Co’ Sang – Chi more pe’ mme

Quando si parla di Hip-Hop partenopeo, viene scontato chiedersi, prima ancora di proferire un giudizio, come il pubblico italiano nella sua totalità potrà seguire parola per parola ciò che gli mc’s stanno raccontando. Ebbene, il fatto stesso che “Chi more pe’ mme” sia stato accolto positivamente un po’ dovunque, dovrebbe dimostrare che la musica, in fin dei conti, comunichi attraverso un linguaggio universale – specie laddove esista un booklet con tutti i testi tradotti… Ironia a parte, i Co’ Sang (ovvero col sangue) hanno offerto il loro contributo all’Hip-Hop con un disco che profuma davvero di strada, di quei rioni che Nto’ e Luchè vogliono così tanto raccontare, perché Napoli è forse la sola città italiana per la quale abbia senso parlare di ghetti… E questa va a tutti quei rapper che determinati scenari e situazioni li conoscono al massimo grazie a cinema e TV.

“Chi more pe’ mme” parla di vita, di morte, di ragazzi, di ferri, di rabbia, di povertà, di una città zeppa di contraddizioni; e lo fa mettendo in risalto anzitutto i testi, poggiati su strumentali (quasi tutte dello stesso Luchè) il più delle volte minimali e funzionali a un flow molto curato. Lo stile dei Co’ Sang guarda lontano, prende ispirazione dal Queens dei Mobb Deep e ne offre una versione tricolore che, sebbene non priva di qualche sbavatura, raggiunge senza troppe difficoltà il proprio obiettivo. La dimostrazione di quanto detto la troviamo a cominciare da “Fuje tanno” e “Ind’ o rione”, che tratteggiano con precisione gli ambienti più prossimi al duo, molto belle anche la titletrack, “Povere mmano” e “Poesia cruda”. Emblematiche, poi, le due parti di “Buonanotte”, registrazioni di un (vero) programma radiofonico del napoletano nel quale i familiari dei carcerati possono inviare i propri saluti ai loro cari: forse quei sei minuti sembreranno eccessivamente lunghi, forse dal secondo ascolto in poi verrà istintivo saltare al brano successivo, ciò che conta è il senso di cruda e drammatica realtà che aiuta a caratterizzare “Chi more pe’ mme”.

Le poche collaborazioni sono riservate a 2Bad nel ritornello Reggae di “Undaground faja”, Elementree, i Fuossera e Lucariello, col quale i Co’ Sang chiudono un cerchio aperto molti anni prima in “Spaccanapoli”, il disco del Clan Vesuvio nel quale Nto’ e Luchè appunto esordirono; ai beat troviamo invece O’ Red con tre produzioni decisamente più calde delle altre. Se dovessi stilare una classifica delle migliori uscite Hip-Hop italiane del periodo, “Chi more pe’ mme” ne occuperebbe di certo una posizione di rilievo.

Tracklist

Co’ Sang – Chi more pe’ mme (Poesia Cruda Dischi 2005)

  1. Intro
  2. Chello ca veco
  3. Ind’ o rione
  4. Buonanotte pt. 1 (skit)
  5. Fuje tanno
  6. Undaground faja [Feat. 2Bad]
  7. Nient ‘a vedè cu llati
  8. Pe’ chi nun crere
  9. Chi more pe’ mme
  10. ‘O spuorco [Feat. Lucariello]
  11. Pomeriggio pigro
  12. Try me [Feat. Elementree]
  13. Buonanotte pt. 2 (skit)
  14. Povere mmano
  15. Raggia e tarantelle
  16. Poesia cruda [Feat. Fuossera]

Beatz

  • Luchè: 1, 2, 3, 5, 6, 8, 9, 11, 14, 15, 16
  • O’ Red: 7, 10, 12