Lootpack – Soundpieces: Da Antidote!

Voto: 4 + + +

Ascoltare “Soundpieces: Da Antidote!” alla sua uscita – era il lontano 29 giugno 1999 – e (ri)ascoltarlo oggi: sottolineiamo un’ovvietà, ma si tratta di due esperienze caratterizzate da differenze colossali. Al netto di un inquadramento storico che nel tempo si è dettagliato sempre più, perché – a ritroso – dagli archivi sono stati recuperati prima “The Lost Tapes” dei Lootpack e poi “Madlib Medicine Show No. 5 – History Of The Loop Digga, 1990-2000” con interventi della Crate Diggas Palace, nucleo originario all’interno del quale si è formato il gruppo composto da Madlib, Wildchild e Dj Romes, la considerazione di partenza è che l’impatto di una pubblicazione che all’epoca ritenemmo galvanizzante soprattutto per il suo contribuire a una necessaria rigenerazione del sound west coast (non a caso tra i diffidenti spiccavano gli appassionati di Gangsta Rap) perda d’intensità se disgiunto dal vivo ricordo di quella fase transitoria. Destino comune a numerosi altri titoli, certo, che qui richiamiamo per chiarire quel che di primo acchito, esauritosi altresì il ruolo cardine della Stones Throw Records, potrebbe sfuggire.

Perché, volendo stare alle cose più terra terra, poco meno di un quarto di secolo dopo di “Soundpieces” celebriamo la carica innovativa, il felice equilibrio tra le parti, la capacità di proiettare nel futuro figure che avremmo presto conosciuto meglio (da Oh No e Declaime/Dudley Perkins a Medaphoar) e, ovviamente, il genio assoluto di Otis Jackson Jr.; in assenza di ciò, la sola componente lirica – modesta per tecnica e scrittura, sebbene funzionale all’insieme – non ne avrebbe giustificato un discorso affrontato così tanto a posteriori. Che tra l’altro, fatte le opportune differenze del caso, è quanto potremmo dire per la quasi totalità dei rapper lanciati dal produttore di Oxnard; nello specifico, stando ai Lootpack, la competenza di Wildchild al microfono è senza dubbio superiore a quella dello stesso Madlib, nessuno dei due, però, è un virtuoso, un primo della classe, e i settantaquattro minuti di durata – una lieve sforbiciata non avrebbe cagionato danni importanti – vertono in sostanza su battle Rap, elogio e difesa dell’Hip-Hop (in aperta opposizione a quel cattivone del mainstream), backpackerismi assortiti e poco altro. Agli occhi di chi si appresta a festeggiare il cinquantesimo compleanno della Cultura potrebbe forse sembrare un azzardo, in quel preciso frangente si trattava invece di un toccasana per chiunque ne avesse abbastanza di quanto seguito all’ascesa di Puff Daddy (e affini).

Non che l’album sbocciasse con tale fine – magari ci piaceva pensarlo, ecco; come detto, c’era grande fermento a Los Angeles e i Lootpack polarizzarono quell’energia. Non è un caso se nei ventiquattro brani della tracklist compaiono gli Alkaholiks, loro ideali padrini cui si deve l’esordio ufficiale in “21 & Over”, Defari (“Focused Daily” è dell’anno precedente) e Dilated Peoples (“The Platform” vedrà la luce il maggio successivo); l’Antidoto consisteva appunto in un cambio di paradigma del quale vediamo ancora i frutti e, da questo punto di vista, più che uno tra i molti attori protagonisti Madlib fu vero e proprio demiurgo, capace di concentrare attorno a sé figure di enorme rilevanza (chiediamoci cosa sarebbe stato l’Hip-Hop del primo decennio duemila senza MF Doom e J Dilla come quello del secondo senza Freddie Gibbs). E’ per questa ragione che non vi stiamo facendo la solita lista della spesa: di strofe e sample (David Axelrod, Mavis Staples, Keith Mansfield, Vanilla Fudge, Gentle Giant, Al Green e Zapp tra i tanti) ne potrete leggere con dovizia di dettagli interrogando la rete, quel che richiede uno sforzo aggiuntivo è tentare di percepire quanto il disco fosse seminale, facendo nel suo piccolo scuola.

Entriamo quindi in un rettangolo di gioco differente, nel quale non è tanto – o non è solo – il valore espresso dalla prova in sé a determinare il risultato, quanto il suo riuscire a essere iconica suonando fresca a prescindere dal tempo trascorso. Se l’angolo d’osservazione è questo, “Soundpieces” si conferma scolpito nel marmo più pregiato: dai quesiti provocatori di “Questions” ai singoli interventi che compongono la posse “Episodes”, passando per “Long Awaited”, gemma con Evidence e Rakaa su un beat stellare, “Whenimondamic”, il singolone che proiettò i riflettori sul trio, “Crate Diggin’”, omaggio di Madlib a una delle due attività che predilige (la rimanente fa capolino qua e là tra le rime…), “Likwit Fusion”, altra combinazione di pura sostanza con Defari, Tash e J-Ro, e le sbilenche “Answers” e “20 Questions”, rese ancor più bizzarre dal coinvolgimento di Quasimoto, primo degli innumerevoli alter ego del Beat Konducta a palesarsi, la quantità di stile elargita dai Lootpack è generosissima. Un incedere sgraziato, stralunato, a tratti perfino sornione, che tuttavia – e forse per questo motivo – non smette di affascinarci.

<<Question: how many mc’s do you know like this?/The type who can freestyle, check it I must insist/but before I stop my mic, check and cock back my fist/the LP gots to mc>>. C’è poco da elucubrare, quando la musica si esprime nel pieno della sua creatività: nella loro sgangherata ortodossia, i Lootpack si sono fatti interpreti di una spontaneità che riflette la natura stessa dell’Hip-Hop; e questo è un merito che non ha data di scadenza.

Tracklist

Lootpack – Soundpieces: Da Antidote! (Stones Throw Records 1999)

  1. Da Antidote
  2. Questions
  3. Long Awaited [Feat. Dilated Peoples]
  4. B-Boy Theme
  5. Whenimondamic
  6. The Anthem
  7. Level Zero [Feat. Oh No and Medaphoar]
  8. Crate Diggin’
  9. Law Of Physics
  10. Frenz Vs. Endz [Feat. Kazi]
  11. Interview With Kurt
  12. Speaker Smashin’
  13. New Year’s Resolution
  14. Answers [Feat. Quasimoto]
  15. Likwit Fusion [Feat. The Alkaholiks and Defari]
  16. Hityawitdat
  17. Verbal Experiments [Feat. God’s Gift]
  18. Stylewild
  19. Weededed
  20. 20 Questions [Feat. Quasimoto]
  21. Break Dat Party [Feat. Declaime]
  22. Wanna Test [Feat. Medaphoar]
  23. Episodes [Feat. Kazi, God’s Gift, Declaime, Oh No and Medaphoar]
  24. Outro

Beatz

All tracks produced by Madlib

Scratch

All scratches by Dj Romes