IDE – Breathe Easy

Voto: 4 + +

IDEBreatheEasyEhm, va bene… Io lo dico: questo ritorno in auge, da qualche anno a questa parte, del classico boom bap ha davvero rotto il ca**o! Ecco, ora che sono certo di essermi guadagnato la vostra attenzione (e forse anche un filino del vostro astio), mi spiego un po’ meglio: se da un lato è innegabile che questo ritorno di fiamma nei confronti delle sonorità che hanno tracciato la storia del genere abbia permesso alle stesse di reincarnarsi in corpi nuovi, infondendo freschezza anche nelle alte sfere del mainstream (vedi Joey Bada$$ e i suoi compari della Pro Era), dall’altro abbiamo assistito al rigonfiamento esponenziale di una spirale popolata da sedicenti crociati della real shit, mentalmente fermi al ’96, che a suon di fotocopie sbiadite hanno prosciugato la vena creativa di una scena che, fino al tramonto dello scorso decennio, era equiparabile ad un inarrestabile fiume in piena. E’ un boom bap sterile, che oramai si riproduce per mitosi. Troppi sono quelli che clonano e incollano casse e rullanti allo sfinimento e ancora di più sono quelli che si esaltano sulle vibrazioni di brani che replicano il medesimo corredo genetico, inneggiando alla suddetta real shit… Già, real shit un paio di palle!

Poi c’è la minoranza. Quelli che in cucina hanno appeso il calendario del 2016, ma il cuore e le skills le mettono in gioco proprio come si faceva nel ’96, prima della seconda rivoluzione industriale del Rap. Gente come IDE, all’anagrafe Ryan Joseph Gallogly; uno che in dodici anni di carriera ha condiviso il booth con diversi pezzi da novanta del sottosuolo e le cui barre, quasi certamente, hanno trovato asilo anche nel TUO lettore mp3, insinuandosi nelle TUE cuffiette, magari a tua totale insaputa. Non serve conoscere a menadito il suo curriculum (in parte documentato anche sulle nostre pagine) per avvertire istantaneamente l’aura genuina e inebriante di piccoli capolavori in rima del calibro di “Method To Madness”, “Sound The Horns” o “Flight Patterns”, una tra le migliori tracce che ho potuto ascoltare nell’anno in corso. Pulito nella dizione, preciso nell’incastro; l’impronta stilistica di IDE non è di quelle che si dimenticano facilmente e “Breathe Easy” costituisce l’ennesima prova di forza per il multitasker di Bay Bridge che, in un inedito tag-team con lo sconosciuto Lucky Loopiano, deposita sulla via della tradizione musicale targata BK un’oretta di boom bap algido e martellante (questo sì autentico), che farà da pilastro nelle playlist autunnali e invernali di molti b-boy.

L’unico difetto palese che ho infatti riscontrato in “Breathe Easy” risiede nel fatto di essere comparso sul mercato nel mese di maggio, alle porte della bella stagione, perché è fisiologicamente impossibile poter apprezzare i contorni frastagliati di “Service Announcement”, le glaciali aggressioni verbali di “Grudges” ed “Answering Machines” o l’aspro panorama di “Clockers” nel mezzo di giornate in cui il sole arroventa l’asfalto e il galinstano dei termometri si cimenta in serie di pull-up in prossimità della stanghetta dei 30°.

Ricapitolando: “Breathe Easy”. Segnatevi il titolo su un pezzo di carta, godetevi l’estate e andate a recuperarlo durante una di quelle lunghe e uggiose domeniche di novembre. E se un giorno qualcuno dovesse chiedervi ma cosa ci trovi di tanto interessante nell’Hip-Hop? risparmiate pure il fiato e passategli quel foglietto…

Tracklist

IDE – Breathe Easy (Creative Juices Music 2016)

  1. Intro
  2. Method To Madness
  3. Voices
  4. Grudges
  5. New Standards
  6. Service Announcement
  7. Flight Patterns
  8. Interlude
  9. Clockers
  10. Sound The Horns
  11. Deity
  12. Answering Machines
  13. Nirvana
  14. Blue Clouds
  15. Will & Test
  16. No Patience
  17. Outro

Beatz

  • IDE: 1, 2, 4, 16
  • Lucky Loopiano: 3, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 15
  • IDE and Lucky Loopiano: 5
  • Lucky Loopiano and Kelly Finnigan: 13
  • Kelly Finnigan: 14
  • IDE and Warryn Syde: 17
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