Doye e Hvgme – In nome di Akira

Non vorremmo ingigantirla più del dovuto, ma: ci sono idee, intuizioni, attorno alle quali sbocciano progetti, si coagulano talenti, crescono percorsi. Certo è che, ponendo l’exploit di Make Rap Great Again quale potenziale innesco, negli ultimi anni l’underground abbia visto emergere diverse piccole realtà accomunate dalla medesima filosofia e da uno spirito totalmente indipendente, convergenza testimoniata altresì dalle reciproche collaborazioni con protagonisti molti degli attori coinvolti; è il caso di Stakanov Boys, i cui co-fondatori sono Montenero e Hvgme, a dimostrazione del fatto che il seme non sia cascato troppo lontano dall’albero. Il rapper milanese ex Dogo Gang è infatti oramai in pianta stabile negli ingranaggi MxRxGxA da un annetto e mezzo, il beatmaker – lombardo pure lui – si faceva apprezzare nell’unico intervento esterno alle macchine di “Festivalbars”; per vie che non conosciamo, le rispettive traiettorie si sono intrecciate in un laboratorio dal quale sono già usciti l’EP “Stakanov”, “24/7” e il singolo “Va così, cherie” (Monte al microfono nel primo e terzo, Effe Kappa nel secondo), il tutto su produzioni dello stesso Hvgme.

Pubblicato il 15 febbraio, “In nome di Akira” ingrossa la serie e introduce Doye, giovane mc di Saronno che si accomoda senza difficoltà tra le fila del collettivo – il termine roster ci sembra inappropriato. Otto brani per sedici minuti di durata, il formato è quello che va per la maggiore in un filone caratterizzato da trame liriche che tendono con decisione verso l’intrattenimento, edizioni in tiratura limitata e alta frequenza realizzativa; piaccia o meno, la formula è questa e il disco in oggetto – asciutto, privo di ammiccamenti o ibridazioni – ne segue la scia con passo sicuro. A partire dalle note di un sample inconfondibile (“Boys With Toys” di Gap Mangione, che ricorderete per “Shock Body” di Talib Kweli), la scaletta fissa le coordinate nell’Hip-Hop più intransigente e sgombra il campo da possibili equivoci: <<get ready, non seguo il trend di essere trandy/per i bimbi, troppo Rap per fare Indie>> (“Akira”); se dunque eravate alla ricerca di qualcosa di più amichevole, fate subito marcia indietro.

Il riferimento al capolavoro di Katsuhiro Ōtomo, come di consueto, non è da prendere alla lettera; al più ci scappa qualche suggestione confluita in “Neo Tokyo”, tra l’altro su un beat di assoluta caratura. Il fulcro dell’operazione è semmai nei meccanismi cui accennavamo sopra: brani brevi, una strofa senza ritornello, con descrizioni che attingono da letteratura e cinema (<<ogni barra son due morti come in hardboiled/lascio un origami nel posto in cui muori/entro, in mano rose bianche ma non sono solo fiori>>“Hardboiled”); interazioni con chi, del genere, sta dettando le regole (l’ottima “Super clean” al fianco di Montenero e Gionni Gioielli); strumentali di eccellente fattura, che colpiscono in primis per la bellezza dei suoni selezionati, si tratti dei malinconici archi di “Prima del gallo” come dei solchi stonati, traballanti, di “Baltoro”.

E’ proprio questa a far calare il sipario con le parole <<non mi è andata male, ma poteva andare peggio/visto che prima andava di male in peggio/tengo per me le mie vittorie dato che qua nessuno segna il punteggio/spingo la mia merda, resto sempre grezzo>>, poste a sigillo di un approccio che è appunto così, viscerale, disincantato, a suo modo artigianale (nella migliore delle accezioni possibili). Nell’Hip-Hop italiano – nella nicchia di cui spesso scriviamo – sta accadendo qualcosa e “In nome di Akira” ne è uno dei tanti segnali: non più di qualche anno fa, avrebbe forse faticato a vedere la luce, oggi è invece parte e frutto di un fervore che non origina dall’Industria, dalla chimera di un successo che nella realtà dei fatti è materia rara, bensì dalla passione pura e semplice. Numeri, views e follower sono parametri che appartengono a un altro campionato, Doye e Hvgme giocano la partita nel loro, con microfono e pad del sequencer; dotazione più che sufficiente, se in mani capaci.

Non occorre aggiungere altro, salvo invitarvi a fare click qui.

Tracklist

Doye e Hvgme – In nome di Akira (Stakanov Boys 2023)

  1. Akira
  2. Hardboiled
  3. Super clean [Feat. Montenero e Gionni Gioielli]
  4. Neo Tokyo
  5. Prima del gallo [Feat. Terrasanta]
  6. Kamikaze (interludio)
  7. Bicchieri di ghiaccio [Feat. Davide Bates]
  8. Baltoro

Beatz

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