Johnny Roy & Don Plemo – Pandemonium

Quello che salta all’occhio dal primissimo ascolto di “Pandemonium”, è che Johnny Roy e Don Plemo siano due personaggi estremamente competenti nelle rispettive discipline. Il primo padroneggia l’mcing con assoluta disinvoltura interpretativa e bombarda i beat con punchline e chiusure a effetto riuscitissime, il secondo campiona, arrangia e scratcha in maniera magistrale, producendo un suono che richiama il boom bap old school senza esimersi dall’essere perfettamente moderno (solo Turi interviene nel discorso delle produzioni, cacciando una base fenomenale). Johnny Roy gestisce perfettamente, oltre che l’interpretazione, sentita e cazzuta come poche altre, anche la scrittura, destreggiandosi tra metriche fluide, chiusure efficacissime e punchline molto argute. Moltissime barre rimangono in mente, grazie all’intelligenza della scrittura e all'(auto)ironia. Il disco ha una coerenza tematica di fondo, ma il susseguirsi degli argomenti non annoia mai.

“Pandemonium” si apre con “’83”, classica intro in cui la posizione indipendente e orgogliosa dell’mc viene messa in chiaro, per poi passare dal Rap conscious di “Basterebbe solo questo” a pezzi dinamitardi come “Hardcore delivery” (parlare bene delle strofe di Lord Madness sembra oramai scontato). Ogni traccia ha una sua personalità: “Cerco il denaro” è dedicata interamente al cash, “Solo in codice” è un tripudio di giochi di parole e punchline pazzesche (<<sei rinato con i dischi di Renato oppure ti hanno liquidato con il superliquidator?>>), “Il tuo Dj” è un tributo a chi sta dietro ai piatti ma anche un dissing verso chi si proclama dj senza avere la cultura necessaria per farlo (<<il tuo dj fa la spesa da YouTube, il mio ai mercatini che ormai non vedi più>>), “Brav’uomo” è uno storytelling costruito sui luoghi comuni del bravo cittadino ma con un finale a sorpresa, “Hai rotto” è una serie di strofe di risposta (una delle repliche è affidata al giradischi di Don Plemo!) stracolme di citazioni ironiche e intelligenti.

Ovviamente non mancano le tracce in cui Johnny Roy parla del proprio Rap, di se stesso, dell’attitudine nel fare musica, del contrasto tra le soddisfazioni date dalla propria solidità e la critica a chi lo fa <<da un paio d’anni>> e si sente già arrivato (“Sei contento?”, la titletrack, “Un bicchiere d’acqua”). Il risultato di tutto ciò è un disco maturo ma ascoltabilissimo, capace di intrattenere e di passare messaggi, quasi mai banalmente autoreferenziale, presentato con una qualità nella ricerca dei suoni e una scioltezza nel flow e nella scrittura sempre più ardue da incontrare in una produzione (indipendente) italiana.

Tracklist

Johnny Roy & Don Plemo – Pandemonium (No label 2011)

  1. ’83
  2. Basterebbe solo questo
  3. Cerco il denaro [Feat. Pordinero]
  4. Solo in codice
  5. Il tuo Dj
  6. Sei contento?
  7. Pandemonium
  8. Hai rotto
  9. Brav’uomo
  10. Hardcore delivery [Feat. Negrè e Lord Madness]
  11. Un bicchiere d’acqua

Beatz

Tutte le produzioni di Don Plemo tranne la traccia #8 di Turi aka Testaccia Malata

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