Think’d – Antistandard

I principi di Think’d e i propositi di “Antistandard” sono più che chiari, comprendono l’affrancamento dagli schemi, le raffiche verbali e il legame con la Cultura; “Soqquadro”, oltre a essere l’unica parola in italiano con la doppia q, è il titolo dell’introduzione all’opera, un episodio musicalmente bello e concettualmente denso che traccia immediatamente delle linee decise. L’approccio al microfono, fin da “Preclusioni”, si rivela molto hardcore e sempre teso, ai limiti dell’urlato; la tecnica di Think’d scarica una massiccia e fitta mole di parole, spesso composta da tante frasi autosufficienti. Queste caratteristiche, sfortunatamente, non aiutano a comunicare i contenuti (peraltro interessanti), sommergendo l’ascoltatore in un discorso in cui gli elementi narrativi e le proposizioni subordinate sono ridotte all’osso, con un’impostazione e un tono di voce che sono pressoché gli stessi in tutti i brani.

Rispetto a un Kaos (modello di riferimento che salta immediatamente in mente, ma non sul versante scrittura), manca un fascino letterario che catturi e spinga all’instancabile riascolto, mentre rispetto a un Mental D (per fare un altro esempio), manca un’immediatezza e un’incisività che tirino in mezzo chi ascolta. In ogni caso, se ciò fosse nell’interesse dell’autore, si tratta di qualcosa che si può migliorare con dell’ulteriore dedizione. Sul piano musicale, il progetto nasce (e, cosa importante, si muove) in una dimensione underground e contaminata, le produzioni spaziano dalla classica estetica Hip-Hop alla lezione di Stoupe senza privarsi di un pizzico di Dubstep o di Noise; la pecca principale è il distacco di alcuni musicisti dai beat, relegati a parti soliste finali, che però non riguarda tutte le canzoni e non sempre suona disorganico. Inoltre, a giudicare dalle registrazioni dei live, la tecnica e l’intonazione di Think’d suonano meglio proprio su Dubstep e D’n’B. Tra gli episodi notevoli spicca, per i miei gusti, “Differenti differenze”, traccia per ogni guerriero che avanza ritmicamente con un nunchaku dialettico: quella è la direzione giusta.

In conclusione, le argomentazioni rilevanti (la critica della carità cristiana in quanto conservatrice dell’ordine precostituito e non concretamente impegnata a contrastare le ingiustizie, l’elogio del dubbio come fondamento del pensiero, le morti bianche del lavoro…) e la voglia di non chiudersi in una scena stretta (fondamentale l’apertura verso generi e artisti molto vari), assieme a una buona qualità di confezionamento, dovrebbero spingere ad ascoltare il promo online ed eventualmente ordinare il disco. Senza aspettarti nulla, perché tanto non azzeccheresti.

Tracklist

Think’d – Antistandard (No label 2011)

  1. Soqquadro
  2. Preclusioni
  3. 3ra1n°
  4. Il dubbio [Feat. Malcolm Gambino e Strage]
  5. Radical indie [Feat. Mr. Punch]
  6. B-Boy stance
  7. Provare?!
  8. Differenti differenze
  9. No sense
  10. Il silenzio della carità
  11. Apologia del delirio atto II [Feat. Icy Stares]
  12. Guerra bianca rmx
  13. Diversamente

Beatz

  • Uncle C.B.: 1, 3, 5, 10, 13
  • Sudsteelo: 2
  • Amos The Ancient Prophet: 4, 8
  • Soulclap: 6, 7
  • Whitey: 9, 11
  • Strage: 12

Scratch

  • Dj Argento: 6
  • Dj Xl: 11
The following two tabs change content below.

fabio

Ultimi post di fabio (vedi tutti)