Dj Uncino – Galleon

djuncinogalleonPrimo album ufficiale da produttore per Dj Uncino, già autore dell’EP “Real HipHop” nel 2013: “Galleon” nasce per essere un contenitore – quanto più coerente e ragionato possibile – del Rap campano…o di quello partenopeo? In realtà, su quest’argomento si rischia di fare un po’ di confusione: se l’intento è quello di mettere in vetrina (quasi) tutta la scena regionale, perché porre in maniera così marcata l’accento su Napoli? Viceversa, se il proposito è proprio quello di dare lustro al Rap napoletano, perché far partecipare esponenti provenienti da altre province? Forse sembra superfluo concentrarsi su questo lato un po’ schizofrenico dell’album, ma ritengo abbia un certo peso nella valutazione complessiva del progetto. Detto ciò, la prestazione di Uncino alle macchine è strapositiva!

Basi variegate, straripanti, in grado di valorizzare gli mc’s – sebbene non sempre si possa fare il discorso inverso – e tutte dotate di un carattere preciso, strutturate su atmosfere chiare e godibili. Gli amanti del diggin’ (i sample, coerentemente al concept dell’album, provengono da un immaginario che tra gli altri comprende Mario Merola e Pino Daniele, fino a “Briganti se more”), dei colli rotti e dei beat ciccioni avranno di che divertirsi. Medesimo giudizio per la sfilza di rapper? Non proprio: raramente ho ascoltato una tale oscillazione qualitativa al microfono. Per intenderci, le tracce che hanno tutte le qualità per rimanere sono in sostanza due: “Lengua” e “Children of the ghetto”. La prima è un meraviglioso inno al dialetto partenopeo (su una strumentale bellissima) firmato da Lucariello (autore di barre che solo chi è di quelle zone può comprendere in toto) e Ciccio Merolla; la seconda, scritta dai Fuossera in stato di grazia, è destinata a lasciare il segno perché descrive in maniera incredibilmente precisa momenti, fasi e stati d’animo che vive chi è cresciuto in determinati quartieri. Entrambe, in sostanza, rappresentano Napoli (e la Campania?) al cento per cento.

Oltre a queste, abbiamo ovviamente altri episodi che – pur non toccando le medesime vette – si lasciano ascoltare con molto piacere. Penso a “NASACE”, traccia ultra-tecnica e anti-cioccio (<<C’avimme fatt l’oss aropp tanta gavetta/fin a sgama’ ‘a puzz r’o ciocc già r’o mic-checka/tu nun sij l’élite ‘e l’Hip-Hop, p’ ‘mme sij ‘o lutt/p’cché o ffaj p’o like, oilloc tu piens ‘o look/fancul a tutt ‘o swag ca vec ‘nogopp e YouTube/e po’ v manc ‘o slang, ‘o Funk e pur ‘o groove>>) che unisce appunto in un triangolo Napoli, Salerno e Caserta; “50 sfumature di flow”, Rap autocelebrativo di qualità da parte di Bles; “Complotti” e la sua critica sociale sull’ennesima basona di Uncino, Domasan, Fabio Farti e O’zì non s’inventano nulla di nuovo ma lo fanno con uno stile da paura; “E alla fine del giorno”, dove Donix, ancora su una strumentale da 10 in pagella, si riscatta dalla prova bruttina dell’introduttiva “081 chiama Napoli”; “L’alternativa”, pezzo leggero e che deve tantissimo all’atmosfera westcoasteggiante fornita dal padrone di casa; “Dimane sarà meglio”, forte della solita grandezza dei Capeccapa (troppo, troppo sottovalutati); “Block party”, hit che deve, invece, molto alle personalità di Clementino e La Famiglia (sempre siano lodati); il remix in chiave Dubstep di “Strano e straniero”; infine “Altrimenti ci arrabbiamo”, magnifico trionfo della verve spaccona e spiritosa che caratterizza lo spirito napoletano (evviva gli stereotipi, in questo caso).

Poi però tocca passare ai momenti che, a mio giudizio, vanno a costituire i punti deboli di “Galleon” – lo ripeto: nulla che riguardi l’operato in sé di Dj Uncino. E allora si potevano evitare le banalità che La Pankina Krew offre appena premuto play e, soprattutto, l’assenza di sapori che segna “Laydown”, “Di più” (consiglio estemporaneo: seguite Armouann, è un ottimo beatmaker), “Lordz of the underground”, “Il volo” e, in misura minore, “Aro’ vaie” – le basi delle ultime tre gridano vendetta!

In definitiva, al netto dello spirito non troppo chiaro dell’operazione e dei passi falsi compiuti da alcuni ospiti, non temo di dire che “Galleon” sarà di gran lunga il miglior album campano dell’anno. Basi di altissima fattura, stile a palate, atmosfere di ogni genere e qualche piccolo grande capolavoro ne fanno un gioiello di questo 2016.

Tracklist

Dj Uncino – Galleon (Ammontone 2016)

  1. 081 chiama Napoli [Feat. La Pankina Krew]
  2. NASACE [Feat. Aserto, Prio’ e TerronRissa]
  3. Laydown [Feat. Oyoshe e Matto MC]
  4. 50 sfumature di flow [Feat. Bles]
  5. Lengua [Feat. Lucariello e Ciccio Merolla]
  6. Complotti [Feat. Domasan, Fabio Farti e Emcee O’zì]
  7. Di più [Feat. Jbone, Armouann e Pepp Oh]
  8. Lordz of the underground [Feat. Ganjafarm]
  9. Il volo [Feat. Sangue Mostro]
  10. Cagnam o’ munn [Feat. Dope One]
  11. E alla fine del giorno [Feat. Donix]
  12. L’alternativa [Feat. Francesco Paura, Peste MC e Nazo]
  13. Aro’ vaie [Feat. Gold School]
  14. Dimane sarà meglio [Feat. Capeccapa]
  15. Block party [Feat. Clementino, La Famiglia e TheRivati]
  16. Street [Feat. Dome Flame e Patto MC]
  17. Children of the ghetto [Feat. Fuossera e Il Basista]
  18. Strano e straniero (remix) [Feat. 99 Posse]
  19. Altrimenti ci arrabbiamo [Feat. SkarraPhone, Kiaman e Uomodisu]

Beatz

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