Kaos – Coup de grace

Kaos2015500Déjà vu. Siedo di fronte al portatile per scrivere di Kaos ed ecco riemergere la stessa domanda di sempre: da dove cominciare? Raccontare chi sia Marco Fiorito mi sembra un’inutile e ridondante ripetizione, tanto quanto lo sarebbe un dettagliato excursus della sua discografia – venticinque anni all’insegna dell’hardcore più stoico e cocciuto; convincervi a sposare un assunto per me lampante, ovvero che Kaos sia il miglior rapper italiano in assoluto, è tempo perso perché se di avviso contrario siete semplicemente in errore e non c’è altro da aggiungere; stupirsi per un EP sbucato fuori dal nulla (come “Post scripta”), accompagnato da un video (come “Post scripta”) e uscito a quattro anni da un ipotetico addio (come “Post scripta”) è un inizio scontato che lasciamo volentieri ad altri.

Piuttosto, andiamo subito al sodo: “Coup de grâce” non è altro che un lunghissimo percorso artistico coagulato in nove brani per ventisei minuti di durata, una formula perfezionata così tanto da non poter essere scalfita, un assioma che non ha senso stare a discutere. E allora sì, a una prima analisi abbiamo a che fare con il solito Kaos rabbioso e disilluso, quello di “L’antidoto”, “Cose preziose”, “La zona morta” e “Le 2 metà”, ma a guardare con attenzione maggiore ci si rende conto che il colpo di grazia segna anche l’ennesima conferma di un talento unico e in costante progressione: fateci caso, ogni singola barra del disco è un’immagine, una citazione (spesso pescando direttamente quotable proprie), una metafora, Kaos non spreca neppure una parola e se l’Hip-Hop di casa nostra si gonfia a dismisura, si espone in scenari impropri, racconta se stesso attraverso montature goffe e pacchiane, lui riporta tutto all’essenza di questa disciplina, all’utilizzo esemplare di incastri e schemi metrici.

Ai più, forse, sembrerà una minuzia; dal canto mio, di fronte alle sedici barre introduttive di “Querencia”, alla lucida analisi di “Distanze” (<<più ti vedi sincero e più diventi un bugiardo/lo sguardo uniformato alla statura/è la gara al più bastardo che perdo senza paura/paura… di non averne mai abbastanza/e la misura più sicura per tenervi a distanza>>), alla solida fibra di un pezzo a tema come “Canale 0 pt. 2” (e il Danno si adegua alla prova maiuscola del protagonista: quel no hay banda tratto da “Mulholland Drive” è autentica classe), all’intensa introspezione di “Pandora” (<<e poi ho imparato che non ho imparato niente/e sono diventato ciò che ho sempre odiato da adolescente/uno che ormai tanto si sente arrivato/ma che fondamentalmente si è soltanto fermato>>), all’imponenza dei Good Old Boys (“Drakaris”) e al punto e a capo di “The green mile” (<<ricominciare dai tuoi peggiori fallimenti/riuscire a cambiare gli errori in insegnamenti>>), non posso che dire chapeau.

A proposito delle collaborazioni, è doveroso sottolineare che alle figure intramontabili del Colle, Nicola “Deemo” Peressoni (logo) e Luca “Bean” Barcellona (calligrafia), si affianca quella di Dj Craim, primo beatmaker ad aggiudicarsi l’intera produzione di un album del Don: che l’intesa fosse collaudata si sapeva già, data la fitta attività live che i due hanno condiviso lungo tutto lo Stivale, riscontrare un’affinità simile anche in studio di registrazione non era affatto ovvio. L’eccellente turntablist toscano si riallaccia al mood di “Post scripta” con dei suoni tradizionali e molto asciutti (rispettando il consueto ricorso – per nulla casuale, secondo me – a deliziosi sample italiani, perciò dopo Ornella Vanoni, Lucio Battisti e Mina, ecco i New Trolls con “Sensazioni”), scenario ideale per la grinta e l’energia di Kaos, oltre che per uno show dal vivo, di nuovo, senza uguali in Italia (se non eravate allo Strike lo scorso 28 novembre, vi suggerisco di rimediare nelle altre tappe del tour).

“Coup de grâce”, perdonate il pessimo gioco di parole, certifica lo stato di grazia di un mc che, a quarantaquattro anni, conserva ancora intatto il proprio smalto, una figura oggettivamente unica nel panorama nostrano per longevità, coerenza e bravura. Kaos One.

Tracklist

Kaos – Coup de grâce (K-Age 2015)

  1. Querencia
  2. Distanze
  3. 1971
  4. Canale 0 pt. 2 [Feat. Danno]
  5. Pandora
  6. Prestigio
  7. Coup de grace
  8. Drakaris [Feat. Colle der Fomento]
  9. The green mile

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