Dargen D’Amico – Di vizi di forma virtu’

Ricordate Dargen? Domanda stupida, credo: chi non ricorda le Sacre Scuole? Chi non ricorda “Salvation army” e “Tempo critico”? E “Tana 2000”, con Il Guercio che faticava a stargli dietro? Il ragazzo prometteva bene, su questo sarete d’accordo. Avrebbe potuto andare avanti e insegnare il Rap a mezzo stivale, statene certi, invece sei – e dico sei – anni dopo esce con “Musica senza musicisti”, lavoro traboccante di ventitré tracce che trasudano originalità da ogni battuta. Due anni dopo, rieccolo alla carica. “Di vizi di forma virtù” non è un disco di cui si possa parlare. E’ troppo avanti anche per gli aggettivi del lessico italiano: forse quello che più gli si adatta è strano. Perché strano lo è, senza ombra di dubbio, a partire dal sound Elettronico fino al flow congestionato da ritardi e anticipazioni, movimentato da accenti imprevedibili ed elevato alla massima potenza da un’ironia tagliente ma spaventosamente amara. “Di vizi di forma virtù” va soltanto assimilato.

La crisalide è diventata farfalla, Dargen ha abbandonato definitivamente il liricismo spietatamente tecnico degli esordi – in cui, sia chiaro, eccelleva – per darsi alla maniacale coltivazione dell’assurdo, frenetico e disarmante Rap di quest’ultimo lavoro. E’ un disco delicato e allo stesso tempo disilluso: i temi trattati spaziano dalla disoccupazione di “In alcune zone del mondo” alla solitudine di “Arrivi stai scomodo e te ne vai”, dalle difficoltà economiche di “Low cash” a quelle di relazione di “Passerà al bar”, dal claustrofobico desiderio di suicidio di “Moderata crisi” alla calma narcotica e serena di “Prima che”. Non mancano le prese di posizione sulla propria musica (magistrale “Il Rap per me”, come del resto “Come l’Italia e San Marino”), né sulla propria vita (superba “Ex contadino”).

In ogni testo traspare però il disincanto per una vita che, in fondo, non ha niente a che fare con quello che si sognava fosse: <<pensavo che la vita fosse un sogno e io sogno senza portafoglio>> recita un verso della stupenda “Al meccano”. La tecnica classica è praticamente scomparsa: niente incastri paurosi né file interminabili di rime, al posto di queste c’è uno stile furibondo e labirintico, fatto di versi lunghi e rime non ricercate, inanellate su una metrica completamente fuori da ogni schema. Davanti a questo strano feto del Rap italiano, sembra quasi puerile desiderare di sentire le classiche sedici barre con la rima fissa sul rullante. Gli unici spazi che Dargen concede al suo proverbiale eloquio sono “Qualche rima” e “Anche se dite no”, dove ricorda a chi se lo fosse dimenticato che è ancora capace di dare lezioni a chiunque.

Dopo due anni di gestazione, JD ha dato alla luce la sua creatura: il destino di Dargen è di stare anni luce avanti alla scena. Era così nelle Sacre e lo è adesso nei suoi dischi da solista. Ciò rende l’ascolto e la comprensione relativamente ostici, ma porta una ventata di aria fresca negli stereo di chi cerca disperatamente un barlume d’originalità in una scena che ancora gozzoviglia con i cliché triti e ritriti del Rap più scontato e imbarazzante.

Tracklist

Dargen D’Amico – Di vizi di forma virtù (Talking Cat/Universal 2008)

CD 1

  1. SMS alla Madonna
  2. Low cash
  3. Tra la noia e il valzer
  4. Al meccano
  5. Ex contadino [Feat. Two Fingerz]
  6. Passerà al bar [Feat. Sewit]
  7. In alcune zone del mondo
  8. Arrivi stai scomodo e te ne vai
  9. Show me love [Feat. Two Fingerz]
  10. Pubblicittà [Feat. Sewit]
  11. Alì il thailandese
  12. Qualche rima
  13. Anche se dite no [Feat. Two Fingerz]
  14. Tike restoran
  15. La banana frullata

CD 2

  1. Sul carro pt.1 [Feat. Emiliano Pepe]
  2. La ruota che gira
  3. Ci ricamo sopra [Feat. Daniele Vit]
  4. Limitato dal poeta
  5. Di vizi di forma virtù
  6. Per Elisa
  7. Il Rap per me
  8. C.S.A. gode
  9. Origami love
  10. Come l’Italia e San Marino
  11. Mama m’ama
  12. Mar do alvo
  13. Moderata crisi [Feat. Emiliano Pepe]
  14. Prima che [Feat. Daniele Vit]
  15. E sacrifici
  16. La divisione del lavoro
  17. Un grande pregio
  18. Il cielo dei ricchi
  19. I love you but it hurts
  20. Sul carro pt. 2 [Feat. Emiliano Pepe]

Beatz

CD 1

  • Frankie Gaudhaze: 1, 3, 4, 7
  • Crookers: 2, 11, 15
  • Roofio e Dan Taze: 5, 13
  • Stefano Fonda: 6
  • Bosca: 8
  • Kboard: 9, 10
  • Marco Zangirolami: 12
  • Dj Phra: 14

 

CD 2

  • Tutte le produzioni di Dargen D’Amico eccetto per la traccia #5 di Kboard
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Riccardo Orlandi

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