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AA. VV. - WU-CHRONICLES CHAPTER II
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Reviewed by
Fuso
VOTO (da 1 a 5)
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3
Nuova compilation (auto)celebrativa della Wu-Tang Records, che dalle presentazioni promette davvero bene: sei tracce inedite, rarità, collaborazioni, b-side, remix, affiliati ed altro ancora. Non c'è che dire, un menù invitante e ben assortito, adatto a ogni palato, dal Wu-Fan assetato di rarità all'ascoltatore medio che vuole conoscere più da vicino qualche gioiello della Dinastia Imperiale. Il tutto in diciassette tracce divise idealmente in tre gruppi omogenei: sei quelle inedite, sei i pezzi tratti da album mediamente noti, cinque le rarità. Analizzando i tre filoni uno per uno, il più deludente è sicuramente quello dei pezzi riciclati, che pur essendo degli ottimi estratti dovrebbero essere stranoti a qualsiasi fan del Clan. Passando alle famigerate tracce inedite, la più interessante è senz'altro "Wu-Tang Clan Live Freestyle", con potentissime rime a braccio dell'encomiabile GZA e del fantomatico Masta Killa, il quale oramai da qualche annetto dissemina gemme di altissimo livello senza però decidersi ad uscire con l'attesissimo album solista (quando uscirà sarà una bomba, ve l'assicuro). Ottima performance anche di Killah Priest su base di Dj Spooky in "Catechism" (un altro freestyle che purtroppo dura poco più di un minuto) e positiva la prova dei Black Knights in "Only 4 My Niggas", a conferma di quanto di buono ci avevano già fatto sentire su "The Swarm" e sulla colonna sonora di "Ghost Dog". Deludenti, invece, "Re-Up", "In Trouble" e "To The Rescue", che non aggiungono niente di particolarmente nuovo. Tra le rarità, ecco finalmente i gioielli della raccolta. Su tutte il remix di GZA della tetrissima "Grayhound Part 2" di The Jon Spencer Blues Explosion, con un Killah Priest supremo come sempre. Un'altra gemma la troviamo in "Eyes A Bleed", pezzo dei Bounty Killer remixato da RZA con l'ennesimo cammeo di Masta Killa. Poi un po' di G-Funk in "Hard To Kill" (Spice 1 più Meth), un po' di R'n'B in "Left & Right" (D'Angelo più i due accaniti fumatori) e ancora il Metodo sulla coinvolgente "Three Amigos" di King Just. In definitiva, l'album si lascia ascoltare, l'identità del suono Wu-Tang viene rispettata in pieno e non c'è spazio per suoni facili, quel che manca forse è un pizzico di originalità. E sinceramente credo che questo "Chapter II" non rispecchi neanche del tutto il principio di fondo per cui il progetto era nato, ovvero quello di scovare le rarità più inaccessibili (in più di dieci anni di carriera il Wu-Tang avrà registrato decine e decine di tracce uscite chissà dove): accontentiamoci invece di una compilation come tante. |
TRACK LIST |
AA. VV. - Wu-Chronicles Chapter II
(Wu-Tang Records/Priority Records 2001)
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BEATZ |
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