MRGA – Pray for Italy

Gionni Gioielli, Make Rap Great Again capitolo numero sette, “Pray for Italy”: dopo aver commentato – in rigoroso ordine di rilascio – “Young Bettino story”, “MoMa”, “Anonima sequestri”, “Michele Alboreto”, “Pornostar” e “Zamparini”, cosa dovremmo dirvi ancora? Rilevare l’assoluta continuità tematica del progetto MRGA è magari un inizio che funge da disclaimer, sottintendendo ancora una volta che qui le mezze misure non vengono contemplate: o state dalla parte di Matteo (Prata, ché il cognome potrebbe fare la differenza), o state dall’altra. E se state dall’altra sono cazzi vostri. Nei trenta minuti tondi compilati da Gioielli si fa il Rap per il solo gusto di farlo, senza intenti didattici né pretese di autorialità; il resto è noto: i sample, le punchline, l’approccio politically incorrect, il parallelo con Griselda, io sono leggenda e così via.

Di addizionale, semmai, c’è il carattere decisamente instant di “Pray…”, nato durante la fase acuta della pandemia da Covid-19, declinato in dodici brani che per titoli hanno i nomi di alcuni protagonisti della scena politica (e non) del periodo e corredato da estratti di notiziari e interviste i quali hanno un chiaro fine satirico – tempistiche che forse aiutano anche a spiegare il brutto fronte copertina sovraccarico di layer. Più interessante, nell’economia della recensione, è sottolineare l’ingresso di qualche volto nuovo in scaletta, tanto al microfono quanto alle macchine: Toni Zeno (rapper siciliano del collettivo Rina Niura), Italo Svelto (senese della Fiamagang), RollzRois (Milano) e Drone126 (beatmaker della crew romana 126/CXXVI) fanno la loro prima apparizione in casa MRGA, segnale di una sostanziale apertura verso l’esterno di una realtà che, pur nella sua esplicita intransigenza, intende porsi quale potenziale forza aggregatrice per chiunque ne condivida lo scopo sociale.

A questo proposito, segnaliamo subito le due ottime prove a firma Drone126 (se “Pray for Italy” fosse un vinile, figurerebbe a inizio di entrambe le facciate): Gioielli tiene per sé la strumentale di “Lucia Azzolina”, indossando i panni del premier (<<io non scrivo strofe, faccio DCPM/che a te t’hanno beccato e tu lo dici al PM/io ho venduto 5 g pure senza le antenne/…/io perfino in quarantena ho un altro disco chiuso/e vi rimando tutti a casa, nuova fase uno>> – sì, in realtà l’acronimo corretto è DPCM), e affianca l’habitué Gianni Bismark in “Matteo Salvini” (<<zitto e incassa, tanto te rubamo in casa/prima o dopo, non importa, così potrai dì che stai pe’ strada>>). Notevole Italo Svelto in “Roberto Burioni”, traccia che – su una voce Soul ultrapitchata – non avrebbe sfigurato in “Pornostar”: <<la tua troia succhia il cazzo a tutta Fiamagang in fila/voi siete coglioni in fila, se vuoi fottere metto pure coglioni in figa>>; a Zeno tocca invece il difficile compito di prendere posto tra Silla (<<DDR, conta chi è rimasto/andrà tutto bene, sì, se ti levi dal cazzo/il mio mic aspersorio, acqua santa cospargo/ora puoi restare a casa un altro anno>>) e Blo/B, riuscendo a cavarsela molto bene in “Guido Bertolaso” – i più attenti riconosceranno presto i fiati di “Night Games” di Bobby Bland.

RollzRois, infine, conferma la validità delle convocazioni di Gionni Gioielli, prima rappando in “Fontana + Gallera” (<<fai il grosso sopra i social/non sei un bullo, sei un cyber-babbo/non dire cazzo se non lo hai nel pacco/’sta merda pesa, fra’, non hai abbastanza giga e RAM/’sti rapper sono tutti uguali, sembran di Taiwan>>) e poi producendo per quest’ultimo “Luca Zaia” (<<vai tranquillo, la tua tipa non la vuole nessuno/perché è scema come Tokyo ma non c’ha quel culo>>). Tornando appunto ai titolari, dall’AdriaCosta ecco Gionni Grano in “Vincenzo De Luca” (<<vecchia scuola, altro che flex, baby, Crazy Legs/manco mi vedi, cento a stile, pare, Michael Phelps/…/prendo la mira, ricarico un’altra volta bro’/G Cash è un classico, Gilmour che scrive “The Wall”>>), primo estratto video in assoluto – vado a memoria, dunque potrei sbagliare – dell’intera saga MRGA; mi rimane un dubbio sul campione, che dovrebbe essere “Giving Up” ma forse non nella versione di Gladys Knight & The Pips.

E veniamo così alle annotazioni conclusive, non meno rilevanti. Graditissimo il featuring di Lucci in “Sala + Zingaretti” (<<‘sta merda è arte, è Scorsese, “The Departed”/la merda tua è “Striscia la notizia”, “Scherzi a parte”/scherzi a parte, fumo ‘sto sigaro, subcomandante/mando ‘sti fascisti a calci in culo sopra Marte>>); medesimo superlativo per il reintegro in formazione di Lil Pin sulle note Blues di “Premier Conte”; tuttavia, non ce ne voglia nessuno, il valore aggiunto di Blo/B non ha pari in “Pray for Italy”: la solista “Sara Cunial” (su beat di Nex Cassel) è infatti una mina pazzesca, una sequela di barre saldate a fuoco che meriterebbero di essere trascritte nella loro totalità. Non potendo farlo, selezioniamo queste: <<suffragio universale con voi, voto Blo-exit/io sto a loro come Mode 2 sta a Banksy/lunga la mano della legge, Dhalsim/centodieci e lode, tu manco passi la prova invalsi/progetti grandi, troppo grandi, in mostra al Maxxi/più guadagni e più alzano la cresta, Marek Hamšík/…/finiti i sorrisi gratis/simpatico ma fai cagare peggio delle Asics/Superstar ai piedi, iconico, Adidas classics/in ‘sti versi c’ho buttato troppo sangue e manco un lapis/in cielo coi diamanti come Lucy/spingiamo piano-forte sui tasti come Debussy>>; capito il livello?

Giungendo al punto, in ventidue mesi la factory MRGA si è imposta quale benchmark dell’Hip-Hop underground italiano – e questo è un dato di fatto. Nel confermare ciò, “Pray for Italy” ne allarga ulteriormente un campo d’azione già alimentato sia da artisti affermati (ricordiamo il precedente coinvolgimento di Danno, Ensi, Egreen, Loop Loona e Jack The Smoker) che da energie più giovani, smuovendo le acque di una nicchia che ci piace così, grezza, hardcore e strafottente. <<Fanculo la F.I.M.I. che siamo primi su Pornhub>>.

Tracklist

MRGA – Pray for Italy (Make Rap Great Again 2020)

  1. Lucia Azzolina (Gionni Gioielli)
  2. Cinque Stelle (Armani Doc)
  3. Sala + Zingaretti (Blo/B e Lucci)
  4. Giorgia Meloni (Gionni Gioielli)
  5. Vincenzo De Luca (Gionni Grano)
  6. Guido Bertolaso (Silla DDR, Toni Zeno e Blo/B)
  7. Matteo Salvini (Gianni Bismark e Gionni Gioielli)
  8. Roberto Burioni (Italo Svelto)
  9. Fontana + Gallera (Armani Doc e RollzRois)
  10. Luca Zaia (Gionni Gioielli)
  11. Sara Cunial (Blo/B)
  12. Premier Conte (Lil Pin e Gionni Gioielli)

Beatz

  • Drone126: 1, 7
  • Gionni Gioielli: 2, 3, 4, 5, 6, 8, 9, 12
  • RollzRois: 10
  • Nex Cassel: 11