Genius – Words From The Genius

Voto: 4

Siamo nell’ormai lontanissimo 1991, il Wu-Tang Clan non si è ancora formato e un certo Gary Grice, detto Genius, decide di far uscire “Words From The Genius”. Si tratta di un progetto un po’ strano, ne esistono infatti almeno tre versioni differenti: la prima (cover sul giallo) è appunto datata ’91, composta da quindici tracce e con il brano “Come Do Me” posto in apertura, il quale non sarà però presente nella seconda edizione; quest’ultima (cover sul rosso) è di tre anni successiva e di fatto si tratta di una ristampa uscita a ridosso del successo ottenuto da “Liquid Swords”, conta lo stesso numero di tracce ma non nel medesimo ordine, in più al posto della citata “Come Do Me” ritroviamo “Pass The Bone”; infine, per il vinile dello stesso anno la Cold Chillin’ ha pensato bene di spuntare la tracklist, mancano infatti dal computo complessivo “Drama”, “True Fresh M.C.” e “Feel The Pain”. Altra piccola particolarità: un titolo passa da “Words From A Genius” a “Words From The Genius” (possibile che all’inizio della sua carriera GZA non si sentisse ancora pronto per imporsi con un’immagine troppo forte e sicura di sé, perciò invece che indicarsi come il genio si accontentava di essere un genio?).

Chiarito ciò, diciamo che l’album è un gran bel lavoro. Bisogna tuttavia considerarlo nella sua essenza: un progetto uscito oltre dieci anni fa, senza le ambizioni successivamente mostrate e in un periodo di stasi per l’Hip-Hop proveniente da New York. Le produzioni sono affidate per la maggior parte al buon Easy Mo Bee, fatta eccezione per quattro strumentali firmate dal non certo famosissimo Patrick Harvey; “Pass The Bone”, recuperata nella versione del ’94, è poi una gran bella hit prodotta a quattro mani da Genius e Prince Rakeem (aka The RZA!), “Come Do Me” è invece farina del sacco di Jesse West. Dalla sua, il venticinquenne GZA può contare su una voce coinvolgente e delle rime belle potenti. Tra gli episodi migliori, si segnala subito “Life Of A Drug Dealer”: in un’unica strofa di due minuti e mezzo (senza alcun ritornello), l’mc descrive la sua vita nel quartiere con barre spesse e crude. Un altro racconto biografico è quello di “Those Were The Days”, nella quale apprendiamo di quando Gary rappava fin dal tempo delle medie e al liceo. La titletrack è un altro momento di notevole potenza, come lo è “Who’s Your Rhymin’ Hero”. C’è pure un intermezzo molto Funk, “Stop The Nonsense”, con un giro di basso bello grasso e irresistibile (com’era in uso al tempo). Ascoltate quindi “Superfreak” per farvi spiegare da Genius cosa fare a una ragazza…che ha molta voglia!

Il punto forte di “Words From The Genius”, non stupisca, è proprio il Rap del Nostro, solido per tecnica e diversità tematica; il gusto dei beat, in ogni caso godibili, sorprende invece meno e se da un lato è vero che si tratta di un prodotto d’antiquariato, dall’altro si nota l’assenza di un discorso stilistico complesso quanto quello che innescherà il cuginetto RZA. Ad ogni modo, l’impressione che Genius avesse già in mente un piano preciso, una mossa raffinata come quelle dei suoi adorati scacchi, è evidente; un po’ come quando gli sentiamo dire <<decapitated bodies found in lots>>, richiamando all’istante il mood tetro dell’intro di “Liquid Swords”.

E chissà, se fosse stato assistito in maniera adeguata dalla Cold Chillin’ Records forse la Storia avrebbe addirittura seguito un percorso diverso…

Tracklist

Genius – Words From The Genius (Cold Chillin’ Records 1991)

  1. Come Do Me
  2. Phony As You Wanna Be
  3. True Fresh M.C.
  4. The Genius Is Slammin’
  5. Words From A Genius
  6. Who’s Your Rhymin’ Hero
  7. Feel The Pain
  8. Those Were The Days
  9. Life Of A Drug Dealer
  10. Stop The Nonsense
  11. Living Foul
  12. Drama
  13. Stay Out Of Bars
  14. What Are Silly Girls Made Of
  15. Superfreak

Beatz

  • Jesse West: 1
  • Easy Mo Bee: 2, 3, 4, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12
  • Patrick Harvey: 6, 13, 14, 15
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