AA.VV. – Slaine Presents The Boston Project
Si dice che quella di Boston sia una delle scene Hip-Hop più leali e salde che esistano, nella quale ognuno guarda le spalle all’altro, dove si vince o si perde tutti assieme. Il nuovo progetto presentato da Slaine è un diretto omaggio a questa realtà e raggruppa sotto la medesima ala un cospicuo numero di artisti della zona, proponendo diciassette tracce dove il membro del collettivo La Coka Nostra si alterna ai concittadini mc’s su produzioni curate quasi interamente da Lu Balz, già autore di alcuni tra i migliori passaggi di “A World With No Skies”. “The Boston Project” è un titolo ambivalente, che da un lato rappresenta l’atto di mettere assieme il talento locale e dall’altro indica la chiara provenienza di questi rapper, gente abituata a vivere ai margini della società arrangiandosi come può, rappresentando ciò che il perbenismo vorrebbe ma non sempre riesce a nascondere, portando alla conoscenza della massa gli scenari di violenza e degrado che molti chiamano casa.
“Evolution Of The Kid” introduce al meglio tale viaggio, descrivendo l’ambiente e la motivazione – l’Hip-Hop medesimo – comunemente usata per stare il più distante possibile dai guai, Slaine si presenta così nell’unico pezzo solista mettendo in mostra dei miglioramenti, confermati anche dal resto del disco, nella gestione del flow e della dizione, soprattutto quando la parola contiene diverse sillabe e va velocemente inserita in una determinata barra, di tanto in tanto qualcuna se la mangia ancora, ma la situazione è senza dubbio di un passo avanti rispetto al recente passato. Per quanto rozzo risulti l’album, è stato realizzato con cuore e senso di appartenenza e chiunque appaia al microfono non manca mai di provare a trasmettere a chi ascolta questa importante sensazione. Come spesso accade in progetti del genere, vi sono pezzi riusciti ed altri rivedibili, ma il risultato finale è più che apprezzabile e la maggior parte degli mc’s dimostra la propria competenza al microfono, nonostante Slaine tenda ad uscire quasi sempre vincente da ogni episodio mettendo in piedi una strofa particolarmente interessante (eccellente quella di “Something To Believe In”) oppure usando abilmente voce e cadenza per dare enfasi a quanto dice. Proprio come in un lungometraggio, “The Boston Project” mette sotto i riflettori i propri personaggi e le loro sensazioni differenti, che si stagliano viaggiando tra passati difficili, viali dei ricordi che vengono ripercorsi anche riportando a galla dolori, impersonificazioni di criminali e spacciatori e una generica consapevolezza di essere impossibilitati a combinare qualcosa di buono nella vita. Gli episodi maggiormente significativi da questo punto di vista sono sicuramente “Bloodthirsty”, nella quale Slaine è particolarmente convincente nel trasportare le sue contrastanti emozioni in rima anche grazie al tocco di synth che dà vigore al ritornello, “Polaroid Picture” e “Back Where I’m From”, che ripescano nella memoria e nella gioventù bruciata, “Zombie Land”, fortemente rappresentativa di quel nulla che si è oramai impadronito delle strade e delle persone e particolarmente riuscita per il contributo di Rite Hook e per il giretto d’organo utilizzato quale campione principale. “Hero” mette altresì in evidenza il controsenso esistente tra la consapevolezza di essere cattivi esempi e di come i ragazzini prendano invece tutto ciò come positivo, le tre strofe di Slaine, Jaysaun e Checkmark sono accomunate dall’effetto sonoro dell’<<I’ve been>> posto all’inizio di alcune barre fungendo da collante per una delle prestazioni liriche di maggior risalto, posizione che va assolutamente condivisa con “The F***ery Hotel”, dove l’interazione tra il protagonista principale, Kali e Reks (quest’ultimo addirittura devastante) è davvero ottima, e con “Nothin’ But Business”, che al di là del ritornello frivolo e snooposo produce una strofa da paura per un V Knuckles veramente bravo a piegare la pronuncia di alcune parole per creare incastri multisillabici in più barre consecutive.
Non poteva mancare un sentito e doveroso omaggio per chi ha messo Boston sulla mappa, Edo G viene premiato con una breve traccia in solitaria, gesto molto simbolico e ideale ringraziamento per aver aperto la strada a molti. Sia dal lato produttivo che dal punto di vista lirico l’album presenta delle piccole ma significative lacune, a volte i cori cantati non si intersecano bene con il senso grezzo delle tracce, come nel caso di “Loyalty” che mal combina l’aggressività di un Kali al beat fiacco e al coro agghiacciante, altre volte si rischia di non arrivare a godersi una strofa interessante solo perché posizionata in fondo a una base più che noiosa (è il caso di Esoteric e Moroney in “Bible Pages”), in altre ancora è la capacità del rapper a lasciare fortemente perplessi e viene da pensare che prestazioni scadenti come quella di Millyz in “Bad Guy” potessero benissimo rimanere chiuse a chiave altrove. Lu Balz porta egregiamente a termine la riuscita musicale del progetto fornendo una costante alternanza tra suoni scuri e puliti, che cercano sempre di uguagliare l’intensità del messaggio attraverso accorgimenti – ovvero l’aggiunta di qualche tocco sonoro qua e là – che non sono sempre in primo piano, ma che costituiscono un’addizione rilevante. Showcase del talento bostoniano e doppio omaggio che Slaine ha voluto fare ai luoghi dov’è cresciuto e all’Hip-Hop, “The Boston Project” è il contenitore di un vortice di emozioni spesso contraddittorie, mareali, una testimonianza dell’indubbia validità di una scena che merita di essere approfondita e conosciuta come si deve. Chi fosse interessato ad addentrarvisi non può che partire da qui.
Tracklist
AA.VV. – Slaine Presents The Boston Project (Suburban Noize Records 2013)
- Evolution Of The Kid
- Nothin’ But Business [Feat. BR and V Knuckles]
- Bloodthirsty [Feat. 357 and Phinelia]
- Loyalty [Feat. Kali and Twice Thou]
- Buildin’ With Edo [Feat. Edo G]
- Polaroid Picture [Feat. J The S, Dutch Rebelle and Cyrus Deshield]
- Cocaine & Whiskey [Feat. Amadeus The Stampede and Moroney]
- Zombie Land [Feat. Rite Hook]
- Bible Pages [Feat. Big Kurt, Shizz Vicious, Lateb, Esoteric and Moroney]
- Rats Maze [Feat. Newz and Lecks Get It On]
- Coke Money Jones [Feat. Easy Money and Chilla Jones]
- Bad Guy [Feat. Millyz and Smoke Bulga aka Donn Lennon]
- Something To Believe In [Feat. Lou Armstrong, Patrick Starr, Moroney and Blanco]
- Back Where I’m From [Feat. Piff and Singapore]
- The F***ery Hotel [Feat. Kali and Reks]
- Faster Than Time [Feat. Dre Robinson and DL]
- Hero [Feat. Jaysaun and Checkmark]
Beatz
All tracks produced by Lu Balz except on tracks #8 by Teddy Roxpin, #10 by C-Lance and #15 by Matty Trump
Scratch
- Dj Slipwax: 14
Mistadave
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