Casa Degli Specchi – La vita (una saga coi baffi)

Nuovo album per quel gruppo di schegge impazzite che si fa chiamare Casa Degli Specchi. Il loro ultimo lavoro è uno stratificato concept album sul“La vita”: un viaggio dalla nascita alla morte composto da tredici tracce e suddiviso in tre atti.

Il primo (Sono ancora vivo, nonostante i baffi), quello introduttivo e più strettamente narrativo, si apre con la strepitosa “Un assolo di cerniera”, brano esemplare à la CdS – e quindi ironico, complesso, serio ma divertente – sulla solita base impeccabile di Erma, uno dei produttori più sottovalutati dello Stivale, protagonista, in questo caso, anche del momento più alto dell’album, quell’assolo che dà appunto il titolo al pezzo; l’atto prosegue con l’episodio tragicomico di “Un vietnamita positivo”, il quale, oltre che per la seconda base consecutiva azzeccata di Erma, colpisce soprattutto per l’apertura nietzscheana di (Rog)GyLucian(o)i (<<A volte mi chiedo qual è il senso/per un essere umano di avere senso di colpa>>) e per la chiusura di Alex Antonov (<<e mentre spendo [spendo] sorrido al mondo [mondo]/io me ne fotto [spendo], ditemi bravo [bravo!]…>>); infine è la volta della storia di “Un torero codardo”, episodio malinconico sull’ennesima strumentale immensa di Erma e caratterizzato dal bellissimo bridge di Janeuse/Janeosa (<<e niente, niente, niente e poi non resta niente/a parte un corpo freddo lì per terra agonizzante/e niente, niente, niente e dopo resta poco/la lotta con l’animale, il sangue e dopo il vuoto/e niente, niente, niente e poi non resta niente/a parte un corpo freddo lì per terra agonizzante/e niente, niente, niente e dopo resta il vuoto/l’animale e, dopo, rimane poco>>).

L’atto numero due (La normalità della vita ai tempi del califfato) ha uno stampo più…socio-politico; ecco, quindi, emergere le figure dell’“…Emo musulmano” (quel giro di basso e quell’e-e-e-e-e-emo ripetuto ossessivamente sono una gioia per le orecchie!) e, soprattutto, quelle criticate e criticabili del “…Centravanti populista” – Erma, intanto, continua a bombardare – o del “…dirimpettaio politico-istituzionale/…Punk renziano” (<<sia chiaro che come Taormina non sono migliore di ciò che denuncio>> – GyLuciani), quindi del “…patriota smargiasso” (Janeuse: <<la vita in Italia sporca già solo standoci dentro/90% è merda e poi oltre soltanto sogni/colline, pezzi di mare, Chagall, linee e disegni>>).

L’atto conclusivo (Il significato della vita) è quello più denso filosoficamente e, col primo, è anche quello che mi ha convinto di più. S’inizia sul tema religioso, articolato prima in maniera più tradizionale in “Un ateo estetico”, forse il momento che musicalmente mi ha però preso di meno, poi in maniera astratta e decontestualizzante ne “La canzone del bene”, che vede la collaborazione fondamentale di Chiara Ragnini. Subito dopo è “La canzone del male”, su un beat reggaeggiante, a farsi domande per nulla banali (GyLuciani: <<essere vivi è essere sempre in forse/e ora che i terroristi mettono le bombe/finalmente la gente se ne accorge [bravi!]/ma non fraintendere, io sono occidentale/le mie scarpe costano quanto in Africa un ospedale/quindi io sono il male? Dov’è la verità?>>), dulcis in fundo “Qual è il significato della vita” è la bellissima e inconcludente conclusione del momento più riflessivo del disco. E’ forse questo il brano migliore del lotto, densissimo (<<non mi prendere sul serio, che ti ho fatto di male?/Ché la vita non è seria e neanche grottesca>> scrive Roggy) e dall’atmosfera pazzesca, uno dei pochi in cui i rapper della Casa Degli Specchi si propongono in maniera relativamente trasparente – cioè senza troppi sottintesi lasciati alla libera interpretazione dell’ascoltatore.

In definitiva, recensire un progetto di questo tipo senza limitarsi a un ascoltatelo e basta è complicato e la cruda realtà è forse una sola: di disco in disco, diventa sempre più difficile scrivere cose nuove e chiarificanti sulla musica del collettivo ligure. Allora rendiamola semplice: volete del Rap fatto come Dio comanda? Basi eleganti, grasse quanto basta, tutte diverse tra loro? Volete le risate? Le cose serie? Volete la complessità? La densità? Bene, indirizzatevi verso la Casa di questi quattro folli geni perché “La vita (una saga coi baffi)” è l’ennesima prova delle loro qualità.

Tracklist

Casa Degli Specchi – La vita (una saga coi baffi) (One Love Movement 2017)

  1. Paolo Carisma spiega la nascita
  2. Un assolo di cerniera
  3. Un vietnamita positivo
  4. Un torero codardo
  5. Un emo musulmano [Feat. Chiara Ragnini]
  6. Un centravanti populista
  7. Un dirimpettaio politico-istituzionale/Un punk renziano
  8. Un patriota smargiasso
  9. Un ateo estetico
  10. La canzone del bene [Feat. Chiara Ragnini]
  11. La canzone del male
  12. Qual è il significato della vita? (Il finale magiaro) [Feat. Chiara Ragnini]
  13. Paolo Carisma spiega la morte

Beatz

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