Trends Of Culture – Trendz…

Voto: 3,5

Ascolti Hip-Hop da una vita (perché a trentaquattro anni credo si possa legittimamente dire così) e, salvo clamorose eccezioni, oramai sei convinto di avere una conoscenza capillare del genere; poi arriva un collega d’ufficio spagnolo e ti fa un nome che non hai mai neppure sentito. E’ così che ho scoperto “Trendz…”, primo e unico disco dei Trends Of Culture (“When Trend Men Come” esce due anni dopo ma solo in versione promo), anno del Signore uno-nove-nove-tre. Vi dice niente come data? Dunque vediamo: “Midnight Marauders”, “Jazzmatazz Volume I”, “Return Of The Boom Bap”, “Bacdafucup”, “Doggystyle”, ovviamente “Enter The Wu-Tang” – giusto per dirne qualcuno. Autentici pezzi di storia! Ecco, “Trendz…” è invece un disco figlio dei suoi tempi, esempio puntuale di quel sound e quelle metriche, non si scappa; nonostante ciò, si tratta di un progetto musicalmente curato (ci mette mano anche Lord Finesse) e zeppo di liriche per lo più leggere, infarcite da una discreta dose di riferimenti sessuali (come non citare, di “Valley Of The Skinz“, <<seven inches limp/eight inches harder>>?).

Il trio, newyorkese, è composto da M.O.L., Grapevine e Nastee, i primi due si occupano anche dei suoni e il terzo esibisce il flava migliore (tanto per rispolverare la terminologia dell’epoca…), la loro opera d’esordio conta nove brani più interludio e bonus mix, per una durata totale di circa tre quarti d’ora; la stessa forma, quindi, rispecchia un approccio che ha il sapore del passato (remoto), sensazione ancora più vivida esaminando scelta e taglio dei sample, mood generale e composizioni: il breakbeat asciutto di “F@#% What Ya Heard”, il più ortodosso degli abbinamenti (basso e batteria) in “Old Habits”, i fiati acuti di “Crotch Ripper/Mad Speaker”, il Jazz sporco di “Mad Flavor Mad Style” e il campione di “Everybody Loves The Sunshine” (Roy Ayers) per “Valley Of The Skinz” sono sinonimo di tradizione, di estratti rigorosamente black e di ritmi incalzanti, così com’era in uso nell’Hip-Hop di allora.

Scenario nel quale i tre mc’s si muovono in assoluta sicurezza, con interpretazioni energiche e testi che non si spingono mai nella durezza di chi era solito raccontare il ghetto e le sue difficoltà. Un punto di vista, quello adottato dai Trends Of Culture, né crudo né pungente, si accenna all’Hip-Hop con allegria (“Mad Flavor Mad Style”) e perfino l’autocelebrazione ha tratti poco aggressivi (“Off & On“: <<so when the Trend men come we come correct/styles upon styles upon styles earn mad respect>>), il resto rientra a grandi linee nel medesimo filone e, come detto, non lesina volgarità quando allude all’amore fisico. Nel presente, la formula di “Trendz…” potrebbe apparire fin troppo nota e infatti il termine indispensabile, altrimenti associabile ai classici di cui sopra, lo riservo a uscite di levatura più alta, ad ogni modo si tratta di un episodio non privo d’interesse e che in una collezione piena di chicche non sfigurerebbe affatto.

Curiosità: su YouTube c’è un pezzo dei Trends Of Culture featuring Method Man e Treach, il titolo è “Who Got My Back“, proprio come la quarta traccia di “Trendz…”, tuttavia il beat non è lo stesso e al microfono c’è il solo Nastee nell’ultima strofa; da dove sbuca fuori?

Tracklist

Trends Of Culture – Trendz… (Mad Sounds Recordings 1993)

  1. F@#% What Ya Heard [Feat. Indego]
  2. Let Tha Big Boyz Play
  3. Old Habits
  4. Who Got My Back?
  5. Hassle On The Iron Horse
  6. Off & On
  7. Crotch Ripper/Mad Speaker
  8. Mad Flavor Mad Style
  9. Valley Of The Skinz
  10. Top Ten Interlude
  11. Valley Of The Skinz (Bonus Mix)

Beatz

  • M.O.L.: 1
  • M.O.L. with the co-production by Grapevine and Dinky: 2, 4, 9, 11
  • Grapevine with the co-production by M.O.L. and Swift: 3
  • M.O.L. with the co-production by Grapevine, Dinky and Swift: 5
  • Lord Finesse: 6
  • M.O.L. and Grapevine: 7
  • M.O.L. and Swift: 8
  • Grapevine and Dinky: 10