Bras – Zamparini

Un personaggio controverso e discusso come Maurizio Zamparini a unire le barre palermitane di Bras e le produzioni veneziane di Nex Cassel, un trait d’union tanto fallimentare sul lato sportivo quanto riuscito in questa versione, con un disco tutto sostanza e palle, che gira decisamente benone dal primo al ventiduesimo e – ahinoi – ultimo minuto. Otto tracce che sorprendono e soddisfano in pieno grazie a barre potenti, crude e dirette, al limite della brutalità, ulteriormente rafforzate da strumentali dritte e dalla struttura tutta tendini e nervature, zero orpelli e massa grassa praticamente inesistente.

La scenografia non può che essere a tinte rosanero, con sguardo e rime di Bras rivolti rigorosamente all’ambiente circostante, affrontato sempre a testa alta e puntando tutto su concretezza (<<il micro, lo studio, mixaggio/il Rap, l’Hip-Hop e il messaggio/il mio fottuto viaggio/ritorno dal futuro ad insegnare disciplina/perché trasuda di Cultura ogni mia rima>>“Conca d’oro”) e vissuto (<<capisci sempre dopo, col senno di poi/non c’è futuro, non per quelli come noi/la fretta mangia il cuore dei più grandi/cercando tra la sabbia i diamanti/…/teste calde fanno a gara per essere i capi/da dove vengo io muoiono tutti ammazzati/con il mito per il Rap criminale/chiusi dentro un tribunale con il vizio di parlare/non c’è tempo per pensare/uomo lotta che la vita ogni giorno si fa più corta>>“La Favorita”).

Contesto difficile e complicato quello del capoluogo siciliano, nel quale vivere molto spesso è sinonimo di sopravvivere e dove è essenziale trovare l’equilibrio tra attributi e sguardo basso (<<la gente qua si ammazza per l’oro/danno spazzatura, ci fanno vivere fra quattro mura/il mio stato di repressione, calcio in televisione/uccide i sogni, lobotomizza le persone/…/A.C.A.B., anarchia, non votare/è solo un altro modo per poterti controllare/…/la notte è cattiva e la strada più che mai/una parola poca e due troppe e cominciano i guai/e se lo vuoi sapere, qua non paghi se non sbagli/ma fuori dal sistema sono tagli>>“C.N.I.”). Come fedele compagno, Bras ha sempre avuto al proprio fianco l’Hip-Hop in due dei suoi elementi cardine, ossia il writing (<<non me ne fotte un cazzo della street art/se non fai treni non sei un writer, sucker/…/è una guerra/le meglio carrozze stanno sotto terra/le devi trovare, poi capire come entrare/è una lotta di quartiere/mani sempre sporche, in culo alle vostre mostre>>“Renzo Barbera”) e appunto il Rap (<<mangio rapper come paste nelle feste/prima del HD/prima del VHS/vinto tutto le scommesse/sapevo che sucate/non pensavo vi piacesse/…/la rivolta è nelle menti di chi ascolta/non parlarmi di cultura/quella ormai è morta e sepolta>>“Edinson Cavani”; <<puoi non ascoltare qualora non piaccio/solo qualche tiro, giuro che non spaccio/musica, veicolo per dire ciò che faccio/marcio, sputo il mio veleno a lungo raggio>>“Paulo Dybala”; e <<quando sale la Luna tu affidati alla fortuna/abbiamo la pelle dura come i pellerossa/con l’anima che è ridotta solo pelle e ossa>>“G.D.S.”).

In un disco schietto e senza filtri come questo non possono mancare le molotov lanciate contro la scena attuale e qui tocca sentire e risentire la posse “Serie D” dove, su una strumentale grassa e rotonda, al fianco di Bras (<<violenza nelle barre, ritirati coglione, non sai farle/Palermo la città, mi ha fatto grande/fortuna nella fogna c’è ancora chi mi assomiglia/rappo per i soldi, per l’onore di mia figlia/…/tornato dall’Inferno adesso senti le fiamme/fuoco, il Rap è cosa seria, non chiamarlo gioco>>) troviamo il gotha di casa M*R*G*A (Blo/B: <<se smetti di lavorare per il Rap, B, ti va male/rappi male, parli male, sì peggio di Di Natale/questo flow sulla bancarella a Ballarò/non sei Marciano, bufala, Rosario Marcianò/…/non è cosa vostra, manco cosa mia/un amen per San Marco, un altro a Santa Rosalia/matrioska tu che chiavi un cesso dentro un cesso/gioco in Champions, outsider mai retrocesso>>; e il sempre delicato Gioielli: <<scrivo barre calde e poi la porto in Kenya/ti ha fatto stare male, la chiami Crudelia/forse perché si è fatta tutti i centouno/sai com’è che girano qui certi rumor/senti come suona/faccio il disco dell’anno che lo chiamo “Brutta persona”/…/le tue barre sono taglio, io bicarbonato/ci faccio bloody money, nuovo Noreaga/e poi strofe malate più di Taylor Mega>>), come pure nuove leve e potenziali top player (alias Armani Doc: <<tu rappi bene, io rappo figo/io sono qui, tu sei chi?/Ah, Young Lil, questo è il motivo/e non mi serve un dito/sarà arroganza/ma da quando ho una crew che squarta mi sento primo>>) e Lil Pin (<<in questo mondo nuovo sono la droga, sono il soma/non sono barre o flow, sono la somma/…/vuoi essere me, frate’, col cazzo/che spacco i culi come se mi fossi fatto il nome col cazzo/questa scena di babbi è come un porno/la chiamo Cuckold perché io faccio e tu guardi>>).

In un momento storico in cui il Rap è diventato un mero mezzo di trasporto, un carro sul quale salire perché in voga e poi scendere alla prima stazione, con “Zamparini” Bras e Nex cercano di ripristinare il sistema per riportarlo allo stato originario, quando c’erano solo sample e rime e il contesto era la strada e/o il quartiere, poca visibilità ma tanta voglia di esprimersi e condividere, lasciare un segno, una tag. Per quanto mi riguarda, obiettivo pienamente raggiunto con un dischetto assolutamente da non perdere.

Tracklist

Bras – Zamparini (Make Rap Great Again 2020)

  1. Conca d’oro
  2. La Favorita
  3. C.N.I.
  4. Serie D [Feat. Armani Doc, Blo/B, Gionni Gioielli e Lil Pin]
  5. Renzo Barbera
  6. Edinson Cavani
  7. Paulo Dybala
  8. G.D.S.

Beatz

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Gabriele Bacchilega

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