Micranots – Obelisk Movements

Voto: 4

Quando si parla di Hip-Hop, la dicotomia è di solito quella che oppone east e west; forse è arrivato il momento di cominciare ad aggiungere il sud… Il luogo d’origine rimane Atlanta, ma il sound, a dimostrazione di una sana e apprezzabile eterogeneità stilistica, si rivela lontanissimo da quello dei più noti Outkast e Goodie Mob. Kool Akeim e I Self Devine, questo il duo che risponde al nome Micranots; e “Obelisk Movements” è un disco duro come la pietra, sorprendente sotto molti punti di vista, ingenuo in un paio di episodi, coraggioso per tutti i settantatré tiratissimi minuti di durata.

Inizialmente nel catalogo della 3-2-1 Records di Chicago, l’album, anticipato da due singoli, è poi uscito per la Sub Verse Music, l’etichetta underground dell’ex Company Flow Bigg Jus. E ci sta, l’abbinamento ha senso perché quello dei Micranots è un approccio molto particolare: le produzioni di Kool Akeim sono minimali, ossessive, piuttosto cupe, i loop vagano tra i suoni più disparati strizzando l’occhio a Elettronica, Jungle, Blues, perfino Industrial, i beat nella maggior parte dei casi sono delle mazzate colossali, come in “Pitch Black Ark” e “Monuments”, gli scratch non mancano e l’utilizzo del sintetizzatore non sfigura affatto.

Dal canto suo, I Self Divine non è certo un personaggio meno interessante, il suo è un flow aggressivo e veloce, un mc dotato di tecnica e contenuti. Vale la pena chiamare in causa “Culture”, con un bizzarro contrabbasso stonato (<<we dealin’ with sound/filling ya crown with immaculate/concepts, classic Air Max in cortex/vortex, sucking you in/building my fortess, forcefield/forty acres for construct building>>; “Illegal Busyness”, pungente critica all’ipocrisia delle politiche anti-droga (<<the illicit hard drug industry is one trillion/annual, you think you want to end this? Fantasy!/…/The President, Senate subcommittees documented/officials tolerate Contra link drug victims/december ’75, the watchtower mission/established a series of three electronic beacons>>); e ancora le esplicite considerazioni sui problemi che destabilizzano le comunità nere americane al loro stesso interno in “The Willie Lynch”, le malinconiche “Queen Supreme” ed “Exodus”.

Ma è nel suo insieme che “Obelisk Movements” riesce a imporsi come un’uscita discografica lontana dall’ordinario: un album ostico, questo è certo, che richiede più di un ascolto per essere assorbito nella sua completezza, ma che alla fine, ne sono sicuro, saprà mostrare a tutti il proprio valore.

Tracklist

Micranots – Obelisk Movements (Sub Verse Music 2000)

  1. Intro
  2. Pitch Black Ark
  3. Preparations
  4. Culture
  5. Balance [Feat. Budah Tye]
  6. Monuments
  7. Analyze
  8. Illegal Busyness
  9. Queen Supreme
  10. Critical
  11. Visualistic [Feat. Marq Spekt and Stahhr The Femcee]
  12. M.O.V.E.
  13. Mother’s Day
  14. Good Heavens
  15. The Willie Lynch [Feat. Ekundayo, Luz Weed, Brane Saber and Maat Ra]
  16. Iconoclastic
  17. Sun Salutations
  18. Exodus

Beatz

All tracks produced by Kool Akiem except on track #12 by Ogami Don Itto

Scratch

All scratches by Kool Akiem