Sbabaman – Vanity fair

A otto anni dalla pubblicazione di “Hitler Wears Hermes”, EP capostipite di una folta genia che su queste pagine abbiamo commentato oramai in numerose occasioni, credo si possa dire senza tema di smentita che il progetto Griselda Records abbia sconfinato ben oltre l’area metropolitana di Buffalo, riscrivendo intere catene del DNA Hip-Hop. E’ sufficiente gettare uno sguardo neppure particolarmente puntiglioso alle diverse uscite che alimentano il mercato underground per riscontrare vistose similitudini nei riferimenti al mondo dell’alta moda e dell’arte, nel sound glabro, perfino nel taglio grafico adottato; elementi che, in maniera più o meno diretta, rimandano appunto alla label di Westside Gunn, la quale ha codificato – giacché nulla si inventa di sana pianta – un approccio funzionante anche a più di seimila chilometri di distanza; diciamo nei pressi di Ancona.

E’ proprio dal bel capoluogo marchigiano che arriva Sbabaman, rapper della crew Ancona Massive (che comparve tempo fa nella sezione delle autoproduzioni – ora non più attiva – con il mixtape “Joint for breakfast”) e autore di “Vanity fair”, cinque brani rilasciati in free download per Zio Mario Records, due prodotti da Giord (il primo) e Dj Rogo (l’ultimo), i rimanenti tre registrati su strumentali edite. Il tutto è al servizio di punchline equipaggiate di competenza tecnica e buona inventiva, per un totale di quasi tredici minuti di incastri al vetriolo; durata adeguata, considerata l’assenza di deviazioni tematiche e introspezioni: <<fanculo questa merda fashion, no, non faccio il verso/a questi fake gli faccio un full immersion/e con le barre poi li frusto come Cristo in “Passion”/Ancona è stretta come se fotti una vergine>>, le pennellate marcate di “Botticelli” introducono subito a un’andatura poco amichevole, la cui filosofia di fondo non si presta a equivoci (<<in classifica stronzate e depressi, compare/meglio un colpo in testa che finire tra queste puttane/e adesso smetti di parlare e succhiami il cazzo/mai stato elegante, ma senti che stile/e sono tutti nuovi king, ma il primo d’aprile>>).

A quella che definisce una <<pandemia di scemi>>, Sbaba oppone una presa di posizione condivisibile o meno, però chiara, esplicita: <<odio ‘sti rapper fatti a stampo con le formine/che cazzo dici, frate, che non ne puoi più?/Le cazzate per due views in più/…/sei un pacco, chiama UPS/ai rapper tiktoker coltellate nel ventre>> (“Bernini”). E all’eventuale bacchettata per l’assenza di contenuti (sulla carta) emotivamente articolati, ecco pronta la risposta preventiva: <<il mondo è marcio ma io non scrivo poesie/si segano sui testi mentre perdono diottrie>>; concetto che ci piace sottoscrivere, non sposando affatto l’avversione di taluni per il Rap che parla di Rap. Al contrario, la spiccata autoreferenzialità di una “Canova” (<<scrivo arte, compro un Cartier/faccio guerra fredda, sembro Jimmy Carter>>) ci sembra sufficiente per verbalizzare il terzo centro consecutivo, peraltro dotato di un riuscito intervento cantato di Leo Celsi e un beat souleggiante al punto giusto (è “Hellraiser” di Ransom).

Valutazione che non subisce variazioni passando alla successiva “Guttuso”, se possibile ancora più riottosa (<<la tipa ti ha lasciato perché non è lesbica/non fare dischi, frate, ti do il Lexotan/…/buco rapper con le barre, voodoo con gli spilli/sono come le nazionali, frate, senza filtri/…/oggi più di ieri verso merda nei bicchieri/se non ti sta bene chiama l’Arma dei Carabinieri>>), e all’ottima “Modigliani”, ciliegina sulla torta (con tanto di clip disponibile sul profilo Instagram dell’mc) che Dj Rogo guarnisce con gustosi strati di breakbeat per l’unico episodio in duo. E fine, non c’è altro: non ci sono psicodrammi, non ci sono toccanti biografismi, non ci sono filippiche moralizzatrici, non ci sono ibridazioni col Pop; e non possiamo che esserne felici…

Tracklist

Sbabaman – Vanity fair (Zio Mario Records 2020)

  1. Botticelli
  2. Bernini
  3. Canova [Feat. Leo Celsi]
  4. Guttuso
  5. Modigliani [Feat. Deesa]

Beatz

  • Giord: 1
  • Strumentale edita: 2, 3, 4
  • Dj Rogo: 5