Reuben Vincent – Love Is War

Voto: 3 + +

Il suo è stato a lungo uno di quei nomi…diciamo pure cullati da alcuni addetti ai lavori. Un potenziale nuovo che avanza – che nell’Hip-Hop, bisogna però ammetterlo, non è una qualifica attribuita con grande parsimonia. Uno di cui si fa un gran parlare ma che, complice un curriculum ancora deboluccio, non è riuscito a piegare al suo volere gli algoritmi di Google; poco collaborativi, almeno fino a qualche settimana fa, nel rispondere alle nostre interrogazioni sul personaggio. Ma possiamo dirlo: Reuben Vincent è indubbiamente uno in gamba. Ha una discreta selezione di frecce al suo arco e l’orecchio molto educato, come si addice a chi si è fatto le ossa all’ombra di giganti che rispondono ai nomi di 9th Wonder e Young Guru. Ed è proprio per questo che il suo Love Is War non riesce a soddisfare appieno.

Nella quarantina scarsa di minuti dell’ascolto, il Nostro sfoggia grande dinamicità al microfono, coniugando un’innata espressività emotiva a soluzioni vocali che possiamo definire variopinte. E qui si arriva al problema. Nel senso che, da molti di quei colori, si riesce a risalire ai rispettivi alberi genealogici; ora Kendrick Lamar, ora Joey Bada$$, ora Isaiah Rashad, ora qualcun altro ancora. Se questo non è di per sé un male, lo è il fatto che “Love Is War” – si parla del suo debutto discografico sotto l’egida di Roc Nation – finisca per non riuscire a chiarire del tutto che rapper sia Reuben Vincent. A mostrarci quale sia la sua vera firma. E questo invece sì, una volta consegnato il compito non può che incidere nella valutazione finale.

Detto altrimenti, le lacune prendono forma più nel quadro d’insieme che nell’esecuzione dei singoli capitoli che vanno a comporre la scaletta di “Love Is War”. E’ una questione di prospettiva. Quando il contorno è circoscritto, Vincent dimostra di avere ancora una marcia in più. Lo percepiamo dall’introduttiva Butterfly Doors. I crismi, nonostante il mood rilassato, sono quelli dell’esercizio di stile più puro, che prende forma in una lunga sequenza di barre che va a reclamare ogni spazio tra le maglie dell’eterea produzione di Khrysis. Trickin è anche migliore – ed è uno di quei pezzi che ascolti tre o quattro volte di fila e poi lo trascini nella playlist di fiducia del momento; costruito attorno a un campione vocale di quelli che generano dipendenza, vede Vincent protagonista di una delle sue migliori performance in assoluto.

Meno convincente lo è, per contro, in 2ime Flies, che nonostante un’esposizione senza particolari guizzi vive di luce riflessa grazie alla ciccia cucinata dalla Nona Meraviglia: batterie che pestano, linee di basso grosse così, la voce di Janet Jackson ritagliata da “Funny How Time Flies” e, come si suol dire in questi casi, sei in pole position (cit.). E si potrebbe proseguire sul filo del ragionamento passando poi per “February 13th”, coadiuvata dal marchio di garanzia di Rapsody, e “Bottle Service”, dove la bottiglia diventa al contempo metafora e album dei (brutti) ricordi.

Non manca però qualche passaggio a vuoto, in cui sono le strumentali – mai al di sotto della sufficienza – a fare la voce grossa. Ma soprattutto – e si torna così all’inizio – è viva l’impressione di avere tra le mani una manciata di tasselli che, per quanto alcuni possano brillare, alla fine faticano a incastrarsi perfettamente tra loro e a dar vita a un’immagine completa. E, per un’uscita che dovrebbe appunto far chiarezza sulle aspettative via via accumulatesi, si tratta sempre e comunque di una grossa pecca.

Tracklist

Reuben Vincent – Love Is War (Jamla Records 2023)

  1. Butterfly Doors
  2. Geechie Suede
  3. Just Like A Dream [Feat. Ant Clemons]
  4. Mon’e
  5. 2ime Flies
  6. February 13th [Feat. Rapsody]
  7. Bottle Service [Feat. Reason and Stacy Barthe]
  8. Look What You Did [Feat. Sonny Miles]
  9. Trickin [Feat. Domani]
  10. Levi Jeans Interlude [Feat. Jordan Ariel]
  11. Point Of View [Feat. Josef Lamercier]

Beatz

  • Khrysis with the additional production by Patrick Douthit and Young Guru: 1
  • Sndtrak with the additional production by Patrick Douthit and Young Guru: 2
  • Tane Rune and Christo with the additional production by Patrick Douthit and Young Guru: 3
  • Eric G with the additional production by Patrick Douthit and Young Guru: 4
  • 9th Wonder: 5
  • Young Guru: 6
  • Kash Don’t Make Beats with the additional production by Patrick Douthit and Young Guru: 7, 8
  • André Mego with the additional production by 9th Wonder and Young Guru: 9
  • Vohn Beatz with the additional production by Patrick Douthit and Young Guru: 10
  • Reuben Vincent with the additional production by Patrick Douthit and Young Guru: 11
The following two tabs change content below.

li9uidsnake

Ultimi post di li9uidsnake (vedi tutti)