Los Chikos Del Maiz – La Estanquera De Saigon

Voto: 3,5

LosChikosDelMaiz2014500<<No cambiar de reyes, sino no tener ninguno: ni el padre, ni el hijo, ni el espíritu de Franco que anidia en los dos>>. Questa citazione di Sabino Cuadra, sindacalista e indipendentista basco, che apre “Revisionismo O Barbarie” inquadra perfettamente la base ideologica sulla quale si fonda la musica dei Los Chikos Del Maíz. Loro sono Nega, Toni Mejias e Bokah; vengono da Valencia e ci offrono un Rap politicamente molto impegnato, dalle tinte profondamente rosse e schierato apertamente dalla parte del proletariato in una lotta di classe continua contro chi rappresenta il potere. Se Nega, vero e proprio guru ideologico del gruppo, si contraddistingue per il suo stile rabbioso, Toni, col suo flow più calmo e disteso, offre il degno contraltare all’aggressività del primo (e secondo me anche qualcosa in più a livello metrico), dal momento che, dal punto di vista dei contenuti, i due si trovano in perfetta sintonia mantenendo coerenza lungo l’intera durata del disco. Chiude il terzetto Bokah, che fornisce il suo contributo alle macchine e ai piatti.

“La Estanquera De Saigón” è uno di quei dischi che vanno ascoltati attentamente, soffermandosi a riflettere sui contenuti e il messaggio che si cela dietro le liriche corpose dei due mc’s, visti gli innumerevoli i riferimenti storici, politici, letterari e cinematografici. Il vero manifesto ideologico del gruppo potrebbe essere individuato nella titletrack e nella già citata “Revisionismo O Barbarie”, due aperte denunce alla società contemporanea, tanto spagnola quanto internazionale, al capitalismo, al perbenismo e al progresso fine a sé stesso, con quell’animo rivoluzionario e l’attitudine da guerriglia armata sempre pronti a emergere in ogni sillaba (<<soy Guevara en Bolivia que no se esconde/diciendo dispara cobarde, solo vas a matar a un hombre>> oppure <<eh no, no soy el cubano gusano/que interpreta en “Scarface” Al Pacino/yo soy el cubano armado/que apunta e dispara al yankee en Bahía de Cocinos>>). Ma gli attacchi più forti sono sicuramente rivolti all’establishment e alla società spagnola in generale; questo, però, senza cadere nel populismo becero e scontato, ma cercando di offrire una critica ragionata, studiata, utlizzando il Rap come mezzo di supporto per far arrivare il contenuto e fissarlo nelle menti e nelle coscienze degli ascoltatori. “Putas Y Maricones”, critica alla legge che proibisce l’aborto definendolo un crimine, è l’esempio perfetto di questa loro forma di trattare in maniera chiara e diretta temi che oggigiorno hanno un grande impatto sulla società, senza mai scivolare in ovvie banalità. Oltre alla rabbia e alla furia lirica, c’è spazio per brani un po’ più moderati, mi riferisco al trittico “Paraísos Artificiales” (interpretata da Neda), “Los Invisibles” e “Defensa De La Alegría” (queste due affidate al suo socio), che concedono un po’ di respiro all’ascoltatore in mezzo a tanta energia. Dal punto di vista delle produzioni, ci troviamo di fronte a beat che suonano contemporanei pur strizzando l’occhio alla tradizione, mantenendo una certa omogeneità in tutto l’album e passando comunque da episodi più cupi ad altri allegri o calmi (Nega, per non farsi mancare nulla, dimostra di saperci fare anche dietro le macchine).

Le collaborazioni, in realtà, sono un contorno, perché limitate ai ritornelli (essenziale l’apporto hardcore degli Habeas Corpus nella titletrack) eccezion fatta per l’ottima prestazione di Jerry Coke e Charly Efe in “Los Cuatro Fantásticos” e di quella – non proprio esaltante – di Shotta in “No Gods, No Masters, No Hipsters”. La certezza è che il Rap politico, mai completamente di moda ma imprescindibile, ha nei Los Chickos Del Maíz tre interpreti talentuosi e dal grande potenziale, e in generale l’Hip-Hop spagnolo, attraverso artisti di questo calibro, dimostra di essere una delle tante scene europee con validi interpreti e che merita di essere conosciuta un po’ più a fondo.

Tracklist

Los Chikos Del Maíz – La Estanquera De Saigón (Mazorka Records 2014)

  1. Intro
  2. Bobby Fischer Contra Spassky
  3. Tú Al Gulag Y Yo A California
  4. La Estanquera De Saigón [Feat. Habeas Corpus]
  5. Vacaciones En Suiza [Feat. ZOO]
  6. Revisionismo O Barbarie
  7. Putas Y Maricones [Feat. Evaristo Páramos]
  8. Los Cuatro Fantásticos [Feat. Jerry Coke and Charly Efe]
  9. No Gods, No Masters, No Hipsters [Feat. Shotta]
  10. Paraísos Artificiales [Feat. Laura]
  11. Los Invisibles
  12. Defensa De La Alegría [Feat. Sen-k De La Raíz]
  13. No Somos Indies Con Flequillo (Pero También Tenemos Derecho A Sonar En Radio 3)
  14. Balas Y Fronteras

Beatz

  • Nega: 1, 4, 6, 10
  • Cookin’ Soul: 2, 3, 8, 9
  • Bokah: 5, 7, 13
  • Yoew: 11, 14
  • Loren D: 1
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Blond Dee

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