Estee Nack – Nacksaw Jim Duggan
Le formule magiche purtroppo non esistono. Tutto, prima o poi, si rompe. O si inceppa. Quante volte ci siamo già passati? La Rawkus, la Stones Throw, la Def Jux… Vi ricordate? Qualsiasi cosa facessero uscire, era figa. Ma proprio tutto. Stagioni intere, che sono andate avanti per anni, scandite da un capolavoro dietro l’altro; ognuno con quell’estetica che lo rendeva riconoscibile all’istante e diverso da tutti gli altri. Tutte hanno contribuito alla storia. Eppure sono finite, in un modo o nell’altro. Tutte. E viene oggi da chiedersi se il Sole non abbia scavalcato le teste anche in casa Griselda.
Sia chiaro, nessuno qui si è messo in testa di incidere epitaffi anzitempo. Al contrario, tutti facciamo il tifo per un’inversione di rotta che possa disinnescare quanto stiamo per dire. Però chiunque sia munito di un paio d’orecchie, anche solo mediamente funzionanti, si sarà accorto di come, da tempo, ogni nuovo capitolo del grande multiverso griseldiano aggiunga sempre meno all’ambizioso disegno del suo curatore. Semplicemente perché non tutti hanno il suo carisma o quel set di skill sopra la media che sono state garantite fino a quando il canone era una questione (quasi) esclusivamente di famiglia. Ora, la Macchina e il Macellaio – Conway e Benny – si sono un po’ staccati, prendendo le proprie strade. Westside Gunn invece è rimasto il deus ex machina della casata; quello che cerca di volta in volta nuovi ingranaggi da inserire nel solito, vecchio macchinario. Ma un conto è infilarci Rome Streetz, un altro è tentare di far funzionare tutto puntando su Estee Nack.
Così accade in “Nacksaw Jim Duggan”; che infatti non funziona benissimo. O meglio, non lo fa agli occhi – e alle orecchie, quelle di cui sopra – di chi ancora concepisce la musica come qualcosa che vada ascoltata e non solo come l’occasione per accaparrarsi una copia dell’ultimo drop di vinili splatter targato Daupe! – bellissimi, eh, niente da dire – in edizione limitatissima a poche decine di copie, da esporre di fianco al giradischi (o da rivendere, a cinque volte tanto, a chi fa questo quasi di mestiere). Ecco, quanto appena descritto sembra essere oramai il modus operandi con cui si lavora da almeno un paio d’anni a questa parte – con le dovute eccezioni, lo riconosciamo – negli uffici Griselda, dove la musica diventa quasi un effetto collaterale dell’hype.
Appunto, “Nacksaw Jim Duggan” è un effetto collaterale. E spero che ci perdonerete se, giunti a questa conclusione, non ci dilunghiamo più di tanto nella consueta disamina brano per brano, che tanto amiamo fare quando c’è qualcosa di realmente interessante da dire. Se decidiamo di non sviscerare all’osso il beat sontuosamente cupo che JR Swiftz stende per “Angel Dior”. Se non riusciamo a goderci appieno gli spigoli di “Mass Money Wires”, perché avremo sempre la sensazione che si tratti di un beat sprecato. E se abbiamo quasi rischiato di perderci “Old Nack Donald Had A Farm”, la perla più algida e lucente del disco, sciaguratamente piazzata a fare da titoli di coda a questi cinquantatré – lunghissimi! – minuti.
Arrivato a un certo punto della sua carriera, Jay-Z disse: volete la mia vecchia roba? Compratevi il mio vecchio album… Bene, in casa Griselda questa citazione non vale. Potete già mettere in conto di ascoltare tranquillamente la prossima uscita con sempre maggiori possibilità – ahinoi – che possa suonare uguale a questa e a tante altre.
Tracklist
Estee Nack – Nacksaw Jim Duggan (Griselda Records 2023)
- Nack Man Coletrane
- Mass Money Wires [Feat. Al.Divino]
- Bonductor We Have A Problem
- Angel Dior
- Green Celophane
- Fetty Guerrero [Feat. Al.Divino]
- Strawberry Milk
- Knowledge Wisdom [Feat. Kingasiatic Allah]
- We Made History
- Mini Mansion Bartel
- Tal Commando
- Vanilla Skies
- Space X
- Old Nack Donald Had A Farm [Feat. Westside Gunn]
Beatz
- Denny Laflare: 1, 6, 7
- Crucial The Guillotine: 2, 11, 14
- Conductor Williams: 3
- JR Swiftz: 4, 12
- Camoflauge Monk: 5
- Cee Gee: 9
- Ewonee: 10
- Ramibizzle: 13
li9uidsnake
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