Masta Ace – A Long Hot Summer

Voto: 4,5

Col passare del tempo, l’Hip-Hop si è evoluto (e continua a evolversi) come genere musicale e come Cultura, di conseguenza i suoi pionieri, per un processo del tutto naturale, cominciano un po’ alla volta a passare il testimone a una nuova generazione di personaggi destinati a ricaricare le batterie della doppia h. Ma non è detto che i vecchietti debbano necessariamente sfigurare di fronte alle nuove leve… Masta Ace, per esempio, fin dai tempi della Juice Crew, il super gruppo di Marley Marl, ha sempre prodotto grande musica e può essere tranquillamente considerato, senza retorica, una leggenda dell’Hip-Hop.

Nonostante non abbia mai raggiunto il successo vero e proprio e la notorietà che altri suoi coetanei (Kool G Rap o Big Daddy Kane, per fare qualche nome) hanno incontrato durante le loro lunghe e soddisfacenti carriere, Ace, con quattro album solisti precedenti a quello in esame (due dei quali, “Slaughtahouse” e “Sittin’ On Chrome”, pubblicati come Masta Ace Inc.) ha dimostrato di poter fare col microfono più o meno qualunque cosa, passare dalla poesia di strada alle riflessioni personali fino all’amore per la sua musica e per tutto ciò in cui questa si riflette, con una naturalezza e una passione che ha conservato pressoché intatte nel corso degli anni. E nel 2004 l’mc è tornato per provarlo ancora una volta, forse l’ultima, raccontandoci della sua lunga estate calda.

“A Long Hot Summer” anticipa i fatti del precedente “Disposable Arts”: vengono infatti descritte, attraverso gli skit, le vicende che porteranno all’incarcerazione di Masta Ace (“Disposable…” parte proprio dal momento in cui Ace finisce di scontare la sua pena). La sua amicizia con Fats Belvedere e i loschi affari in cui costui lo coinvolge, la dedizione di un mc per la propria arte, in contrasto con i folli giri di soldi non proprio puliti di un hustler, fanno da sfondo a una storia che comincia il primo giorno d’estate nel quartiere di Brooklyn. Dai dialoghi tra i due personaggi emerge l’ammirazione e il rispetto che Fats nutre per Ace e per la passione incondizionata e la costanza che costui mette nel suo lavoro (l’Hip-Hop, oramai divenuto fenomeno di massa, può ancora trasmettere valori positivi che tutti possono riconoscere? Secondo Ace sì, e lui riesce a farlo in maniera credibile, senza scadere in ovvi buonismi); nel resto delle tracce c’è semplicemente buona musica, un’unica, calda e invitante vibrazione che pervade l’intero album (sa davvero di estate, ma nel senso buono).

Masta Ace non è sicuramente il liricista più complesso in circolazione, risultando a volte alquanto elementare nelle sue costruzioni e nel flow, ma ha uno stile limpido e lineare e sa comunque intrattenere l’ascoltatore con una buona varietà di argomenti, immagini e curiose similitudini (come nel caso di “Beautiful” e “Soda And Soap”, due tracce splendide sotto ogni punto di vista). Le cose semplici (“Beautiful”), il proprio quartiere (“H.O.O.D.”, “Big City”), l’amore, nelle sue molteplici sfumature (“Brooklyn Masala”, “Good Ol’Love”), ma anche la rabbia (“F.A.Y.”), la violenza (“Do It Man”), i rapporti tra artisti ed etichette (“The Ways”), il gossip (“Wutuwankno”), così come il cazzeggio (“Oh My God”) e il sesso mordi-e-fuggi (“Travelocity”), sono le tante sfaccettature della vita di un artista e di un uomo che vengono abilmente raccontate in poco più di un’ora di musica.

Come “Disposable Arts”, anche “A Long Hot Summer” vanta numerose collaborazioni con beatmaker ed mc’s, molte delle quali davvero ben riuscite: se al campionatore i nomi più conosciuti, 9th Wonder e Dj Spinna, fanno la loro gran figura, non sono da meno altri loro colleghi, ad esempio Dug Infinite, Khrysis o Koolade (che firma il beat per “Beautiful”, già pubblicato come singolo e di sicuro uno dei picchi di tutto l’album); al microfono, invece, Ace se la spassa con gente tipo Ed O.G., Big Noyd, Punch & Words, Jean Grae e Beatnuts (“Oh My God” fa un po’ troppo Corona Kings e stona col resto delle tracce, ma presa a sé fa il suo effetto). Gli skit spesso rallentano l’ascolto, ma non intaccano il feeling generale. E il disco si chiude con “Revelations”, brano scritto e prodotto da Masta Ace, dal qiale (con lo skit che lo precede) arrivano segnali abbastanza chiari: “A Long Hot Summer” pare sia l’ultimo disco del Crooklyn Dodger.

Ch il suo ritiro dalle scene sia vero o meno, a noi resta comunque uno splendido ed emozionante album, lontano anni luce dal bling-bling e da tutto il superfluo che circonda l’Hip-Hop; se con “A Long Hot Summer” Masta Ace decide davvero di chiudere una carriera di tutto rispetto, lo fa di certo con grande, grandissimo stile. <<I’m down to Earth and I’m close to the ground/and spit shit better than most around/this is how Hip-Hop is supposed to sound/tear them other cats’ posters down now>>: come si fa a non ammirare un uomo così?

Tracklist

Masta Ace – A Long Hot Summer (M3 Macmil Music 2004)

  1. The Count
  2. Big City
  3. Good Ol’Love
  4. Fats Belvedere
  5. Da Grind [Feat. Apocalypse]
  6. H.O.O.D.
  7. The Stoop
  8. Beautiful
  9. F.A.Y. [Feat. Strick]
  10. Fats Crib
  11. Soda & Soap [Feat. Jean Grae]
  12. Do It Man [Feat. Big Noyd]
  13. Brooklyn Masala [Feat. Leschea]
  14. The Proposition
  15. Travelocity [Feat. Punchline and Wordsworth]
  16. The Ways
  17. Wutuwankno [Feat. Ed O.G.]
  18. The Afterparty
  19. Oh My God [Feat. The Beatnuts and Rahzel]
  20. Cellmate
  21. Revelations
  22. Out Takes (Bonus Track)

Beatz

  • Dug Infinite: 2, 17
  • 9th Wonder: 3
  • Khrysis: 5
  • D.A.M.S.: 6, 15
  • Koolade: 8
  • DR Period: 9
  • Dj Spinna: 11
  • Marco Polo: 12
  • Xplicit: 13, 19
  • Dj Serious: 16
  • Masta Ace: 21

Scratch

  • Dj JS-1: 5, 13, 19
  • Dj Ody-Roc: 16
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