Busta Rhymes – The Coming

Voto: 4

All’uscita di “The Coming”, nel marzo del novantasei, l’mc di genitori giamaicani Trevor George Smith Jr. – noto ai più come Busta Rhymes – ha poco meno di ventiquattro anni, è reduce da due pubblicazioni in gruppo coi Leaders Of The New School, ha collaborato alla celeberrima “Scenario” degli A Tribe Called Quest e ha già affiancato un discreto numero di top player (Big Daddy Kane, De La Soul, KRS-One, Brand Nubian): i tempi sono più che maturi per un esordio solista, anticipato di un mese dalla fortunata hit “Woo Hah!! Got You All In Check”, che segnerà l’atto costitutivo della Flipmode Squad e spalancherà le porte a una carriera di enorme successo.

Percorso che ammetto di non aver seguito nella sua interezza col medesimo interesse, dato che per il trittico composto da “The Coming”, “When Disaster Strikes…” ed “Extinction Level Event”, rilasciati l’uno a un anno di distanza dall’altro, avverto una simpatia incrollabile pur riconoscendone le singole imperfezioni, mentre per i titoli a seguire ho via via provato sentimenti di cocente delusione (“Anarchy”, “Genesis”), pura irritazione (“It Ain’t Safe No More…”), fino alla completa repulsione (“The Big Bang”), riconciliandomi con Bussa Buss solo di recente, sull’onda dei convincenti featuring forniti a Rapsody, Roc Marciano, Conway The Machine e Westside Gunn. Tornando all’oggetto della recensione, l’album ha in dote una spontaneità che se da un lato circoscrive in toto il canovaccio all’intrattenimento più cazzaro, dall’altro presenta una freschezza che in quasi un quarto di secolo ha perso al massimo qualche decimo di temperatura. D’altronde il sound alla Swizz Beatz penetrerà nel DNA di Busta soltanto un biennio più tardi (in corrispondenza di “E.L.E.” e “The Imperial”), spingendo all’estremo un approccio indirizzato sì verso il mainstream, ma sbocciato sotto il vessillo delle Native Tongues.

Legame che rintracciamo nei sobri contributi a firma Dj Scratch, Easy Mo Bee e The Ummah, responsabili principali di una tavolozza melodica intinta nel Funk più asciutto e ritagliata con precisione sul debordante profilo artistico di un rapper che reclama per sé la maggior parte delle attenzioni, ponendo sempre in primo piano una presenza scenica che non può passare inosservata, una dotazione stilistica fuori misura e una carica energetica che è di per sé il contenuto dei sessantatré minuti complessivi. Ne consegue un’operazione abbastanza lineare, i cui pochi e marginali difetti sono facilmente isolabili: l’eccessiva omogeneità del sound, che dopo molti ascolti può risultare ridondante, la presenza in scaletta di un brano il cui unico fine si sostanzia nel tentativo di intercettare fette aggiuntive di pubblico (“It’s A Party”) e una manciata di lungaggini (“Hot Fudge” e “Keep It Movin’” potevano fare a meno dell’inutile interludio in coda, “Flipmode Squad Meets Def Squad” ha una durata davvero estenuante). Tolto ciò, “The Coming” vanta una rotonda solidità.

A cominciare dalla potentissima “Woo Hah!!”, col suo bel sample di Galt MacDermot, che il Nostro cavalca con la solita ironia (<<sorry homeboy, but your flow sounds used/got to pay your dues, baby, you know the rules/whenever I travel the world I landcruise/if you choose to fuck around, you get bruised/now I got you gassed on super unleaded fuels/give me room, give me some space, yo excuse>>) facendo piroettare sillabe e rime interne. Mood messo a punto fin dall’ottima “Do My Thing”, rappata su giri bassi e scandita da una metrica volutamente enfatizzata, mettendo subito in evidenza il taglio argomentativo del disco (<<when I step in the place you should keep your mouth closed/take your fat finger out your nose/you should just pay attention and watch how I wild on records/make you sing “The Lord Is My Shepherd”>>), come dalle successive “Everything Remains Raw” e “Abandon Ship”, entrambe prodotte con gusto e affrontate con indiscutibile verve dal padrone di casa – il quale magari avrebbe potuto evitare di piazzare il cuginetto Rampage qua e là nella tracklist.

Un gradito esercizio stilistico in compagnia di Q-Tip (“Ill Vibe”, che Busta chiude sempre sulla rima -es), una riuscita posse cut che colpisce in particolare nell’intervento di Redman, l’attesa reunion dei LONS (l’unica in diciannove anni, ossia fino al mixtape “The Return Of The Dragon – The Abstract Went On Vacation”) su un’eccellente strumentale targata The Ummah e il lieve incremento di serietà – rispetto ai toni sovente sarcastici e/o esuberanti – nella conclusiva “The Finish Line”, che dà un colore meno cartoonesco alla costanza tematica di “The Coming” (<<shit will make a nigga curse/when worse comes to worst you be the first to disperse/now, we don’t believe your man was living like that/hoping to find that nigga see exactly where his heart was at>>), completano un progetto che alla varietà e alla ricchezza di pensiero oppone una prestazione al microfono sontuosa e una coerenza musicale di tutto rispetto.

Siamo distanti tanto dal capolavoro quanto dal classico – obiettivi che Busta Rhymes non raggiungerà mai; e tuttavia al primo tentativo l’mc firma una delle sue opere migliori, dotata di un carisma che ne determinerà l’incremento di quotazioni e, a prescindere dai risultati, il meritato rimbalzo negli ambienti che contano.

Tracklist

Busta Rhymes – The Coming (Elektra Entertainment/Violator/Flipmode Records 1996)

  1. The Coming (Intro)
  2. Do My Thing
  3. Everything Remains Raw
  4. Abandon Ship [Feat. Rampage The Last Boy Scout]
  5. Woo Hah!! Got You All In Check [Feat. Rampage The Last Boy Scout]
  6. It’s A Party [Feat. Zhane]
  7. Hot Fudge
  8. Ill Vibe [Feat. Q-Tip]
  9. Flipmode Squad Meets Def Squad [Feat. Jamal, Redman, Keith Murray, Rampage The Last Boy Scout and Lord Have Mercy]
  10. Still Shining
  11. Keep It Movin’ [Feat. Rampage The Last Boy Scout, Dinco, Milo and Charlie Brown]
  12. The Finish Line
  13. The End Of The World (Outro)

Beatz

  • Rick St. Hilaire: 1a, 13
  • Rick St. Hilaire and Dj Scratch: 1b
  • Dj Scratch: 1c, 2, 12
  • Easy Mo Bee: 3, 6
  • Busta Rhymes: 4
  • Rashad Smith and Busta Rhymes: 5
  • The Vibe Chemist Backspin: 7, 9
  • The Ummah: 8, 10, 11