Nicholas Craven – Craven N 3

Voto: 3,5

Non faremo i fenomeni e dunque non vi racconteremo di avere scoperto Nicholas Craven quando nessun altro sapeva chi fosse: sebbene il produttore canadese sia in attività da poco meno di una decade, è solo in concomitanza alla serie delle “Scenes” – in duo con Ransom – che decidiamo di approfondire la sua conoscenza, potenziale punto di svolta di una carriera che aveva già raccolto collaborazioni rilevanti in ambito underground, da Hus Kingpin, Tha God Fahim, ElCamino e Mach-Hommy, fino a un veterano come Planet Asia. Perciò, le stesse “Craven N” – la prima è del 2017, la seconda del 2019 – le abbiamo recuperate a ritroso, circa tre anni fa, stuzzicati ancor più dalle scalette brevi ma fitte di nomi interessanti (Roc Marciano, Westside Gunn, Styles P, billy woods…); schema che si ripete in “Craven N 3”, venticinque minuti di durata per otto brani e un outro strumentale, confermando altresì un modello stilistico che – come per tanti colleghi della medesima generazione – si fonda sulla ricerca di sample da tagliare su misure abbastanza lunghe, spesso in assenza di batterie aggiuntive.

Lasciando volentieri ad altri il compito di assegnare premature eredità, l’artista di Montréal non fa certo mistero delle sue maggiori ispirazioni, ponendosi in continuità a una scuola che origina dal beatmaking di sponda newyorkese ma vanta esponenti sull’intero territorio U.S.A. – e oltre, appunto. Il sound di Nicholas è quello che caratterizza la gran parte delle uscite del periodo (riferendoci sempre alla scena meno esposta), interpretato con gusto e personalità; la selezione è chiaramente orientata su campioni Soul, linee melodiche calde e groove ricchi di bassi che costituiscono l’habitat naturale di tutti gli mc’s coinvolti, uno per traccia. E allora non occorre tirarla per le lunghe: pur rispecchiando quanto ascoltiamo con frequenza, “Craven N 3” si fa notare per la qualità complessiva proposta, strumentali di notevole fattura e strofe di pari valore, secondo abbinamenti che non paiono mai frutto di casualità – non a caso a ELUCID tocca la spiccata visionarietà di “50 Wings”, che sembra colta dal giardino delle special herbs di un altro che ha influenzato parecchio questo nuovo esercito armato di sampler e sequencer.

Potevamo giungere a identiche conclusioni fin dai due singoli che hanno anticipato l’EP: “Yzerman”, elegantemente sostenuta da un bel giro di piano e archi, colloca Boldy James in uno dei numerosi angoli nei quali è solito darsi da fare come meglio sa (<<same ol’ Bo J, I never change/I’m the Meyer Lansky of this drug zone 227 thang/big nuts on my strig, I had to let ‘em hang/spit a fifty out the hundro, I let ‘em kept the change>>), “Breaking Atoms”, che si accoda al minimalismo di “Unlearning Vol. 1”, dà corda all’Evidence più istintivo, quello che non ha bisogno di raccontarci particolari scorci autobiografici per farsi apprezzare. Così l’introduttiva “Opulance”, con Stove God Cooks che comincia a vedere in grande (<<Bus told me it’s all about the timing/our Rollies just was set different, but I promise/both our second hands been sweepin’ ‘round them diamonds/I’m on a eight-figure check mission, bitch, listеn>>), avvia “Craven N 3” lungo un percorso in comoda discesa, nel quale (quasi) ogni tassello è al proprio posto.

Fatta eccezione per una soporifera “Serotonin”, resa tale anche da un insostenibile Pink Siifu, la tracklist rimanente prevede infatti l’ottimo Your Old Droog in “YOD Body”, a suo agio su una delle tante linee vocali pescate da Nicholas Craven, Navy Blue (rapper molto attivo durante l’ultimo biennio, entrato nelle grazie – tra gli altri – di Earl Sweatshirt e KA) in “Anchor” e, per la quota francofona, Connaisseur Ticaso, abile concittadino del padrone di casa che in “Nouvelle Religion” ci ricorda quanto sia musicale il Rap nella lingua dei cugini d’Oltralpe (<<on voudrait ma mort, mais ce s’rait un sale flip/genre vingt-cinq pour éliminer l’connect, plus d’dettes/y’en a qui vont l’faire plus snitch, la game est sale/tiens-toi loin d’ton maquillage, gâche mon polo drip>>).

Complessivamente, non possiamo che ritenerci soddisfatti; spendendo tuttavia un piccolo inciso che nulla toglie al giudizio d’insieme: nel suo essere in sostanza un producer album, “Craven N 3” ricalca una formula che manca sovente di originalità, facendo perno da un lato sull’intesa col featuring di turno e dall’altro sull’omogeneità di una composizione che non fa percepire novità significative. Per essere annoverato tra quei big dai quali ha appreso senza dubbio lezioni fondamentali, Nicholas Craven dovrà fare allora qualcosina in più; e i progetti in coppia – come “YOD Wave”, appena pubblicato – ci sembrano le sfide giuste con le quali misurarsi per spingere verso l’alto il livello della scommessa.

Tracklist

Nicholas Craven – Craven N 3 (No label 2022)

  1. Opulance [Feat. Stove God Cooks]
  2. Yzerman [Feat. Boldy James]
  3. Breaking Atoms [Feat. Evidence]
  4. Anchor [Feat. Navy Blue]
  5. 50 Wings [Feat. ELUCID]
  6. Serotonin [Feat. Pink Siifu]
  7. YOD Body [Feat. Your Old Droog]
  8. Nouvelle Religion [Feat. Connaisseur Ticaso]
  9. Sud Wes Craven

Beatz

All tracks produced by Nicholas Craven