Dilated Peoples – Directors Of Photography

Voto: 4

PrintIl tempo passa inesorabilmente veloce, a volte non si fa neppure in tempo ad alzarsi dal letto che già è sera e un’altra giornata di duro lavoro è andata in archivio. Per questo medesimo motivo è strano guardarsi indietro e capire come siano trascorsi già otto anni dall’ultimo ellepì dei Dilated Peoples. Il ritorno del fantastic trio è roba da far aumentare la salivazione nonostante Evidence, Iriscience e Babu non abbiano mai fatto mancare la loro presenza in giro attraverso la pubblicazione di lavori solisti, progetti paralleli e tour estenuanti, che hanno toccato in qualche occasione anche le nostre sponde. Il tempo è passato anche per loro e non lo diciamo con intenti negativi, bensì per porre l’accento sulla maturazione artistica che “Directors Of Photography” propone in tanti suoi passaggi, ovvero l’aspetto lampante che lo caratterizza concludendo i suoi primi ascolti.

Il livello lirico dei testi è difatti di grande spessore, la notevole chimica tra Evidence e Rakaa è del tutto priva di ruggini, mixando con efficacia gl’interessanti spunti di riflessione del primo alla filosofia astratta del secondo, una grande crescita individuale, come di gruppo. Ev è metodico nell’inserire stati umorali in continuo cambiamento, costanti riferimenti alla vita in tour, citazioni verso i forti legami che lo legano a Los Angeles, amata a discapito della sua pericolosità quotidiana (<<Didn’t grow up in the hood, just adjacent/but close enough to hear the ghetto bird awaken>>), nell’assemblare i suoi testi addirittura eccelle nel wordplay, utilizzando piccoli scioglilingua e numerose parole assonanti, ma dal significato completamente diverso. Rakaa sforna invece rime immaginifiche e riflessive travestendole da stati mentali differenti, senza risparmiarsi nuove ed azzeccate critiche sociali, tipiche dei suoi pensieri, i suoi giochi di parole sono differenti rispetto a quelli del collega e infatti utilizzano il principio dei doppi sensi per creare barre di grande effetto (<<Sat in coach and studied business before my first class>> è qualcosa che manda fuori di testa…).

L’album offre diversi passaggi legati al classico suono del collettivo, pezzi come la melodica “Opinions May Vary” si sente lontano un miglio essere un beat di Babu grazie allo stampo dei due strati di piano utilizzati, così come il possente drum beat di Alchemist per “Cut My Teeth” avrebbe ben figurato in qualsiasi altro lavoro del trio. E’ tuttavia apprezzabile che il gruppo abbia scelto di diversificare il suo prodotto con numerose uscite dai binari sicuri, viene subito in mente la stordente bellezza di “Let Your Thoughts Fly Away”, dove i pensieri esposti vengono letteralmente cullati dalla geniale creazione di Diamond D, ma pure pezzi molto profondi come “The Dark Room”, dove uno dei testi più memorabili si avvale di un’atmosfera scura, nella quale i suoni sono opportunamente sporcati per accentuare la sensazione di tensione.

Analizzando inoltre alcuni dei passaggi migliori, viene proprio da pensare che non serva Kanye West per creare ai Dilated una hit con ritornello cantato, data la qualità di pezzi similmente strutturati quali “Show Me The Way”, fornita dall’eccellente Jake One e arricchita dal cantato di Aloe Blacc, e “Century Of The Self”, una gemma di Oh No dove Catero offre un delicato refrain in mezzo a strofe tra le più micidiali sentite da Iriscience. La chiusura impressiona parecchio, piazzando un uno/due d’efficacia con l’intensa “L.A. River Drive”, dove pure Sick Jacken si adegua scrivendo una strofa molto significativa, e “The Bigger Picture”, metaforica e direttamente collegata al concept del titolo dell’album. Il quale sarebbe anche potuto venir fuori meglio scremando qualche beat, va detto che Evidence stavolta non ha dato il meglio (“Directors” è deboluccia, dà un inizio poco energico al disco), “The Reversal” e “Trouble” peccano di ripetitività e assenza di mordente e “Figure It Out”, classico showcase di Babu, è un tantino pesante nonostante l’adrenalina data dagli scratch.

Ciò non rovina certo un lavoro del tutto conforme alle (alte) aspettative e facilmente collocabile davanti ai due dischi che l’hanno preceduto, il che equivale dare a “Directors Of Photography” il giusto riconoscimento quale miglior prodotto marchiato Dilated Peoples degli ultimi tredici anni.

Tracklist

Dilated Peoples – Directors Of Photography (Rhymesayers Entertainment/Expansion Team Records 2014)

  1. Intro
  2. Directors
  3. Cut My Teeth
  4. Defari Interlude
  5. The Dark Room [Feat. Vince Staples]
  6. Good As Gone
  7. Show Me The Way [Feat. Aloe Blacc]
  8. Figure It Out (Melvin’s Theme)
  9. Let Your Thoughts Fly Away
  10. Century Of The Self [Feat. Catero]
  11. @mrevidence Interlude
  12. The Reversal
  13. Opinions May Vary [Feat. Gangrene]
  14. Trouble
  15. L.A. River Drive [Feat. Sick Jacken]
  16. The Bigger Picture [Feat. Krondon]

Beatz

  • Dj Babu and Evidence: 1
  • Evidence: 2, 4
  • The Alchemist: 3, 15
  • Twiz The Beat Pro and Evidence: 5
  • Dj Premier: 6
  • Jake One: 7
  • Dj Babu: 8, 12, 13
  • Diamond D: 9
  • Oh No: 10
  • Evidence and Bravo: 14
  • 9th Wonder: 16

Scratch

All scratches by Dj Babu

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