Microspasmi – 13 pezzi per svuotare la pista

Milano ancora una volta protagonista dello spazio tutto italiano di RMZ. Per la precisione Milano Nord, da dove provengono i Microspasmi, nome nuovo dietro il quale, però, si celano due vecchie conoscenze del panorama Hip-Hop italiano: Goedi e Medda. Risale al ’99 il loro esordio ufficiale, l’EP “Scena vera” nel quale testi semplici ma efficaci (a cura del secondo) si univano a una raffinata ricerca sonora dal sapore Jazz (merito del primo); circa quattro anni dopo, questi due signori ritornano con un nuovo nome, un nuovo suono e diverse cosette da dire, il tutto suddiviso in “13 pezzi per svuotare la pista” (in realtà quattordici, contando anche la ghost track) che, al contrario, faranno lavorare per bene il repeat del vostro lettore e le casse del vostro impianto.

Per le sue strumentali, stavolta Goedi vira deciso sul funk più scuro, di tanto in tanto impreziosendo la parte finale delle tracce con porzioni degli originali di gente come Mandrill, War e perfino Tullio De Piscopo (in poche parole, grande musica!), nonostante un certo minimalismo, ogni beat suona meravigliosamente grasso, corposo e accattivante (complice anche il mixaggio effettuato quasi interamente alla Fortezza delle Scienze di Bassi). <<Stile da ogni disco che tocca>>, insomma, come dice Medda in “Fammi fare il Rap”, ma l’mc dei Microspasmi ne piazza tante altre nel corso dell’album, passando dal serio (le non facili esperienze di vita raccontate nell’autobiografica “I miei piedi”; il potere, personificato in “Gianni money”; l’invettiva contro gli “Eroi alla finestra”, che criticano a ogni costo e senza cognizione di causa) al faceto (l’intrigante “Eh sì”, in cui l’argomento maria viene affrontato per una volta in maniera non banale; la divertente “L’incubo”, che espone una classica situazione di blocco creativo), con scioltezza e originalità, evitando accuratamente qualsiasi luogo comune.

I featuring sono ridotti all’osso: a parte la presenza di Bassi in “Se voi ci capireste” (a proposito della consecutio temporum…) e di un redivivo Fede (Lyricalz) in “Quando ti siedi” (la sua strofa, brillantemente incentrata su metafore calcistiche, lascia forse presagire un suo probabile ritiro dalla scena?), Medda ha pieno campo libero per le restanti tracce e lo sfrutta al meglio. Sebbene al momento dell’uscita non mi pare abbia goduto di una sufficiente promozione né sia stato accompagnato da un diffuso passaparola tra gli stessi ascoltatori (come magari è successo per altri dischi, ad esempio “Mi fist” dei Club Dogo), “13 pezzi…” rimane una splendida testimonianza (per il sottoscritto, una delle migliori) della ripresa qualitativa che emerge da buona parte dei progetti Hip-Hop italiani di recente pubblicazione, un album maturo, completo e coinvolgente, che va giustamente supportato. I Microspasmi hanno di fisso tutta la <<roba nuova da sutura>> di cui abbiamo bisogno e sono determinati a darcene ancora. <<Se va bien, bien, se no bien, faccio idem/stacca tutto, spegni il modem, clicca fine…>>.

Tracklist

Microspasmi – 13 pezzi per svuotare la pista (Vibronauta Prod. 2003)

  1. Sono arrivato
  2. Le mie orecchie
  3. L’incubo
  4. Eh sì
  5. Se voi ci capireste [Feat. Bassi Maestro]
  6. Eroi alla finestra
  7. Il mio attacco e la mia guardia
  8. Fammi fare il Rap
  9. I miei piedi
  10. Gianni money
  11. Quando ti siedi [Feat. Fede]
  12. Il naufragio
  13. La palestra/Eh sììì…!! (ghost track)

Beatz

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