GRAVEDIGGAZ - THE PICK, THE SICKLE AND THE SHOVEL

Reviewed by Fuso
VOTO
(da 1 a 5)
: 4

Tre anni dopo aver sganciato la bomba "6 Feet Deep", i Gravediggaz sono tornati per sganciarne una seconda. Non immuni al trascorrere del tempo, anche gli scavatori di tombe hanno subito dei cambiamenti. In primo luogo i nomi: Too Poetic è diventato semplicemente Poetic (Grym Reaper), Fruitkwan ha perso un paio di lettere per ritrovarsi Frukwan (Da Gatekeeper), Prince Paul ha cambiato identità passando da The Undertaker a Dr. Strange e RZA ha imparato a scrivere correttamente il suo nome, sostituendo la a finale con un più grammaticalmente corretto or, diventando definitivamente The Rzarector. Ma la vera e propria differenza sostanziale tra il primo e il secondo album del gruppo è la clamorosa assenza di Prince Paul in quest'ultimo: di fatto, l'artefice principale del capolavoro "6 Feet Deep" ha abbandonato il gruppo, producendo qui una sola misera traccia (tra l'altro un outro di poco più di un minuto) e non comparendo neppure una volta al microfono. Come potrebbe una così grave defezione essere indolore? Non può, e infatti sebbene l'album sia prodotto in larga parte da RZA con l'aiuto dei migliori Wu elements, la differenza col precedente è notevole. Tutte le tracce, prese una ad una, sono di ottima fattura, ma non sono legate l'una all'altra come accadeva in "6 Feet Deep"; qui manca esattamente quell'atmosfera fantastica che solo Prince Paul avrebbe potuto ricreare. Detto ciò, "The Pick, The Sickle And The Shovel" rimane un gran bel progetto, ricco di spunti originali e ottime produzioni dal forte sapore Wu-Tang. RZA è spalleggiato dai fidi 4th Disciple, True Master e Goldfinghaz, ma anche Frukwan e Poetic si cimentano al campionatore producendo rispettivamente una e tre tracce con  risultati decisamente piacevoli, soprattutto nel caso di "Unexplained" e "Deadliest Biz". E sempre loro due si spartiscono la maggior parte del lavoro al microfono, sebbene The Rzarector non lesini lezioni di stile cimentandosi anche in una traccia solista ("Twelve Jewelz"). In più ritroviamo gli ospiti fissi del gruppo, Killah Priest - superbo - in "Repentance Day" e Shabazz The Disciple in "Elimination Process". Le tracce migliori, a mio avviso, sono quelle in cui più si respira l'atmosfera surreale ed horrorifica che predominava nel primo episodio; cioè: su tutte "Pit Of Snakes", poi, in ordine casuale, "Dangerous Mindz", "Unexplained" e "Fairytalez". In conclusione, se già con "The Pick, The Sickle And The Shovel" la dipartita di Prince Paul è un fatto, sembra delinearsi all'orizzonte, per un eventuale terzo capitolo, l'illustre assenza di RZA, lasciando tutto nelle mani dei soli Poetic e Frukwan. Sarà così? Oppure registreremo un ritorno in grande stile al passato? O, ancora, semplicemente non ascolteremo nessun seguito? Non ci resta che aspettare - pazientemente - che lacripta si riapra...


TRACK LIST

Gravediggaz - The Pick, The Sickle And The Shovel (Gee Street Records 1997)
  1. Intro
  2. Dangerous Mindz
  3. Da Bomb
  4. Unexplained
  5. Twelve Jewelz (RZA Solo)
  6. Fairytalez [Feat. Kelis Rogers]
  7. Never Gonna Come Back
  8. Pit Of Snakes
  9. The Night The Earth Cried
  10. Elimination Process [Feat. Shabazz The Disciple]
  11. Repentance Day [Feat. Killah Priest and Hell Razor]
  12. Hidden Emotions [Feat. Truemaster]
  13. What's Goin' On [Feat. 9th Prince and Blue Rasberry]
  14. Deadliest Biz
  15. Outro
BEATZ
  • The RZA: 1, 13
  • Fourth Disciple with the co-production by The RZA: 2, 9
  • Truemaster: 3, 12
  • Poetic: 4, 10, 11
  • Darkim: 5
  • Goldfinghaz: 6, 7
  • Truemaster with the co-production by The RZA: 8
  • Frukwan: 14
  • Prince Paul: 15