Otierre feat. La Pina – Dalla sede

Se il biennio ’97/’98 è forse il vertice della golden age dell’Hip-Hop italiano, “Dalla sede” ne è sicuramente uno degli episodi più significativi. A tre anni abbondanti da “Quel sapore particolare”, l’Originale Trasmissione del Ritmo torna in una formazione più ristretta e compatta: Esa, Polare, La Pina in sei delle tredici tracce, Vigor perennemente dietro ai piatti (a parte i due featuring di Gruff e Dj Mais aka Double S) e Vez nelle vesti di fonico (mancano quindi dalla composizione originaria: Intru, Limite, Tormento, Nitro, Thor e Azza).

Inquadrare con una certa precisione “Dalla sede” non credo rappresenti grosse difficoltà: è senza ombra di dubbio uno dei dischi più cari agli appassionati di Hip-Hop dello Stivale, una pietra miliare a cavallo tra quella che potremmo considerare la scuola delle origini e una sua concezione più matura (stilisticamente parlando), depurata dalle pesanti reminiscenze dell’effervescente periodo posse datato primi anni ’90. Un disco maturo, che non ha nulla a che vedere coi vari scimmiottamenti del Rap americano; a Esa e compari va il merito di essere riusciti a realizzare un progetto solido, consistente e perfino ambizioso, guardando anche al di fuori dei confini nazionali.

Ascoltando “Dalla sede” a sei anni di distanza dalla sua uscita la sensazione è quella di avere tra le mani un disco fresco, genuino, il cui principale punto di forza sta nella precisa intesa tra i vari membri presenti: gli OTR sono anzitutto una famiglia (“Soci per la vita”), un gruppo unito e ben armonizzato al cui interno convivono numerose sfaccettature. Liricamente, l’album può vantare una cura e una varietà stilistica di tutto rispetto: per cominciare Esa, voce roca (che differenza tra “Ce n’è” e “Quando meno te l’aspetti”!), flow gustoso, citazione facile e incastri precisi; poi Polare, insostituibile compagno d’avventura prima che seconda voce, scrittura pulita, semplice, ricca di immagini (“Extrapolare”); infine La Pina, tonalità calda, testi profondi e molto sinceri (“Play your position”). Ai tre bisogna aggiungere le collaborazioni connessioni in lingua straniera di Soul Boy, Toni-L (Advanced Chemistry) dalla Germania in “Ha-Ha!!” e Rival (CNN) da Bruxelles. I temi trattati sono più o meno quelli classici dell’Hip-Hop italiano, con qualche piacevole picco in “Finallafinefininfondo”, “Play your position” e “Secondo me”; discorso a sé per “Rispettane l’aroma”, manifesto ideale di quella che è la filosofia degli Otierre: estratto come primo e unico singolo, riuscì a raggiungere più di qualche palinsesto radiofonico (in particolar modo Radio Dee Jay), dimostrando che non è per forza necessario diventare un supercafone o un emulo in chiave Hip-Hop dei Backstreet Boys (qualcuno ha detto Gemelli DiVersi?) per portare un po’ di Hip-Hop dove in genere non ce n’è.

Ancora qualche parola riguardo alla componente musicale di “Dalla sede”, curata in prima persona da Esa (con l’aiuto di Vez): anche in questo caso il giudizio è pienamente positivo, anzi a mio avviso si tratta del punto più alto raggiunto dal Cellamaro. A parte la montagna di campioni presenti (si nota da subito un’accurata selezione), ciò che più colpisce è il quantitativo di lavoro che traspare da ogni singola strumentale, dalla scelta delle batterie (e rispettiva programmazione) al taglio dei sample, spesso su misure piuttosto lunghe.

Il motto era coltivo dove tutti han detto che non cresce un cazzo; dal canto nostro, possiamo solo dire che non abbiamo mai smesso di assaporarne i frutti.

Tracklist

Otierre feat. La Pina – Dalla sede (PolyGram 1997)

  1. La “O” la “T” la “R”
  2. Ce n’è
  3. Rispettane l’aroma
  4. Extrapolare
  5. Finallafinefininfondo
  6. Anothasounwantess [Feat. Sole Bee]
  7. Chiedo permesso
  8. Pura algebra
  9. Secondo me
  10. Ha-Ha!! [Feat. Toni-L]
  11. Soci per la vita
  12. Play your position [Feat. Rivalcapone]
  13. Rispettane l’aroma (radio edit)

Beatz

Tutte le produzioni di Esa

Scratch

  • Dj Vigor: 3, 4, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13
  • Dj Gruff: 5
  • Dj Mais: 6