Mezzosangue – Soul of a supertramp

“Soul of a supertramp” è il secondo progetto solista del romano Mezzosangue, classe ’91, un tempo Jam dell’Emigrates Klan: doveva uscire lo scorso settembre ma, causa imprevisti (i problemi che hanno accompagnato la pubblicazione di “Circus” e “De anima”) e ripensamenti vari (un comunicato su Facebook che lasciava presagire uno stop indefinito), si è arrivati a gennaio duemilaquindici. Il free download, presto seguito dalla distribuzione delle copie fisiche, non è affatto sinonimo di amatorialità; a partire dal coinvolgimento di professionisti come Squarta e Dj Baro, passando per una realizzazione complessiva che non ha falle di alcun tipo, l’album soddisfa le attese di chi già in “Musica cicatrene” aveva riconosciuto un profilo non del tutto assimilabile alle diverse tendenze presenti nell’Hip-Hop italiano – sia underground che mainstream.

Non che il nichilismo e il sentimento di rivalsa siano temi nuovi (ma cosa lo è, poi?), la differenza è data dall’intensità dell’interpretazione e dal tasso tecnico appropriato, elementi che, uniti al taglio molto uniforme delle strumentali, imprimono a “Soul of a supertramp” un carattere inequivocabile: l’mc esprime anzitutto un’emotività che appare sincera, priva degli eccessi (gratuiti e artificiosi) troppo spesso utilizzati nel Rap per coprire un vuoto contenutistico altrimenti palese, a ciò si aggiunga la buona qualità della scrittura, che per lessico e metriche mostra soluzioni di sicuro interesse. Questi i contorni di un disco che rifugge la ripetitività dell’autecelebrazione pur rimanendo principalmente all’interno della dimensione personale, poche le eccezioni (ad esempio “Senza Dio né Stato”) e tante le quotable che potremmo estrarre dalla fitta introspezione di Mezzosangue: <<spogliarmi dei miei panni per mostrarti i tagli/nudo e senza vergognarmi>> (“Armonia & caos”), <<amo il mio prossimo come me stesso/è per questo che vi odio da un po’>> (“Out of my mind”), <<sentirti vivo coi fantasmi attorno non è affato facile/come concederti di essere fragile>> (“Ectoplasmi”), <<guardo lo specchio ma stavolta è il mio riflesso che mi guarda/ha i lividi sul volto e le frustate sulle braccia>> (“De anima”, brano escluso dalla versione in CD per i noti problemi di copyright).

Featuring? Nessuno. Ironia, leggerezza? Assenti. Variazioni di mood? Minime, forse nulle. Nei circa quaranta minuti di durata, le quattordici tracce attraversano quindi uno spettro di emozioni rigidamente riferibili all’esperienza, alla riflessione e al sentire del protagonista, sorretto peraltro da un sound che gli è molto congeniale, riconoscervisi o meno è un fatto del tutto soggettivo e non toglie né aggiunge alcunché al valore assoluto di “Soul of a supertramp”. Chiarito quanto fino a qui, aggiungo che Mezzosangue ha avuto la sfortuna di essere diventato (prematuramente) il simbolo di chi è alla ricerca forzata di un paladino del Rap colto, assegnando alla rabbia e alle citazioni dei tratti, per così dire, filosofici; a mio avviso si rischia di scivolare un tantino oltre, di celebrare delle buone intuizioni e un esistenzialismo strabordante con esagerata euforia, invece che lasciarsi guidare dal semplice piacere della musica. Perciò, ribadito il giudizio positivo sulla prova nel suo insieme, suggerisco di restare coi piedi per terra e lasciare al Nostro il tempo di cui ha bisogno per puntellare una discografia densa e longeva, dato che i presupposti vanno di certo in quella direzione.

Tracklist

Mezzosangue – Soul of a supertramp (No label 2015)

  1. Armonia & caos
  2. Diventa quello che sei
  3. Out of my mind
  4. Sangue
  5. Benoit Lecomte
  6. Ectoplasmi
  7. Touché
  8. Soul of a supertramp
  9. Circus
  10. Senza Dio né Stato
  11. Silent hill
  12. De anima
  13. Nichilismo
  14. Verità (outro)

Beatz

  • Mess Too: 1
  • Squarta: 2, 3, 4, 7, 8, 10
  • Grabe: 5, 6, 11, 13, 14
  • Ill Grosso: 9
  • Mezzosangue: 12

Scratch

  • Dj Baro: 1
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