Danny Brown – XXX
Danny Brown non sembra il prototipo di rapper perfettamente a suo agio tra le pagine di RapManiacZ e di certo il suo aspetto un po’ frivolo e adolescenziale lo rendono più adatto a un convegno odontoiatrico per emo e punkettoni. Oltre ai pantaloni attillati, al ciuffo quantomeno coraggioso e alla nota mancanza di denti, tuttavia, c’è davvero qualcosa d’importante e stiloso nel personaggio e a mio avviso “XXX”, suo secondo lavoro ufficiale, è passato troppo in sordina, soprattutto negli ambienti Hip-Hop più underground. Certo, se nell’album sperate di trovare casse e rullanti alla Pete Rock o rime da battaglia sul modello D.I.T.C./M.O.P., siete completamente fuori strada e l’ascolto potrebbe lasciarvi quantomeno disorientati, se invece vi accostate al suddetto con l’aria incuriosita e la propensione per qualcosa di alternativo – magari anche divertente – allora potreste rimanere decisamente sorpresi.
Partiamo subito col dire che il rapper di Detroit, come l’aspetto già fa presagire, è ironico in tutto ciò che fa e la sua produzione musicale si attesta su canoni generalmente festaioli, in cui a farla da padrone sono atmosfere scanzonate e un costante rimando ai joint e al mondo degli stupefacenti. Ne consegue che per tematiche non troverete nessun discorso alto né rimandi alla situazione sociopolitica mondiale, ma onestamente io me ne frego, perché con Danny voglio solo divertirmi e ascoltare un po’ di musica ben fatta ma dalle sfumature spensierate. Ecco che allora “Blunt After Blunt” vi trasporta direttamente nello scantinato di una casa di periferia, dove a regnare sono film di pessima qualità, birre, amici, Hip-Hop duro e crudo, ma soprattutto una cortina di fumo che fa copiosamente lacrimare gli occhi – ed è lo stesso Danny a invitarci a entrare per divertirci in compagnia delle sue amiche: <<kush get a nigga feeling awesome, ate that bitch pussy ‘til she squirted like a dolphin/…/and they try to tell me I get too high, that’s a lie, if so, bitch, I woulda been died>>. E ancora, in “Bruiser Brigade” il rapper e la sua brigata, appunto, se la spassano tra bottiglie di birra e ogni altro genere di alcoolico, senza mai tralasciare il gentilsesso che, come da inevitabile misoginia (eh sì, aspettatevene un po’), viene utilizzato per puro sollazzo di gruppo: <<no bottles at the club, nigga, we at the bar, UK niggas up in the pubs, they watching them soccer games, we just drink as fuck, nigga, we bumping Waka Flame (bow, bow, bow, bow), yo bitch! She wanna fuck me, yo bitch! She wanna fuck me! What the fuck you think she posed to do? But if she fuck me, she gotta fuck the crew!>>.
Nella scarnissima “Radio Song” Mr Brown abbandona un po’ i toni di cui sopra e si spinge in una valutazione, pur sempre ironica, del Rap da classifica e, coerentemente al personaggio che si è disegnato addosso, spara a zero sugli mc’s costruiti dalle major che devono a tutti i costi mettere assieme pezzi per il bene del commercio. I veri punti di forza di Danny sono comunque altri, in particolare lo stile nel rappare e la selezione musicale. Per quel che riguarda il primo punto, provate a immaginare un mc dalla voce stridula che, con un flow asimmetrico, frammentato e pieno di spigoli, sforna perle ed eccessi come visto abbastanza originali: non si può non amarlo – o almeno esserne stuzzicati. L’aspetto musicale, poi, è perfino più interessante, alle macchine lavorano soprattutto Skywlkr, Brandun Deshay, Paul White e Frank Dukes, i quali stendono un tappeto chiaramente adatto a Danny e dunque ricco di Elettronica, suoni distorti e synth, ma soprattutto batterie deliranti caratterizzate da battiti spesso accelerati, con risultati a volte più affini ai rave che ai ghetti… A volte, invece, le batterie vengono completamente omesse senza che la traccia perda d’incisività, il che è possibile soprattutto grazie ai bei campioni e al sublime lavoro compiuto da Danny come intrattenitore.
Il primo impatto con “XXX” è perciò decisivo, non essendo un album da mezze misure: vi risulterà subito indigesto o vi costringerà al repeat costante; personalmente, me ne sono innamorato perché trasmette una freschezza e una spensieratezza raramente provate altrove negli ultimi anni.
Tracklist
Danny Brown – XXX (Fool’s Gold Records 2011)
- XXX
- Die Like A Rockstar
- Pac Blood
- Radio Song
- Lie4
- I Will
- Bruiser Brigade [Feat. Dopehead]
- Detroit187 [Feat. Chip$]
- Monopoly
- Blunt After Blunt
- Outer Space
- Adderall Admiral
- DNA
- Nosebleeds
- Party All The Time
- EWNESW
- Fields
- Scrap Or Die
- 30
Beatz
- Frank Dukes: 1, 13
- Skywlkr: 2, 5, 7, 10, 11, 19
- Brandun Deshay: 3, 4, 15
- Squadda Bambino: 6
- Nick Speed: 8
- Quelle: 9, 16
- Paul White: 12, 17, 18
- Dj HouseShoes: 14
Cazza
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