Saian Supa Crew – KLR

Voto: 5 | Reviewed by Sim-G

Ascoltare un album della Saïan Supa Crew equivale a inoltrarsi nei percorsi mentali di sei scatenati afrofrancesi, cantanti, maestri del beatbox, nonché mc’s di livello pauroso, supportati da produzioni fuori almeno quanto loro. Anzitutto, “KLR” non è un album pieno di idiozie rappate, come troppo spesso capita: basta un ascolto sommario per verificare come i sei membri della SSC (Vicelow, Specta, Sly The Mic Buddah, Sir Samuel, Leeroy Kesiah e Feniksi) sappiano trattare in maniera appropriata temi scottanti quali il razzismo (“La Preuve Par 3”), la morte (la titletrack, dedicata all’omonimo membro della crew scomparso alcuni anni fa), fino al problema del pusheraggio (“Que Dit-On?”) o degli sputtanamenti alle spalle (“Ragots”).

Per contare i capolavori qui presenti non basterebbero però due mani: si parte alla grande con la seconda traccia, “Raz De Maree”, piena di versi e incastri impossibili, con una base stellare sfornata da Gadjo, l’atmosfera si fa più cupa nell’ottimo pezzo seguente, “Darkness”, ma l’allegria non si fa aspettare, “G-Padpo” è un spettacolo di rime, con tutti gli mc’s che spingono i loro versi alla perfezione. Poi “Ragots”, nella quale è impossibile star dietro a Leeroy, e “Abecedaire De Cons”, pezzo dal testo cattivello contro i soliti razzisti (cons significa coglioni…). “2 Be Or Not 2 Be” rallenta un po’ la corsa, che tuttavia riprende immediatamente con l’intro di “Le Malade Imaginaire”, uno skit e un brano totalmente indescrivibili. “La Preuve Par 3”, come detto, si scaglia ancora contro il razzismo, su un bel tappeto di Fun, “Soul Mwa Pas” è un ottimo episodio sentimentale che precede un altro skit e un numero di beatbox intitolato “Pitchy & Skratchee Show”.

E qui arriva l’opera d’arte che ha tormentato l’estate francese, così come “Tre parole” ha tormentato la vostra estate italiana – ma con la quale non ha nulla a che vedere! “Angela” è spettacolare, un pezzo cantato da Samuel, due strofe magnifiche di Leeroy e Vicelow e un ritornello che si pianta nella testa e ci resta per mesi. La strumentale, con tanto di fiati, è ancora frutto del genio di Fun e Alsoprodby, così come la seguente “Objectif”. “J’Adore Ça” è un altro episodio dal ritmo impressionante, mentre nel brano seguente (“Que Dit-On?”) Samuel produce un Reggae di grande impatto. “Histoire D’Un Homme Faible” e “La Méthode”, entrambe munite di un’ottima produzione di Alsoprodby, ci conducono infine verso la titletrack, nella quale i sei Saïan ricordano il loro compagno con sincera commozione.

Per chi ancora non l’avesse capito, vado pazzo per quest’album e credo che il voto pieno sia meritatissimo, perché il gruppo riesce a spaziare da mari di cazzate a temi serissimi e scottanti, come solo i grandi sanno fare. E loro, appunto, lo sono.

Tracklist

Saïan Supa Crew – KLR (Source Records 1999)

  1. Intro (Skit)
  2. Raz De Maree
  3. Darkness
  4. G-Padpo
  5. Ragots
  6. Abecedaire De Cons
  7. 2 Be Or Not 2 Be
  8. Le Malade Imaginaire – Intro (Skit)
  9. Le Malade Imaginaire
  10. La Preuve Par 3
  11. Soul Mwa Pas [Feat. Sandy Cossett]
  12. Ring My bell (Skit)
  13. Pitchy & Skratchee Show
  14. Angela
  15. Objectif
  16. J’adore Ça
  17. Que Dit-On?
  18. Histoire D’Un Homme Faible
  19. La Méthode
  20. KLR

Beatz

  • Alsoprodby: 1, 3, 4, 5, 6, 11, 16, 18, 19
  • Gadjo: 2
  • Fun: 7, 10, 12, 13
  • Saïan Supa Crew: 8, 9, 20
  • Fun and Alsoprodby: 14, 15
  • Sir Samuel: 17