Ray Martirio – Samsara

Quello che abbiamo tra le mani è un disco a senso unico. Il sentimento predominante, riconoscibile già dal titolo e dal nome dell’autore, la volontà di realismo sanguinolento che Ray Martirio ci propone, sono riassumibili in una barra: <<coraggio, strappati le palpebre/lascia pomiciare il bulbo oculare con la catastrofe>>. Non c’è spazio per Rap ottimistico o da intrattenimento, Ray decide di indirizzare il tutto verso una visione spietata della realtà, dipinta con versi tragici e un flow a dir poco aggressivo.

La scrittura è buona: diretta, irta di metafore e riferimenti all’attualità (ricorrono spesso nomi di personaggi famosi per fatti di cronaca o storici, allusioni alla realtà italiana e non), non troppo ardita in quanto a giochi fonetici e a metriche (qualche buon incastro c’è) ma comunque resa molto espressiva dal piglio guerreggiante dell’interpretazione. Non si tratta, comunque, di una rabbia ignorante, gratuita: l’equilibrio tra citazionismo e violenza è sempre rispettato e i riferimenti colti (<<in strada come il catrame/i senzatetto, Kerouac e le puttane>>) sono numerosi, a partire da quello del titolo, “Samsara”. Non si tratta quindi, come si potrebbe pensare a un primo approccio, del solito disco di Rap splatter che delizia una certa fetta di pubblico e ne fa inorridire un’altra: la negatività è l’ingrediente fondamentale delle liriche, ma l’esternazione è sempre controllata e correlata a un vocabolario non certo immediato. I passaggi che colpiscono in quanto a ricerca immaginifica, infatti, non sono pochi: <<non mi resta che inghiottire il sole, poi sedermi/e guardare questi codardi implorare di defecare>>.

I beatmaker sono tre, tutti di grandissimo livello: Dj Argento, mecenate dell’Hip-Hop pugliese (Comma & Shogun, i SottoTorchio, Morioka…) ha prodotto per Kaos, Kiave, Gente de Borgata e tanti altri nomi di rilievo; Stabbyoboy (autore di quel fantastico “Numero 47” con Danno e Dj Craim) e Sine (che ha lavorato con Noyz, Brokenspeakers e altri mc’s della scena romana e non solo) non sono da meno. I suoni industriali ed estranei a ogni forma di melodia, con bassi sotterranei e rullanti secchi, accompagnano il flusso di rime misantrope di Ray. L’unica critica, non certo di scarsa rilevanza, che si può muovere al disco è che pecca di monotonia: le tracce non sono assolutamente differenziate in quanto a temi, anzi sembra di assistere a un unico discorso macabro e nichilista che si snoda lungo dieci episodi di diversa lunghezza, senza soluzione di continuità né variazioni di tono.

Le doti di Ray sono buone e promettenti: capacità immaginativa ad alti livelli, tecnica discreta, interpretazione ottima (sebbene anch’essa non vari per tutta la durata dell’album), basterebbe cominciare a scrivere anche di altro, senza cambiare lo stile, molto personale e coinvolgente, per avere un prodotto che potrebbe essere salutato come qualcosa di più che un seppur lodevole buon esordio.

Tracklist

Ray Martirio – Samsara (No label 2011)

  1. Danza macabra
  2. Samsara
  3. Hardcore _no _kami
  4. Machine gun Rap
  5. Il matto affogato
  6. Death race
  7. Il pungolo e la puttana
  8. Canone inverso
  9. Ultraviolenza
  10. Sterile

Beatz

  • Dj Argento: 1, 2, 4, 6, 8, 10
  • Sine: 3, 5
  • Stabbyoboy: 7, 9
The following two tabs change content below.

Riccardo Orlandi

Ultimi post di Riccardo Orlandi (vedi tutti)