th1rt3en – A Magnificent Day For An Exorcism

Voto: 4 – –

Legata al suo letto per i polsi, sfregiata in viso, Regan sibila con la voce roca di Pazuzu: what an excellent day for an exorcism… Padre Karras, ancora scettico sulla possessione della dodicenne, replica con una punta di scherno: …you would like that? E lei: intensely! Non sappiamo se Pharoahe Monch, Daru Jones (batteria) e Marcus Machado (chitarre) abbiano parafrasato questo scambio di battute tratto da “The Exorcist” di William Friedkin per dare un titolo al primo progetto del loro nuovo gruppo, i th1rt3en (grafia a parte, come un brano del capolavoro “Stress: The Extinction Agenda”), fatto sta che tra le costanti di “A Magnificent Day For An Exorcism” spicchi con chiarezza il bisogno di una profonda rigenerazione dopo un lungo e venefico periodo di oblio; in senso lato, un esorcismo.

Potremmo quindi dire che “A Magnificent Day…”, pubblicato a due giorni dall’insediamento di Joe Biden, sia per certi versi l’ultimo disco concepito in aperta opposizione alla retorica dell’ex Presidente Trump, ma rischieremmo forse di ridurre ai minimi termini un discorso che, invece, merita approfondimenti meno circoscritti. Che nei quasi cinquanta minuti di durata si faccia ampio riferimento alla politica e alla società è infatti lapalissiano, di fianco a ciò, tuttavia, annotiamo un percorso di sorprendente evoluzione per un artista classe ‘72 che è al centro della scena Hip-Hop da trent’anni esatti: dopo l’esperienza degli Organized Konfusion e poi quella solista, il Faraone si avventura in uno stravolgimento di paradigma che lo colloca al vertice di un trio dall’animo musicale genuinamente Rock, ispirato – sono loro a dirlo – da Led Zeppelin e Black Sabbath. Posta così, verrebbe da pensare a un salto nel Crossover puro; in realtà, è bene chiarirlo, al netto di qualche coda o inciso che dà particolare risalto agli interventi di Jones e Machado, il grosso della composizione viene passata al setaccio da Nottz, Willy Evans Jr., Lee Stone, Marco Polo e lo stesso Monch tra gli altri, riconducendo l’insieme a una pasta melodica non troppo distante da quella cui siamo più abituati.

Di fronte a una prova coriacea e intensa come “Cult 45”, la seconda clip estratta, stare a sindacare sulla dominante della chitarra elettrica nel finale ci sembra d’altronde un’inutile perdita di tempo: il brano è una lucida fotografia del clima di tensione che si è respirato in America fino a qualche settimana fa (<<chop the head off of false idols, topple the statues, set them ablaze/T. Donald make Ronald Reagan turn in his grave/season discrimination, sprinkle a little sage/add a dash of hatred, eat it and get on stage/…/exorcist, make the President’s head three sixty>>), efficace introduzione in un mood che concede un pizzico di respiro solo a tratti. Non in “Racist”, condita da doppio pedale e riff acidissimi, riuscita immedesimazione nei biechi pensieri di un razzista che, tra le altre cose, ci regala articolati incastri come <<I hate the unethical lines in time and despise the avatars of timelines timetravelin’/who would specifically disrupt timelines just to remind myself/to walk into a delivery room>>; né nell’arrembante “Fight”, in video già lo scorso novembre, duro atto d’accusa contro la violenza delle forze dell’ordine che nel contributo dei Cypress Hill per il refrain trova un sostegno quanto mai adeguato (sì, nell’intro – ahinoi – viene campionata la voce di Benito Mussolini).

E se “The Magician”, storytelling che si pone nella prospettiva di uno studente bullizzato e dunque pronto a vendicarsi con una strage, sfodera un extrabeat che lascia pochi dubbi sullo stato di forma di Pharoahe Monch, la morbida “Amnesia”, racconto – come sempre in prima persona – di un risveglio in terapia intensiva con conseguente perdita di memoria, dimostra che l’mc possa esibirsi senza cascare in figuracce anche in un ritornello cantato. Con un quid aggiuntivo di mistero e soprannaturale (“Triskaidekaphobia” – apprendo via Google trattarsi di un’atavica paura verso il numero 13), unito alle esplicite invocazioni di “Oxygen” (<<you could dictate a doctrine on a cathartic spit/fix your open-heart surgery for the brokenhearted/my high vibrational guidance system, hold/namu myōhō renge kyō>>), il perimetro tematico di “A Magnificent Day For An Exorcism” appare in gran parte tracciato e riteniamo sia tutto sommato coerente con una discografia che, a dispetto dei suoi tempi abbastanza dilatati, ha lasciato dietro di sé un segno marcato e durevole.

Banalmente, il solo ostacolo potenziale è dato da un taglio stilistico che, in base ai singoli gusti, necessita di qualche ascolto esplorativo per essere assimilato a dovere. Laddove il tentativo vada a buon fine, il resto della strada è però in comoda discesa.

Tracklist

th1rt3en – A Magnificent Day For An Exorcism (Trescadecaphobia/Fat Beats Records 2021)

  1. Cult 45
  2. Triskaidekaphobia
  3. The Magician
  4. 666 (Three Six Word Stories)
  5. Goats Head
  6. Scarecrow
  7. Fight [Feat. Cypress Hill]
  8. Racist
  9. Oxygen
  10. Kill Em All Again
  11. The Exorcist [Feat. Brett Treacy]
  12. Amnesia
  13. Kill Kill Kill [Feat. Smithsonian]

Beatz

  • Daru Jones, Marcus Machado and Nottz: 1
  • Parks and Pharoahe Monch: 2
  • Parks, Pharoahe Monch and Willy Evans Jr.: 3
  • Pharoahe Monch: 4
  • SupaUgly: 5, 11
  • Shylow: 6
  • Parks, Pharoahe Monch and E. Jones: 7
  • Pharoahe Monch and Lee Stone: 8
  • Marco Polo: 9
  • Lee Stone: 10, 13
  • Marcus Machado and Daru Jones: 12