Lince – Lincertezza

Dopo anni di mixtape e tracce su strumentali rubate, come dice il protagonista stesso, Lince ci presenta finalmente il suo primo disco ufficiale; finalmente perché, a mio avviso, qui si sta parlando di uno dei migliori emergenti della scena italiana e quell’“Antitesi” di cui mi sono occupato in passato è uno dei tanti, piccoli gioielli disseminati qui e là nel sottosuolo che ritengo abbiano ottenuto minore visibilità di quanto meritassero. E allora cosa ci suggerisce “Lincertezza”? Ci suggerisce che il rapper torinese abbia sì ancora un po’ di strada da fare, ma che talento e potenzialità siano lì, pronte a esplodere al momento giusto.

Credo, infatti, che le poche debolezze dell’album – e che vedremo subito – siano dovute più a scelte sbagliate che a sostanziali lacune: in primis, come si riscontrava nel tape di cui sopra, notiamo una manciata di brani di cui mi sento di dire che si poteva anche fare a meno – tra tutti, l’accoppiata inconsistente formata da “La teoria dei buoi” e “Odio random”, sul tradimento in amore il primo e tipico momento spaccone il secondo; in aggiunta a ciò, capita talvolta di non percepire il fattore presa che in altri episodi emerge invece chiaramente – “Tutti sanno tutto”, “Fatto male” e in parte “Adesso tu” trattano temi come il rapporto massa/intellettuali/politica, la pochezza dei rapper italiani o l’amore senza mai colpire troppo in profondità e, a essere onesti, con poca originalità concettuale.

Le notevoli capacità di Lince emergono allora in altri momenti del disco. Nell’“Intro”, stilisticamente forse il brano più in linea con tutta la precedente carriera dell’mc – <<contro l’Isis manderei Salvini, con i vecchi e le vecchine/colgono un problema che nemmeno esiste/vorrebbero una guerra, chi farebbero morire?>>; in “Omologarsi”, pezzo di critica sociale su un’ottima base di Prez in cui spicca soprattutto la seconda strofa; in quel bellissimo capolavoro di disillusione che è “Piaghe da decubito”, che vede in Kd-One la collaborazione più azzeccata del pacchetto; in “Io fotto, tu fotti, egli fotte”, traccia dal ritornello ipnotico che, a onor del vero, deve molto alla strumentale (sempre di Kd-One); negli storytelling di “Geordie” e “Sonia” – quest’ultimo su un beat bello grasso a opera dei Thai Beats; nella soffertissima “Muori un po’” e nell’inno alla libertà contenuto in “Mettiti le ali”, il cui Rap si posa su uno dei migliori tappeti sonori di quelli proposti, questa volta per gentile concessione di Jeezus.

Ecco, nei casi appena citati ci troviamo di fronte a un rapper con la r maiuscola: ci sono i contenuti, c’è il flow, ci sono le barre che ti aprono la testa per la loro lucidità, quelle che ti fanno sorridere per la perfezione stilistica, quelle che ti trascinano in un’altra dimensione per la loro capacità di giocare con le emozioni dell’ascoltatore. E allora perché, risalendo su, c’è ancora un pezzettino di strada da fare? Perché la somma aritmetica tra le quindici tracce è data dalle numerose sensazioni positive saggiate nei passaggi migliori di “Lincertezza” e quelle di segno opposto dovute ai rimanenti, perciò ad ascolto concluso lo stato d’animo è dato sì dalle molte soddisfazioni, ma altresì da qualche lieve delusione. D’altro canto, è pur vero che affronto Lince in qualità di ascoltatore rodato e, di conseguenza, potrei non avere il medesimo entusiasmo di chi dovesse approcciare il rapper torinese per la prima volta proprio ora. In questo senso, da qualche parte ho notato che lo si definisce una specie di neo Willie Peyote, giudizio a mia opinione insensato e molto limitante per un artista la cui scrittura è senza dubbio in grado di occupare un posto unico nel panorama Hip-Hop italiano.

Proprio grazie a tali doti e al fatto che qui queste trovino comunque una molteplicità di occasioni per manifestarsi, non posso che consigliare l’ascolto di “Lincertezza” – e di tutto ciò che Lince ha pubblicato fino a oggi! – pur tenendo presente che da parte sua sia lecito aspettarsi (perfino molto?) di più.

Tracklist

Lince – Lincertezza (One Love Movement 2016)

  1. Intro
  2. Omologarsi
  3. Piaghe da decubito [Feat. Kd-One]
  4. Tutti sanno tutto
  5. Fatto male
  6. Io fotto, tu fotti, egli fotte [Feat. Rakno e Willie Peyote]
  7. Geordie
  8. Adesso tu
  9. Malincocity [Feat. Etanolo]
  10. Sonia [Feat. Murubutu]
  11. La teoria dei buoi
  12. Odio random [Feat. Korven e Grim]
  13. Muori un po’
  14. Vorrei tenervi in tasca
  15. Mettiti le ali (freedom and slavery)

Beatz

  • Kd-One: 1, 3, 4, 6, 9
  • Prez: 2
  • Stagliano: 5, 13
  • Dinu: 7, 8, 11, 14
  • Thai Beats: 10
  • G. Ferrini: 12
  • Jeezus: 15

Scratch

  • Dj Koma: 5
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