Clementino – Napolimanicomio
Per chi segue la scena nostrana, specie quella degli eventi riservati all’improvvisazione in rima, Clementino non dovrebbe essere un nome così nuovo: da un paio di anni a questa parte, infatti, il giovane mc partenopeo ha sparso stile lungo tutto lo stivale, aggiudicandosi più di un titolo di rilevanza nazionale. “Napolimanicomio” è il frutto maturo di questo lungo percorso, la concretizzazione di una ricerca metrica che, al di là dei contenuti, raggiunge sempre livelli notevoli. Ed è questo il principale punto di forza del disco: “Napolimanicomio” non somiglia a nient’altro, non è il classico Hip-Hop proveniente da Napoli, né un sottoprodotto in salsa tricolore; sotto un’apparente caos (venti tracce e sessantasette minuti non sono pochi per un esordio) si nasconde una personalità votata, senza pretese megalomani, a scrivere dell’ottimo Rap – e questo è quanto.
Clementino è la Iena, ma è anche Pulcinella, la maschera gli appartiene per natura, come l’ironia, il dialetto, la musicalità del linguaggio e la voglia di alleggerire i discorsi per non finire nell’asfissia di testi che pretendono di salvare il mondo attraverso due strofe. L’esperienza del palcoscenico (vissuta in parallelo a quella del Clemente Maccaro attore) gli ha permesso inoltre di collezionare tantissime partecipazioni, ricoprendo un po’ tutta la geografia nazionale: si fanno notare soprattutto Paura, Emcee O’zì, Op.Rot, Kuno, Chief (in napoletano!) e Rob.
Il discorso, passando ad analizzare le produzioni, non è invece del tutto privo di sbavature. Sette i beatmaker, maculato il sapore complessivo. Sono le giovani leve napoletane quelle che convincono di più: O’zì per la violenza di “O’ cazone largo” e “Lettera al telefono” (la traccia più bella del disco), Blakesanders (o preferite chiamarlo Al-X?) per il gusto dei campioni (fatevi un giro sul basso devastante di “Linea diretta Mi.Na.”); decisivo chiaramente il supporto dell’ex gatekeepa Mastafive, che tra “L’età ré tass” e la kanyewestiana “In mezzo ai mastini” (quest’ultima col salernitano Patto mc) modella le tracce più immediate di “Napolimanicomio”. Complessivamente, però, il viaggio procede un po’ a scossoni, con diversi cambi di registro e l’impressione che l’insieme sia stato ottenuto attraverso un collage di strofe e beat accumulati negli ultimi due/tre anni.
In ogni caso, “Napolimanicomio” ci presenta un protagonista in ottima forma e riesce a vantare diverse tappe obbligate: “E continuo a camminare”, “Funk allucinazioni”, “O’ cazone largo” (spassoso il ritornello che opera una veloce simbologia dell’Hip-Hop: <<o’ cazone largo, o’ cappiell’ stuort’, e’ ghett’, e’ puppet, e’ bumbulett’, e’ scarpett’, e’ piatt’, e’ fatt’ r’e fatt’, e’ canott’ e basket, e’ breakbeat, e’ chili e shit, e’ chiatt’, e’ mulatt’, nir’ rind e’ vic stritt’>>), “Lettera al telefono”, “La legge dei più”, “Linea diretta Mi.Na.”, “Industrial minestra” (travolgente sequela di stoccate) e perfino la divertente chiusura di “Cibo per il cervello”. In due parole: a mostro!
Tracklist
Clementino – Napolimanicomio (Lynx Records 2006)
- Intro (Napolimanicomio)
- Passano gli anni
- L’età ré tass
- E continuo a camminare [Feat. Pulce]
- Funk allucinazioni [Feat. Kiave]
- Mutagenics [Feat. Paura]
- O’ cazone largo [Feat. Emcee O’zì e Farti]
- Chi vedo?
- Pregiudizi universali [Feat. Chief]
- Lettera al telefono [Feat. Op.Rot]
- In mezzo ai mastini [Feat. Patto mc]
- La legge dei più
- No problem [Feat. Capone e Dope One]
- Stai senza cartucce
- Fantasy 3666 [Feat. Ensi, Malva, Raige e Rayden]
- Linea diretta Mi.Na. [Feat. Kuno, Jack The Smoker e Gomez]
- Industrial minestra [Feat. Boom Buzz, Reddog e Rob]
- Senza l’anema [Feat. Urano e Kap1]
- L’età ré tass (Perrone RMX)
- Outro (cibo per il cervello)
Beatz
- Trzta: 1, 2
- Mastafive: 3, 4, 11, 17
- Blakesanders: 5, 6, 8, 9, 16, 18
- Emcee O’zì: 7, 10, 12, 19
- Oluwong: 13
- Rayden: 14, 15
- Furo: 20
Scratch
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Bra
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