-Hommy – nativo del New Jersey, ma con radici nella metà occidentale dell’isola di Hispaniola, nonché ex affiliato del marchio Griselda – è il terzo adepto (prima di lui Roc Marciano e Lil Eto), a pochi mesi dalla pubblicazione del quarto manifesto, a sottoporsi all’iniziazione completa.

Il suo canone musicale è complesso tanto da percorrere a ritroso quanto da decodificare: una vecchia pergamena sbiadita incastrata in una struttura di connessioni al silicio. All’interno di un ecosistema oramai streaming-centrico, che ha di fatto quasi debellato quel concetto di underground con cui solo i più anziani hanno avuto il privilegio di potersi relazionare, la figura di Mach-Hommy costituisce una sorta di ombra digitale che conserva all’interno di sé alcuni frammenti di un’epoca da tempo tramontata. Le uniche coordinate capaci di fissarsi in questo mare di nebbia, dove le bussole sembrano girare eternamente a vuoto, sono proprio quelle di Tuez-Les Tous”.

Volendo tracciare un parallelo stilistico, quando Hommy prende la parola lo fa con una calligrafia verbale che ricorda da vicino quella utilizzata da Planet Asia. Proprio come il cerimoniere di Fresno, anche l’haitiano del Jersey è solito disperdere il suo flow statico nell’atmosfera dei beat, lasciando che siano questi a fare il lavoro sporco accompagnando i suoi concetti in rima fino in fondo ai nostri padiglioni auricolari.

La ricerca dello spazio negativo non è un’equazione di facile bilanciamento; Apollo Brown ha avuto l’intuizione un paio d’anni fa, ma l’esperimento (condotto proprio col Planet Asia di cui sopra) non è del tutto riuscito. Mancava quella variabile che invece – eliminando gli steccati superflui dalle proprie composizioni – Muggs è riuscito a individuare. Il vuoto scintillante di Piotr, le angeliche vetrate di Stain Glass e la pesantezza claustrofobica di 900K – nonostante palette cromatiche diametralmente opposte – riescono tutte a evocare un terreno morfologicamente simile, che è al contempo evanescente, ma stabile per l’equilibrio delle strofe del rapper.

Dai riff di chitarra trattenuti a forza (Lajan Jwif) ai synth striduli (Spent Casings), fino ai flauti incantati (The Fowler’s Snare), Muggs si esibisce nei trapianti più strampalati, strappando e sostituendo le percussioni dal corpo dei propri beat. E se a un primo contatto l’esperienza può risultare un poco straniante, l’assenza preponderante di vincoli spaziali negli angoli vivi di “Tuez-Les Tous” assume gradualmente un ruolo funzionale per chi indossa le cuffie, che si ritrova così a fluttuare nell’ascolto con la speranza di decodificare il Rap criptico di Mach-Hommy quale unica ancora. Non sempre ci si riesce – anzi; ma è uno di quei giochi in cui premere sul pulsante continua dopo aver perso l’ennesima partita non comporta alcuna frustrazione.

E così, archiviato anche “Tuez-Les Tous”, siamo arrivati a sei produzioni integrali in meno di dodici mesi. Personalmente, sto iniziando a prenderci gusto. E, a tal proposito, ricordiamo che in “Dia Del Asesinato” c’erano anche Kool G Rap, Raekwon, Freddie Gibbs e un certo MF DOOM… Quindi? A chi tocca adesso?

Tracklist

Dj Muggs & Mach-Hommy – Tuez-Les Tous (Soul Assassins Records 2019)

  1. 2 Second Style [Feat. Kungg Fuu]
  2. Stain Glass
  3. 900K
  4. Piotr
  5. Lajan Jwif
  6. Wet Bally [Feat. Meyhem Lauren]
  7. Kouign-Amman [Feat. Tha God Fahim]
  8. Spent Casings [Feat. Big Cheeko]
  9. NTM [Feat. Tha God Fahim]
  10. Bón Nwit
  11. The Fowler’s Snare [Feat. Tha God Fahim]
  12. Mami Wata [Feat. Your Old Droog and Tha God Fahim]

Beatz

All tracks produced by Dj Muggs

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