Fabio Musta – Passport
Giusto un paio di mesi fa vi ho parlato di un disco intitolato “The Standard” e di come JR & PH7, da Colonia, fossero riusciti a riunire in un colpo solo diversi nomi a ventiquattro carati dell’Hip-Hop americano. Per “Passport” l’idea di base resta a grandi linee la stessa, la differenza più evidente è che l’autore si chiama Fabio e il suo passaporto (visto che siamo in tema) è di nazionalità italiana. Ad essere precisi, rientrava nella medesima categoria anche “Milano-New York” di Dj Jad, nel caso in questione però la distribuzione non è circoscritta al solo stivale, tutt’altro: “Passport” esce sotto Babygrande Records e ciò significa che potrete trovarlo nel negozietto dietro l’angolo come nello store più figo della Grande Mela. Se ciò non fosse sufficiente per incuriosirvi, provate allora a scorrere col dito l’elenco di partecipazioni che il beatmaker salernitano ha messo assieme: Jeru, Termanology, Akrobatik, gli Strong Arm Steady, Mainflow, Freestyle, Copywrite, Reks, Guilty Simpson…avete un po’ d’acquolina in bocca? Mi sembra normale.
Diciamo subito che l’insieme, come nella maggior parte di questi casi, è contraddistinto da alti e bassi, prestazioni più a fuoco (Akrobatik, Freestyle) ed altre che decisamente non brillano (T3, Simpson); il discorso è emerso spesso nelle nostre recensioni, dunque mi limito ad aggiungere che in un progetto corale come “Passport” ciò che conta non è tanto la singola partecipazione, bensì la quadratura ottenuta dalla somma delle parti – e da questo punto di vista direi proprio che ci siamo. Trovo invece più interessante centrare l’attenzione su Musta, da “Questione di mentalità” (il suo primo demo) e i tape marcissimi assieme alla DCP è passato molto tempo, Fabio sembra aver rinunciato al microfono per concentrarsi esclusivamente sulla propria musica e un assaggio consistente di tale maturazione abbiamo potuto verificarlo con “Octoplus”, le cui atmosfere erano molto classiche. “Passport” s’inserisce lungo la medesima scia, il boom-bap è lineare, elegante, articolato, più accorto nel taglio delle melodie ma talvolta forse un po’ di maniera (in altre parole il riferimento principale è New York e si sente con troppa facilità), tra le tracce che spingono più forte citerei “Hassa”, “I Still Want More”, “Accross The Map” ed “I’m Ready”, le rimanenti sono altrettanto godibili perciò se la questione può essere ridotta a un pollice su o pollice giù, opterei senza dubbio per il primo.
Ad ogni modo devo ammettere che qualche beat più battagliero non avrebbe sfigurato, specie quando al microfono abbiamo dei mastini come Strong Arm Steady o Reks. Ah, resta da dire per gli italiani; ecco, qualcosa di più me l’aspettavo proprio da loro, considerata l’occasione ghiottissima di poter volare verso gli Stati Uniti: in “Antiopinionisti” Paura fa il suo dovere come sempre mentre Clementino in altre circostanze ha mostrato ben altre potenzialità, Ghemon se ne va invece un po’ in automatico su uno dei tappeti migliori del disco finendo col risultare un tantino ripetitivo. Questione di sfumature e giudizi che rispondono a parametri del tutto soggettivi, in concreto “Passport” pone Fabio Musta in una posizione del tutto peculiare e a noi non resta che fargli un grande in bocca al lupo. Meritato!
Tracklist
Fabio Musta – Passport (Babygrande Records 2009)
- Intro
- Open Up Thier Eyes [Feat. Jeru The Damaja]
- Hassa [Feat. Termanology]
- Do It [Feat. T3]
- I Still Want More [Feat. Akrobatik]
- Keep It Tight [Feat. Strong Arm Steady]
- Famous Type [Feat. Manifest]
- Across The Map [Feat. Mainflow and Freestyle]
- I’m Ready [Feat. Substantial and Elias]
- Italian Roots [Feat. Copywrite]
- Crossroads [Feat. Kool Sphere]
- Real Rap Music [Feat. Reks]
- Hands Of Time [Feat. Wyld Bunch]
- Feel It [Feat. Guilty Simpson]
- Antiopinionisti [Feat. Paura and Clementino]
- Senza Di Te [Feat. Ghemon and Soulshine]
Beatz
All tracks produced by Fabio Musta
Scratch
All scratches by Fabio Musta
Bra
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