Gonjasufi – A Sufi And A Killer

Voto: 4,5

Il primo contatto con Gonjasufi è stato dalla puntina del Sanantonio42: quando la musica mi distrae prepotentemente dalle conversazioni con gli amici, di solito ha qualcosa di speciale. Era il lato B del primo vinile: le schitarrate e la voce distorta di “Stardustin'”; il rumore, le voci indiane, la chitarra vagamente Surf e la cantilena di “Kowboyz&Indians” (<<real cowboys and real indians…>>); il Soul, il wah e il campione consumato che grida “Change” nell’omonimo pezzo. Chi è ‘sto pazzo? Da approfondire. Qualche giorno dopo ero già totalmente in balia di questo disco… A partire da “Rebirth” (quella che potrebbe essere una danza di indiani d’America) fino a “Dobermins” (un episodio che sembra uscito ammaccato dagli anni ’60 dei Jimi Hendrix Experience), senza saltare nemmeno una delle venti canzoni.

Potrei scrivere riguardo il basso e il clap che affondano come la zampata di una tigre (“Ancestors”), l’ottone malinconico che marcia lentamente dietro al ride (“Made”), le drammatiche note Jazz (“Advice”), ma il vero protagonista non è l’egregio lavoro musicale di The Gaslamp Killer, Mainframe e Flying Lotus. Il vero protagonista è proprio Gonjasufi: un atipico soulman spirituale, psichedelico ed esotico. Alcuni episodi esemplari: “Sheep” è un magnifico pezzo, orchestrato a dovere (chitarre, voci, basso, trombe) e provocatoriamente riflessivo (<<I wish I was a sheep instead of a lion>>), “She Gone.” è una dipartita da ballare e cantare a squarciagola da ubriachi, “Duet” è una storia d’amore raccontata su un sintetizzatore che sbuffa e dei cimbali sotto flanger, “Candylane” trascina ed eleva, tra Disco e Funk (cfr. “Strawberry Letter 23”).

In mezzo a tutto questo si trovano canti sommessi, suoni gutturali, sputi, crepitii, distorsioni, cavi rotti, amplificatori gracchianti e suoni che saltano per un istante: “A Sufi And A Killer”, più che lo-fi, è Umano, una creatura indipendente, pulsante e vibrante che possiede le insicurezze e le imperfezioni che rendono bellissima una persona. Concludo con un consiglio: è estate, allontanatevi dalle città e isolatevi almeno per una settimana con poche persone scelte. In una roulotte nel Maryland, su un altopiano asiatico, in un orto confinante con una strada provinciale o in una costa incontaminata, Gonjasufi sarà cibo (impolverato e caldo) per lo spirito.

Tracklist

Gonjasufi – A Sufi And A Killer (Warp Records 2010)

  1. Rebirth
  2. Kobwebz
  3. Ancestors
  4. Sheep
  5. She Gone.
  6. SuzieQ
  7. Stardustin’
  8. Kowboyz&Indians
  9. Change
  10. Duet
  11. Candylane
  12. Holidays
  13. Love Of Reign
  14. Advice
  15. Klowds
  16. Ageing
  17. DedNd
  18. I’ve Given
  19. Made/Dobermins (Hidden Track)

Beatz

  • The Gaslamp Killer with the co-production by Gonjasufi: 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 15, 16, 17, 18, 19, 20
  • Flying Lotus with the co-production by Gonjasufi: 3
  • Mainframe with the co-production by Gonjasufi: 11, 12, 13, 14
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