Blo/B – Eta’ dell’oro
In genere comincio con un’introduzione quanto più dettagliata possibile, per presentare il protagonista e per indicarne le caratteristiche desumibili da una storia discografica che, a seconda dei casi, può essere o meno articolata; con Blo/B ho quasi l’impressione che ciò sia superfluo, perché tra Banhana Sapiens (“Cronache dallo Stato libero” a suo tempo ottenne minori attenzioni di quelle che meritava), Maad Block (dal collettivo milanese si passa a un trio sull’asse Lombardia/Calabria) e Drammachine, senza dimenticare “T.I.L.T.” in duo con Mace, l’EP “One/Blo” e i numerosi featuring rilasciati a destra e a manca, abbiamo un sostanzioso spaccato degli ultimi quindici anni di Hip-Hop italiano – quantomeno nella sua dimensione underground. “Età dell’oro”, pur affidandosi all’autoproduzione, è ad oggi il progetto più ambizioso dell’mc, quello che riannoda tutti i percorsi di cui sopra e lancia Blodi verso la definitiva maturazione; risultato?
Un disco le cui ascendenze vengono proiettate in un presente sfrondato da tutte le schifezze che stanno tramutando l’Hip-Hop nel nuovo Pop, secondo una logica che trova evidenti punti di contatto con “Slowfood” e “Darkswing” di Francesco Paura (cito non affatto a caso); ovvero: non, come ci si affretta a semplificare con la solita superficialità, un’operazione a metà strada tra tradizione e modernità, bensì un’uscita che sta al passo coi tempi perché capace di rigenerare le proprie radici senza intaccarne lo spirito (<<anno 9-8, condannato/con la firma sotto, fottuto/già alla prima rima, già/dal primo top to bottom>> sono barre che non hanno bisogno di sottolineature).
L’album si apre sulle note Prog di “Calvario” (Apoc continua a tirare legnate dovunque passi), brano che ha in nuce diversi elementi poi sviluppati nel corso della tracklist, dall’efficace amalgama tra punchline e biografismi all’assoluta padronanza dei pochi bpm (siamo sotto gli ottanta) di un beat parecchio scuro. Non è infatti certo nella varietà che “Età dell’oro” ha la sua arma segreta, trovando invece nell’unitarietà, nella compattezza e nell’ottima intesa con quanti vi prendono parte (ben dieci produttori contando anche Blo, i synth aggiuntivi di Daniele Franzese, gl’immancabili Paura, Maad Block e Mastino, Daf Tee e Bassi ai piatti) il gran pregio di una prova adulta anzitutto sul fronte artistico, non necessariamente per densità tematica. In altre parole, sebbene “Età della pietra” legga l’attualità come una giungla popolata di belve, “48 ore” sia uno storytelling ambientato nel mondo del lavoro dipendente (ricorda un po’ “Lento dentro” dei Microspasmi), “Dieci gradi sotto zero” sintetizzi un profondo isolamento interiore con delle pennellate da applausi (<<vaffanculo, sono solo contro tutti/Carmelo Bene>>) e, in generale, non manchino episodi distanti dalla classica retorica Hip-Hop, l’empatia sale a livelli inauditi grazie a una cifra stilistica davvero imponente.
“La mia Emme I”, per dire, è un tributo che convince e coinvolge ad ogni latitudine, “Catene d’oro” è una metafora che non necessita di interpretazioni complicate (<<casse vuote e piene d’odio/manager coperti d’oro/regine di spade/regime di monopolio>>), “Perdere la testa” è una di quelle robe da ascoltare a volume esagerato e addiziona il quid Blo/B al binomio già perfetto Paura/Jay Vas (come non apprezzare, tra l’altro, l’omaggio a “The Message”?), “Marcio dentro” è pronta per esplodere durante i live e “Survivallerz” suggella l’ennesima combinazione vincente (tocca a Mastino, Kiave e Maqs al refrain). Insomma, funziona tutto e funziona bene, la qualità del Rap è altissima, gli ospiti si impegnano con molta generosità e il sound è sì omogeneo ma propone più di un’alternativa al canovaccio principale (l’Elettronica violenta di “Headshot”, l’interludio scratchato “Can I get a witness”, il minimalismo di “Bloslashb”), pertanto sarà difficile parlare dell’anno che volge al termine senza citare Blo/B e il suo “Età dell’oro”.
<<‘Sta merda nasce dentro scantinati, scalcinati/lontano da cover di giornali patinati/divi platinati>>; amen, Blo!
Tracklist
Blo/B – Età dell’oro (Autoproduzione 2016)
- Calvario
- Età dell’oro
- Catene d’oro
- Perdere la testa [Feat. Francesco Paura]
- Età della pietra [Feat. Maad Block]
- Headshot
- Can I get a witness
- La mia Emme I
- Bloslashb
- Marcio dentro [Feat. Francesco Paura]
- Mephist gospel
- 48 ore
- Survivallerz [Feat. Mastino, Kiave e Maqs]
- Dieci gradi sotto zero [Feat. Reverendo]
Beatz
- Apoc: 1, 2
- Blo/B: 3, 14
- Jay Vas: 4, 6, 7
- Daniele Franzese: 5
- Bassi Maestro: 8
- Luc B: 9
- Squarta: 10
- Aleaka: 11
- Mr. Phil: 12
- Strage: 13
Scratch
- Dj Daf Tee: 1, 4, 7
- Bassi Maestro: 8
Bra
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