Erykah Badu – Baduizm
Cominciamo dall’inizio, perché a questa straordinaria signora si addice un racconto conciso e vellutato… Erica Abi Wright viene alla luce nel febbraio del 1971 a Dallas, dopo aver frequentato una scuola d’arte e qualche piccola esperienza in radio lavora per un po’ di tempo come insegnante e saltuariamente comincia a esibirsi negli ambienti Nu Soul della propria città grazie a una voce molto caratteristica. Nel 1994 apre un concerto di D’Angelo e Kedar Massenburg, patron della Kedar Entertainment, impressionato dalle preziose doti della giovane cantante propone ai due un duetto per la cover di “Precious Love” di Marvin Gaye e Tammi Terrell: è questo il primo, grande passo verso “Baduizm”.
Anticipato dal singolo “On & On”, subito in vetta alle classifiche R’n’B, il primo album di Erykah Badu esce nel febbraio del novantasette: le sono sufficienti quattordici tracce e un’oretta scarsa di tempo per legare saldamente il proprio nome al meglio del Soul di nuova generazione. Merito anche dell’attento lavoro svolto da Madukwu Chinwah, The Roots e in generale tutto lo staff raccolto dalla Kedar Entertainment per individuare un groove meticcio, sporcato dall’Hip-Hop quel tanto che basta per dare al tutto un accento insolito – come un elegante vestito da sera sotto il quale spuntano delle bellissime Adidas Stan Smith bianche.
Queste le premesse di un percorso ora sensuale e rovente, poi introspettivo e perfino spirituale; la magia di “Baduizm” si concretizza nel preciso equilibrio tra una voce che sa graffiare, un’estetica musicale decisamente originale (non dimentichiamo che la Badu qui e là si occupa anche di tastiere e drum machine) e un approccio che aggira con decisione qualsivoglia deriva Pop. A dispetto di ciò, il successo ha raggiunto dimensioni forse inattese, intercettando sia premi che platini, e il moderno Jazz di “On & On”, la malinconia Blues di “Otherside Of The Game” e soprattutto “Certainly” o il fresco Rhythm and Blues di “Next Lifetime” e “Sometimes…” sono ragioni più che valide per unirsi al coro di applausi che ha accolto Erykah.
Trattandosi di un’uscita fuori dai soliti canoni rinuncio al voto numerico, non al suggerimento conclusivo: compratelo subito! Dico davvero, non esitate neppure un secondo perché questo è un disco che ascolterete molto a lungo… <<The man that knows something knows that he knows nothing at all/does it seem colder in your summertime and hotter in your fall/if we were made in his image then call us by our names/most intellects do not believe in God but they fear us just the same>>.
Tracklist
Erykah Badu – Baduizm (Kedar Entertainment/Universal Records 1997)
- Rimshot (Intro)
- On & On
- Appletree
- Otherside Of The Game
- Sometimes (Mix #9)
- Next Lifetime
- Afro (Freestyle Skit)
- Certainly
- 4 Leaf Clover
- No Love
- Drama
- Sometimes…
- Certainly (Flipped It)
- Rimshot (Outro)
Beatz
- Madukwu Chinwah: 1, 8, 13, 14
- Bob Power and JaBorn Jamal: 2
- Ike Lee III and Erykah Badu: 3, 9
- The Roots and Richard Nichols: 4
- The Roots, Richard Nichols and James Poyser: 5, 12
- Tone The Backbone: 6
- Erykah Badu, James Poyser and JaíFar Barron: 7
- Robert “Free” Bradford: 10
- Bob Power: 11