De La Soul – 3 Feet High And Rising
De La Soul: un nome che tutti voi dovreste conoscere. Così come dovreste conoscere Posdnuos, Trugoy (oggi semplicemente Dave) e Maseo, tre ragazzi che hanno fatto la storia (è proprio il caso di dirlo) dell’Hip-Hop, soprattutto grazie ai loro primi due album, entrambi abilmente prodotti da uno dei più grandi beatmaker di sempre: Prince Paul. Era il 1989 quando usciva “Me Myself And I”, singolo che fece il giro del mondo e spalancò le porte al successo di “3 Feet High And Rising”, uno dei dischi più belli, più sottilmente complessi, più divertenti e più esilaranti che la nostra musica preferita vanti ancora oggi.
Elefantiaco il numero di tracce, ben ventiquattro delle quali almeno la metà riservata a spassosi skit, dai campionamenti di lezioni di francese (“Transmitting Live From Mars”) alla simulazione di un’orgia (oggi molto in voga…), fino a una descrizione di tutti i personaggi che popolano il mondo De La Soul – in pratica la mitica Native Tongues (Jungle Brothers, A Tribe Called Quest, Queen Latifah); per quel che riguarda i brani veri e propri, sono tutti degli autentici capolavori, a partire dal primissimo singolo “Plug Tunin'” (nella versione originale e quella del 12”), alla citata “Me Myself And I”, idem per “The Magic Number”, “Say No Go”, “Eye Know” (la mia preferita) e la mitica “Buddy”, nella quale fece il suo esordio un certo Q-Tip. Notevoli tutte le produzioni, con sample presi dai cartoni animati, dai Funkadelic e da qualsiasi cosa abbia un bel suono, il tutto a dimostrare l’istrionico intuito compositivo di Prince Paul. Pos, uno dei migliori liricisti che l’Hip-Hop abbia mai avuto, sgancia le rime migliori, così come il suo compare Trugoy rende al massimo sia quando si tratta di cazzeggiare, sia quando tocca fare un po’ più i seri.
“3 Feet…” è in tutto e per tutto un disco immortale, che nonostante i dodici anni abbondanti di vita suona ancora fresco e attuale, svelando sorprese ogni volta che si clicca sul tasto play. Il mio consiglio, laddove abbiate poca dimestichezza con lo stile dell’epoca, è di comprarlo a scatola chiusa e ascoltarlo più volte, non arrendendovi se i primi tentativi dovessero risultare ostici: vedrete che presto vi entrerà nel cuore. Io l’ho trovato per caso alla Virgin (chissà da quanti anni era lì…), ma non l’ho mai visto da altre parti; recentemente, però, ho notato i primi dischi degli Stetsasonic (altra roba potentissima) in ristampa e, siccome l’etichetta è la stessa, speriamo venga anche il turno di questo classico e magari del suo seguito (forse perfino migliore).
Ho solo un grande rimpianto, quello di non essere nato prima vivendo attivamente quei giorni, quando l’Hip-Hop non aveva ancora perso la propria innocenza e tutti appartenevano a una grande famiglia, quella universalmente conosciuta come Zulu Nation. Possiamo consolarci, però, ascoltando i dischi di quel periodo, sognare con e grazie a loro – sognare che l’Hip-Hop torni ad essere così…
Tracklist
De La Soul – 3 Feet High And Rising (Tommy Boy Records 1989)
- Intro
- The Magic Number
- Change In Speak
- Cool Breeze On The Rocks
- Can U Keep A Secret
- Jenifa Taught Me (Derwin’s Revenge)
- Ghetto Thang
- Transmitting Live From Mars
- Eye Know
- Take It Off
- A Little Bit Of Soap
- Tread Water
- Potholes In My Lawn
- Say No Go
- Do As De La Does
- Plug Tunin’ (Last Chance To Comprehend)
- De La Orgee
- Buddy [Feat. Jungle Brothers and Q-Tip]
- Description
- Me Myself And I
- This Is A Recording 4 Living In A Fulltime Era (L.I.F.E.)
- I Can Do Anything (Delacratic)
- D.A.I.S.Y. Age
- Plug Tunin’ (Original 12” Version)
Beatz
All tracks produced by Prince Paul and co-produced by De La Soul