Run The Jewels – Run The Jewels 3
Dando una veloce occhiata alle interviste che abbiamo realizzato negli ultimi tre anni si nota una curiosa – ancorché prevedibile – costante: alla fatidica domanda cosa stai ascoltando in questo periodo?, gran parte delle risposte comprende la voce Run The Jewels. Numeri alla mano, tra il primo e il terzo free download rilasciato dal gruppo (l’ultimo, d’emblée, in pieno Natale) trascorrono quarantadue mesi esatti durante i quali El-P e Killer Mike si sono ritrovati al centro di un successo clamoroso e che non accenna ad arrestarsi: tour planetari (o quasi), omaggi firmati Marvel, apparizioni in TV, commercial per ESPN e merchandising in sold out sono solo alcuni dei frutti via via raccolti, eppure la stima incondizionata degli ambienti musicali sembra il riconoscimento più significativo cui il duo, spente le quaranta candeline facendo quel che fanno fin dal millennio precedente, potesse ambire.
Come ci sono riusciti? Semplice (a dirsi, non a farsi): il progetto RTJ, nato attorno a Jaime e Mike sulla scia del seminale “R.A.P. Music”, è cresciuto fino a diventare un organismo complesso, un team affiatato in cui Little Shalimar e Wilder Zoby affiancano il Producto in pianta stabile, Trackstar The Dj è il titolare ai piatti, Boots e Zack De La Rocha non fanno mancare mai il loro contributo e, laddove ci sia bisogno di suonare un pianoforte o dei fiati, è sufficiente chiamare un paio di amici a caso come Danger Mouse e Kamasi Washington. Ecco il segreto di “Run The Jewels 3”, un disco che, per equilibrio e solidità, mostra fin da principio un passo diverso rispetto ai tanti titoli destinati a esaurire ogni elemento d’interesse nel giro di pochi mesi – e questa è una potenziale conclusione che mi concedo con un po’ d’anticipo, invertendo gli appunti scarabocchiati durante l’ascolto.
Ciò che non ha subito incrinature, da “Run The Jewels” a oggi, è la chimica esplosiva venutasi a creare tra i due protagonisti: pura dinamite! Stemperata l’irriverenza di “Run The Jewels 2”, El-P e Killer Mike hanno (ri)trovato terreno fertile nel clima politico e nelle tensioni sociali che hanno caratterizzato la cronaca statunitense nel corso dell’ultimo biennio e sarà forse scontato dirlo, ma “Run The Jewels 3” fotografa le insicurezze e le paranoie del pre-Trump attraverso una carica incendiaria gestita con enorme bravura. Non a caso, abbiamo di fronte un’operazione che finalmente oltrepassa i cinquanta minuti di durata e non perde un filo d’energia a prescindere dai temi trattati: è infatti vero che i toni corrosivi di “Hey Kids”, i pericoli della giungla urbana descritti in “Don’t Get Captured”, l’ansia distopica di “Thieves! (Screamed The Ghost)”, i moniti di “2100” e soprattutto il duro messaggio di ribellione che aleggia nella conclusiva “Kill Your Masters” (<<I disabuse these foolish fools of they foolish views/I heard the revolution coming, you should spread the news/…/and it’s a loop, they talk to you just like their rulers do/these fuckin’ fools have forgotten just who been foolin’ who>>) proiettano con decisione “RTJ3” sull’attualità polarizzandone le riflessioni più affilate, tuttavia c’è dell’altro nei quindici brani della tracklist.
“Down”, ad esempio, è un invito – con diversi cenni autobiografici – a rialzarsi dopo ogni sconfitta, “Legend Has It” è la classica gragnola di punchline che manderà in fiamme i live a venire (<<hear what I say, we are the business today/fuck shit is finished today – what?/RT and J, we the new PB and J/we dropped a classic today – what?>>) e fa il paio con la successiva “Call Ticketron” (<<I’m lookin’ into space like is anybody there?/And if aliens are here please tell me how near/do you come in peace or should everybody fear?/I’ll wait your reply with a blunt and a beer>>); si rimane quindi in zona ego trippin’ con “Panther Like A Panther”, giù fino al doppio storytelling di “Thursday In The Danger Room” (il ricordo di El-P sembra andare ancora una volta a Camu Tao) e alla sobria schiettezza di “A Report To The Shareholders” (<<when I started this band didn’t have no plans, didn’t see no arc/just run with the craft, have a couple laughs, make a buck and dash>>), da cui si ricava altresì un rapido bilancio dell’esperienza RTJ.
Questo il denso canovaccio di una prova liricamente sontuosa, i due mc’s hanno raggiunto un sincronismo incredibile e si dividono equamente tutte le strofe (a volte una a testa, altre su misure di otto barre ciascuno), variando flow e metriche con l’agilità di un ginnasta – ok, paragone azzardato considerata la forma fisica di entrambi… Rime interne, allitterazioni, sillabazioni complesse ed extrabeat sono solo alcune delle soluzioni proposte, spesso combinate tra loro (<<I’m the sama lama doo ma lama danger dick’ll do you mama/skeeter with the peeter never eat her tell her see ya later>>) e in perfetta sintonia con le potenti suite arrangiate da El-P e soci. Ecco, le ultime righe della recensione tocca dedicarle al sound imponente di “Run The Jewels 3”, sviluppo coerente di un percorso che unisce l’ostica essenzialità dei Company Flow e l’ambizioso progressismo della Definitive Jux a una lettura originalissima dell’Hip-Hop più mainstream. I synth ipnotici, le drum machine martellanti e una strumentazione dosata con mano esperta sono i tratti principali di un lavoro curato fin nel minimo dettaglio, fresco anche in assenza di patetici compromessi e dotato di un timbro inconfondibile.
Che volete che vi dica, ancora? I Run The Jewels sono la cosa migliore capitata all’Hip-Hop da cinque anni a questa parte – o forse più.
Tracklist
Run The Jewels – Run The Jewels 3 (Run The Jewels 2016)
- Down [Feat. Joi]
- Talk To Me
- Legend Has It
- Call Ticketron
- Hey Kids [Feat. Danny Brown]
- Stay Gold
- Don’t Get Captured
- Thieves! (Screamed The Ghost) [Feat. Tunde Adibempe]
- 2100 [Feat. Boots]
- Panther Like A Panther (Miracle Mix) [Feat. Trina]
- Everybody Stay Calm
- Oh Mama
- Thursday In The Danger Room [Feat. Kamasi Washington]
- A Report To The Shareholders/Kill Your Masters [Feat. Zack De La Rocha]
Beatz
All tracks produced by El-P and co-produced by Little Shalimar and Wilder Zoby except track #10 co-produced by Boots, Little Shalimar and Wilder Zoby
Scratch
All scratches by Trackstar The Dj
Bra
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