Club Dogo – Non siamo piu’ quelli di Mi fist

Ma va?! Nel senso: che i Club Dogo non fossero più quelli di “Mi fist” era già chiaro a tutti e da molto tempo (a mio avviso fin da “Penna capitale”, perciò forse la verità è che non lo sono mai stati), non occorreva ratificarlo in prima persona plurale con un titolo che vorrebbe risultare (auto)ironico. Anche perché, assodato il presupposto, è conseguenza ovvia chiedersi chi siano allora i Dogo: i king dell’Hip-Hop italiano? Degli sbruffoni portati in palmo di mano da una major? Talenti malamente sprecati? Dirò la mia: sono una macchina, un ingranaggio del meccanismo, vengono pagati per produrre musica ed è esattamente questo ciò che fanno. Il loro è un lavoro, un impiego, punto. E “Non siamo più quelli di Mi fist” è la merce, il disco predestinato al successo di vendite, a scalare le chart.

Lo sappiamo noi, lo sanno loro, lo sa la Universal; dunque a cosa serve un brano come “Dieci anni fa”? L’orgoglio di chi ha <<fatto vedere a tutti come fare il Rap>>, ma che undici anni dopo (era l’aprile duemilatré) è responsabile del vuoto pneumatico presente in queste quattordici tracce? A proposito, se gli enunciati caratteristici degli hater, categoria cui potrei essere accostato, spaziano in genere da non ci sono contenuti a mancano il Funk e il Soul, passando per sì, ma gli scratch?, l’hanno detto anche KRS-One e Dj Gruff, vivaddio la tradizione e altre minchiate random, meglio sgomberare il campo da facili equivoci: non è (solo) questo a determinare l’assoluta inutilità di un progetto come “Non siamo più quelli…”, il problema è intrinseco e abbraccia temi di tutt’altra levatura, dallo slancio creativo (qui non ce n’è neppure l’ombra) che dovrebbe muovere un artista, Hip-Hop o meno, a esprimersi in musica, fino all’assenza di originalità che si respira dalla prima all’ultima rima.

Lo dico diversamente: “Non siamo più quelli di Mi fist” è un falso, una commedia, una simulazione. “Sayonara” è autocelebrazione scritta col pilota automatico, ripetitiva perché dai Club Dogo ci si aspetta almeno un brano così, quindi eccolo; “Weekend” è il rumore di fondo tra un ritornello e l’altro, l’importante è che si possa imparare a memoria; “Soldi” è l’auto-tune unito al sampling più orrido (“Soldi soldi soldi” di Betty Curtis?!); “Fragili” è la discesa nel Pop, però della peggior specie; “Lisa” è retorica sentita mille volte, seguito ideale di “Mary” dei Gemelli DiVersi; “Zarro!” è zarra, sì, ma oltre ogni decenza. E vogliamo parlare della dimensione estetica? Del sound che ci propina Don Joe? Vediamo, come definirlo… Un’autentica schifezza, ecco. A quando una ritmica in levare e il passaggio ufficiale alla Dance? Altro inciso necessario: non è nostra abitudine criticare per partito preso l’Hip-Hop che si propone di dialogare con altri generi, abbiamo scritto di Anticon, Definitive Jux e realtà loro affini quando in Italia sembrava non ci fosse più (quasi) nessuno intenzionato a farlo, così come è sufficiente sfogliare le nostre recensioni per rendersi conto che, oltre alla classicità, apprezziamo spesso gli esperimenti più coraggiosi; non è il caso di “Non siamo più quelli di Mi fist”, che opera nel verso contrario e giustifica il luogo comune secondo cui i rapper parlino principalmente di cazzate e i beatmaker siano dei musicisti improvvisati.

Salviamo almeno qualcosa? No. Proprio no. Forse è ottimo per fare zumba. Dai, s’è fatto tardi, io vado a sentirmi un po’ d’Hip-Hop. Baci.

Tracklist

Club Dogo – Non siamo più quelli di Mi fist (Universal Music Italia 2014)

  1. Sayonara [Feat. Lele Spedicato “Negramaro”]
  2. Saluta i king
  3. Weekend
  4. Sai zio
  5. Soldi
  6. Fragili [Feat. Arisa]
  7. Siamo nati qua
  8. Lisa
  9. Zarro!
  10. Start it over [Feat. Cris Cab]
  11. Dicono di noi
  12. Quando tornerò [Feat. Entics]
  13. Un’altra via non c’è
  14. Dieci anni fa

Beatz

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