Dj Argento – Argento

La scena Hip-Hop italiana comincia a familiarizzare col nome Dj Argento, attivo da inizio duemila e già writer, soprattutto dopo averlo sentito all’opera in “Anima e ghiaccio” e “kARMA” (ovvero dieci anni fa esatti); seguirà un numero sempre maggiore di collaborazioni che condurranno il beatmaker barese al fianco di – tra gli altri – SottoTorchio, Rasklatt Cinque, Kiave, Morioka, Gente De Borgata, Er Costa e Banana Spliff, fino a rallentare un po’ le apparizioni nell’ultimo biennio, periodo durante il quale prende forma “Argento”. L’album, per anticipare quanto diremo avanti, ha in sé due leve fondamentali: da un lato la qualità dell’mcing, dall’altro un’impronta musicale molto personale, frutto di un accorto lavoro svolto sulla selezione e il taglio dei suoni; cominciamo appunto da quest’ultimo aspetto.

Tolti i due remix dell’edizione digitale, realizzati da Ice One e Sunday, Dj Argento traccia con mano ferma i contorni del suo esordio (quasi) solista sottolineando i pregi di uno stile che nel tempo ha maturato caratteristiche abbastanza precise e così riassumibili: la componente melodica è basata in gran parte sul sampling, risultato di una ricerca resa possibile grazie alla vasta collezione di vinili posseduta da Mirko (altrimenti non incastri “Perché amore mio” di Dania nel refrain di “Solitudo”); il disegno ritmico trova un preciso equilibrio nell’abbinamento tra batterie asciutte, dallo snare spesso marcato (con una decisa preferenza per le novanta battute al minuto – o meno), e bassline ricche di synth; il tutto viene filtrato da un gusto complessivo che si manifesta tanto nelle potenti equalizzazioni ottenute al SilverRoom Studio quanto nella cupezza di un sound che non difetta mai di omogeneità.

La somma è un’intelaiatura solida e ben più articolata dell’abituale raccolta di beat che ritroviamo nelle compilation (qui non in senso spregiativo) strutturate alla maniera di “Argento”, ovvero con un solo produttore alle macchine e un lungo elenco di mc’s ad alternarsi in scaletta, segnali di un’operazione che, con minime variazioni, potrebbe forse funzionare anche nella sua versione squisitamente strumentale. L’atmosfera scura, plumbea, è infatti una costante declinata attraverso una tavolozza cromatica ricca di sfumature: le asprezze di “Canale zero pt. 1”, gli echi Krautrock di “Über alles”, il nudo boom bap di “Everlasting joint”, l’incedere circolare di “Love S.T.”, gli arrangiamenti eleganti di “Oltre” e il Blues malinconico di “La fine” sono tasselli di un percorso pensato sì per mettere nelle migliori condizioni possibili tutti gli ospiti coinvolti, ma espressione in primis di un’identità artistica imponente e che si conferma protagonista alla pari della controparte lirica.

E veniamo allora al coro di voci che si sussegue al microfono e a un andamento generale che, fatta eccezione per un paio di prove non esaltanti, ripaga in pieno le (alte) attese. Inutile esitare sui magnifici quattro Danno, Bean, Paura e Kaos: king assoluti, tasso tecnico immenso, repeat obbligato; validissime altresì le due combinazioni formate da Masito, Lucci e Il Turco in “Dislike” e Kiave e Musteeno in “Yin yang”. Le sorprese? “Everlasting joint” dei Romanderground, su cui aleggia il ricordo di Primo Brown, e “La fine” con un Turco davvero ispirato (l’unico che fa il bis). L’hardcore più duro? E’ il pane quotidiano dei DSA Commando e dei 16 Barre. Gli immancabili? I most underrated SottoTorchio (l’originalità di “Musica per organi caldi” è intatta ancora oggi) nel loro non troppo velato addio alle scene e i Banana Spliff (<<la mia generazione ha perso – qualcuno dice/io bombardo ancora la città con sogni fatti di vernice>>). I sentimenti? Li portano Don Diegoh e Claver Gold in “Solitudo” e l’inedito duo Blo/B e Lord Madness (con Davide Shorty al ritornello) in “Oltre”, selezionato come primo singolo. E Metal Carter? Una strofa di un minutino, perciò indolore. Esa? Bofonchia cose, gli si vuol bene a prescindere.

Bravo Dj Argento, quindi. Bravo perché se “Argento” ha un’anima, il merito è anzitutto suo. Bravo perché gestire un tale insieme di top player non è semplice, lui però ci riesce. Bravo perché è tra i pochi ad avere un tocco inconfondibile e non intende affatto rinunciarvi.

Tracklist

Dj Argento – Argento (Tannen Records 2017)

  1. Numbers Station
  2. Canale zero pt. 1 [Feat. Danno, Bugs Kubrick, Francesco Paura e Kaos One]
  3. Dislike [Feat. Deep Masito, Lucci e Il Turco]
  4. Über alles [Feat. DSA Commando]
  5. Solitudo [Feat. Don Diegoh e Claver Gold]
  6. Everlasting joint [Feat. Romanderground]
  7. Momento opportuno [Feat. Metal Carter]
  8. Hutchinson effect [Feat. 16 Barre]
  9. Love S.T. [Feat. SottoTorchio]
  10. Segreteria telefonica
  11. Yin yang [Feat. Kiave e Musteeno]
  12. Fuoco fuoco fuoco [Feat. Esa El Prez]
  13. Rivoluzione Lebowski [Feat. Banana Spliff]
  14. Oltre [Feat. Blo/B, Davide Shorty e Lord Madness]
  15. La fine [Feat. Il Turco]
  16. Oltre (Ice One FLF remix – digital exclusive) [Feat. Blo/B, Davide Shorty e Lord Madness]
  17. Dislike (Sunday remix – digital exclusive) [Feat. Deep Masito, Lucci e Il Turco]

Beatz

Tutte le produzioni di Dj Argento tranne le tracce #16 di Ice One e #17 di Sunday

Scratch

Tutti gli scratch di Dj Argento tranne nelle tracce #1 di Dj Craim, #4 di Dj T-Robb, #8 di Dj Bicchio e #15 di Cloud Danko